Infezione delle vie urinarie che non si debella, come fare?
Salve, mia madre a dicembre dell’anno scorso è stata operata di cistectomia radicale per un carcinoma alla vescica.
Le hanno fatto la derivazione diretta con le due stomie bilaterali.
Da agosto ha iniziato ad avere episodi di febbre, talvolta vomito, nausea e dolore addominale che sembra peggiorare nell’ultimo periodo.
Facendo le analisi è stata rilevata un’infezione da E.
Coli.
(L’infezione ha anche ostruito il sondino e impediva il flusso di urina costringendoci ad andare in Pronto soccorso).
Il medico le ha dato terapia antibiotica.
Tuttavia ha cambiato 3 antibiotici diversi e L’infezione persiste.
Stamattina ha ripetuto le analisi, stiamo aspettando i risultati che arriveranno martedì ma sicuramente è ancora presente perché ieri le è tornata la febbre.
Qual è la soluzione in questo caso se l’infezione non si debella?
C’è il rischio di sepsi?
Quando è il caso di andare in pronto soccorso?
Le hanno fatto la derivazione diretta con le due stomie bilaterali.
Da agosto ha iniziato ad avere episodi di febbre, talvolta vomito, nausea e dolore addominale che sembra peggiorare nell’ultimo periodo.
Facendo le analisi è stata rilevata un’infezione da E.
Coli.
(L’infezione ha anche ostruito il sondino e impediva il flusso di urina costringendoci ad andare in Pronto soccorso).
Il medico le ha dato terapia antibiotica.
Tuttavia ha cambiato 3 antibiotici diversi e L’infezione persiste.
Stamattina ha ripetuto le analisi, stiamo aspettando i risultati che arriveranno martedì ma sicuramente è ancora presente perché ieri le è tornata la febbre.
Qual è la soluzione in questo caso se l’infezione non si debella?
C’è il rischio di sepsi?
Quando è il caso di andare in pronto soccorso?
Come le avevamo già scritto mesi fa, l’infezione urinaria cronica è una comune, se non quasi costante, complicazione delle derivazioni urinarie dirette. Per questo motivo, questa soluzione si adotta in situazioni marginali, in cui non è opportuno confezionare una derivazione urinaria trans-intestinale più complessa. Purtroppo non esiste una soluzione efficace e definitiva. In linea di massima è opportuno non irrigidirsi sul risultato delle urocolture ed utilizzare gli antibiotici solo quando indispensabili, ovvero in presenza di febbre. Molto importante è mantenere una buona funzionalità ed equilibrio della flora batterica intestinale (microbiòta).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Dr Piana, la ringrazio per la celere risposta. Quando è stata operata le hanno detto che non avevano potuto farle un’altra derivazione a causa di numerose aderenze intestinali. Il problema è che da agosto non è mai passata l’infezione, si attenuano i sintomi quando prende l’antibiotico ma una decina di giorni dopo dal termine dell’antibiotico risale nuovamente la febbre. Per quanto riguarda il microbiota, occorre seguire una dieta e prendere integratori?
Certamente sì, la situazione è di competenza del gastro-enterologo e, soprattutto, di un buon dietologo/nutrizionista, poiché l’alimentazione è quasi sempre il punto essenziale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 334 visite dal 25/10/2025.
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