Stenosi del meato uretrale esterna femminile, è curabile con i soli farmaci?
Buonasera, sono una donna di 35 anni che da 3 anni e mezzo ha quotidiani e persistenti dolori nella zona lombare destra, all'altezza dell'uretere, che vanno a calmarsi solo dopo la minzione, dovuti ad un residuo post minzionale di circa 240 ml che si deposita appunto "tornando indietro" fino all'uretere destro.
Solo pochi mesi fa è stata diagnosticata una stenosi distale del meato uretrale esterno, che è la causa scatenante che porta a questo residuo.
Sto quindi effettuando dilatazioni uretrali progressive in ospedale ogni due settimane, sono alla quinta seduta di 10 previste (dalla sesta in poi le sedute saranno cadenzate con frequenza mensile) tuttavia non sto avendo grandi benefici, soprattutto perchè la mia condizione è dovuta esclusivamente dal mancato rilascio dello sfintere uretrale dovuta ad un ipertono del pavimento pelvico, e non è ad una particolare conformazione fisica dell'uretra o a traumi pregressi.
Data la situazione, prima di procedere con le dilatazioni, ho effettuato precedenti terapie farmacologiche, chiaramente prescritte dallo specialista urologo, prima con Lyrica, poi con Baclofene e infine con Omnic, ma in tutti questi casi non ho ottenuto alcun miglioramento.
Vorrei sapere se a questo punto una terapia farmacologica adeguata possa sostituire le sedute in programma o se è necessario continuare con le dilatazioni, che non vorrei a lungo andare possano danneggiare l'uretra.
Ringrazio chi saprá fornirmi un riscontro a riguardo.
Solo pochi mesi fa è stata diagnosticata una stenosi distale del meato uretrale esterno, che è la causa scatenante che porta a questo residuo.
Sto quindi effettuando dilatazioni uretrali progressive in ospedale ogni due settimane, sono alla quinta seduta di 10 previste (dalla sesta in poi le sedute saranno cadenzate con frequenza mensile) tuttavia non sto avendo grandi benefici, soprattutto perchè la mia condizione è dovuta esclusivamente dal mancato rilascio dello sfintere uretrale dovuta ad un ipertono del pavimento pelvico, e non è ad una particolare conformazione fisica dell'uretra o a traumi pregressi.
Data la situazione, prima di procedere con le dilatazioni, ho effettuato precedenti terapie farmacologiche, chiaramente prescritte dallo specialista urologo, prima con Lyrica, poi con Baclofene e infine con Omnic, ma in tutti questi casi non ho ottenuto alcun miglioramento.
Vorrei sapere se a questo punto una terapia farmacologica adeguata possa sostituire le sedute in programma o se è necessario continuare con le dilatazioni, che non vorrei a lungo andare possano danneggiare l'uretra.
Ringrazio chi saprá fornirmi un riscontro a riguardo.
Se vi è veramente un restringimento anatomico dell’uretra, ovvero una vera stenosi, non vi è alcuna terapia farmacologica in grado di modificare le cose. Le dilatazioni sono sempre la prima soluzione che si percorre ed in effetti nella maggior parte dei casi si perviene ad una sorta di stabilizzazione, se non ad una risoluzione completa. Se questo non accade, vi sono indicazioni ad un intervento chirurgico correttivo (es. plastica del muscolo pubo-uretrale). Tutt’altra cosa se l’ostacolo è la contrattura del pavimento pelvico, che deve essere determinata chiaramente e non solo sospettata in modo empirico. Deve essere pertanto eseguita una indagine urodinamica con elettro-miografia della muscolatura pelvica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buongiorno Dottore e grazie per la celere risposta in merito.
Ci tengo a specificare che la sola contrattura del pavimento pelvico è stata specificata a voce dall'urologo che ha effettuato la cistoscopia transuretrale.
Di seguito le copio quanto indicato nel referto:
"Diagnosi di sospetta stenosi/substenosi uretrale posta in seguito ad accertamenti
specialistici effettuati in altre Sedi.
Richiesta uretrocistoscopia: esame effettuato con videofibroscopio (16 ch)
Conferma di stenosi meato uretrale che non permette il passaggio dello strumento.
Dilatazione con cateteri tipo Mercier 14 e 18 ch.
Introduzione del videofibroscopio: transito a questo punto agevole dello strumento.
In vescica non lesioni di rilievo, salvo area di verosimile metaplasia a livello di collo e
retrocollo (come da cervico-trigonite).
Meati in sede e regolari.
Opportuno programmare dilatazioni uretrali inizialmente a cadenza trisettimanale (per almeno 3-4 sedute) poi con prolungamento
del tempo di intervallo."
