Un rapporto orale passivo non protetto

Egregi dottori, volevo chiedervi se sia possibile contrarre una prostatite in seguito ad un rapporto orale passivo non protetto.
Vi ringrazio.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
è molto difficile ,

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie per la sua tempestiva risposta Dr. Quarto.
Porgevo questa domanda dal momento che, tornato a casa dopo un rapporto sessuale protetto e un rapporto orale passivo non protetto, riscontrai un arrossamento del glande in prossimita dell'orifizio dell'uretra. In un primo momento non mi preoccupai di ciò dal momento che, trattandosi del mio primo rapporto sessuale, pensai fosse una cosa normale ed ipotizzai si trattasse di una semplice balanopostite generato da cause del tutto meccaniche. Trascorsa una settimana l'arrossamento non diminuiva al che mi sono rivolto al medico di base che ha confermato la mia tesi e mi ha prescritto l'applicazione di una crema vaginale "fitostimoline" da applicare ogni 12 ore. Applicando questa crema ho potuto constatare che effettivamente nel giro già di 6 gg l'arrossamento tendeva a diminuire fino a tornare quasi alla normalità ma se nuovamente si tentava la masturbazione o anche una fellatio, al termine di tali atti la situazione era quella di partenza: forte infiammazione dell'orifizio dell'uretra sia esternamente che internamente -seppure nessun dolore o fastidio durante la minzione o l'eiaculazione.
Dopo 20 gg dal rapporto avvertii anche un senso di pesantezza al testicolo sinistro: temetti si potesse trattare anche di un inizio di varicocele ma fortunatamente questo sintomo fu del tutto transitorio e dopo 3 gg scomparve; subentrò invece un fastidio tra la radice dello scroto e l'ano, una sensazione molto simile a quella che si prova dopo aver trascorso un intera giornata su una bicicletta con un sellino particolarmente duro: sospettai che si trattasse quindi di una prostatite e che l'infiammazione del glande poteva essere un sintomo di questa. A rafforzare questa mia tesi il tipo di eiaculazione: del tutto priva di potenza, una semplice fuoriuscita di sperma. Ma a complicare la già complessa situazione notai in quei giorni anche problemi di stitichezza. Feci finalmente la visita urologica e lo specialista mi disse, dopo avvermi ascoltato e dopo avermi fatto quello che a me sembrava un ecografia -e nessun altro tipo di esame-, che si trattava di una prostatite. Disse inoltre che non si trattava neanche della prima e che in passato (seppure non me ne sia mai accorto) ne avevo avute altre e che quindi la responsabilità non era del partner.
La cura che mi prescrisse fu:
-KEROFLOX 600 mg. 1 al dì per 10 gg
-TOPSTER supposte 1 la sera per 10 gg.
Ora, allo stato attuale, sto al 3 giorno della cura e mi chiedevo quale debba essere l'esito