È comunque necessario effettuare un'indagine urodinamica con elettromiografia? Premetto che ho giá svolto poco prima di questo esame anche un esame urodinamico invasivo, copio anche questo referto per completezza:
"Cistomanometria di riempimento (50ml/min) : vescica instabile ad alto volume, dalla sensibilità, capacità e
compliance conservate.
Non perdite di acqua a lato del catetere vescicale. VLPP test negativo. A 450 ml di
riempimento si osserva CNI senza perdita di acqua.
Cistomanometria minzionale: Massime pressioni minzionali di 60 cm H2O in assenza di una minzione valida.
Uroflussometria: Tracciato compatibile con ostruzione delle basse vie urinarie caratterizzato da un Qmax di 10
ml/sec per un volume mitto di 165 ml. RPM di 250 ml.
Tracciato urodinamico comparabile con stenosi uretrale distale."
Attendo sue per capire quale strada è giusto intraprendere a questo punto.
Grazie mille.
Ci tengo a specificare che la sola contrattura del pavimento pelvico è stata specificata a voce dall'urologo che ha effettuato la cistoscopia transuretrale.
Di seguito le copio quanto indicato nel referto:
"Diagnosi di sospetta stenosi/substenosi uretrale posta in seguito ad accertamenti
specialistici effettuati in altre Sedi.
Richiesta uretrocistoscopia: esame effettuato con videofibroscopio (16 ch)
Conferma di stenosi meato uretrale che non permette il passaggio dello strumento.
Dilatazione con cateteri tipo Mercier 14 e 18 ch.
Introduzione del videofibroscopio: transito a questo punto agevole dello strumento.
In vescica non lesioni di rilievo, salvo area di verosimile metaplasia a livello di collo e
retrocollo (come da cervico-trigonite).
Meati in sede e regolari.
Opportuno programmare dilatazioni uretrali inizialmente a cadenza trisettimanale (per almeno 3-4 sedute) poi con prolungamento
del tempo di intervallo."
È comunque necessario effettuare un'indagine urodinamica con elettromiografia? Premetto che ho giá svolto poco prima di questo esame anche un esame urodinamico invasivo, copio anche questo referto per completezza:
"Cistomanometria di riempimento (50ml/min) : vescica instabile ad alto volume, dalla sensibilità, capacità e
compliance conservate.
Non perdite di acqua a lato del catetere vescicale. VLPP test negativo. A 450 ml di
riempimento si osserva CNI senza perdita di acqua.
Cistomanometria minzionale: Massime pressioni minzionali di 60 cm H2O in assenza di una minzione valida.
Uroflussometria: Tracciato compatibile con ostruzione delle basse vie urinarie caratterizzato da un Qmax di 10
ml/sec per un volume mitto di 165 ml. RPM di 250 ml.
Tracciato urodinamico comparabile con stenosi uretrale distale."
Attendo sue per capire quale strada è giusto intraprendere a questo punto.
Grazie mille.
La diagnosi di stenosi organica è pertanto evidente. A questo punto, diremmo che sia opportuno completare il ciclo di dilatazioni e valutarne l'efficacia nei mesi successivi. A parte il miglioramento del flusso che lei potrà apprezzare soggetivamente in maggiore o minor misura, sarà anche opportuno ripetere la flussometria minzionale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buongiorno e grazie per il riscontro,
Con stenosi "Organica" intende la stenosi dovuta ad una conformazione dell'uretra o dovuta alla contrattura del pavimento pelvico?
Grazie.
Con stenosi "Organica" intende la stenosi dovuta ad una conformazione dell'uretra o dovuta alla contrattura del pavimento pelvico?
Grazie.
Con l'aggettivo - organico - si intende che si tratta di un vero restringimento anatomico. Il restringimento dovuto alla contrattura della muscolatura pelvica sarebbe definito - funzionale -.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gentile Dott. Piana,
Grazie mille per il prezioso chiarimento.
Probabilmente non ho interpretato chiaramente entrambi i referti, dove è indicato che si tratta di una stenosi organica?
Grazie molte.
Grazie mille per il prezioso chiarimento.
Probabilmente non ho interpretato chiaramente entrambi i referti, dove è indicato che si tratta di una stenosi organica?
Grazie molte.
Se si è incontrata difficoltà all'inserimento dello strumento endoscopico, la stenosi è certamente organica, ovvero anatomica, e non funzionale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gentile Dott. Piana,
Grazie mille per il prezioso chiarimento e per tutte le delucidazioni fornite.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Grazie mille per il prezioso chiarimento e per tutte le delucidazioni fornite.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 197 visite dal 11/11/2025.
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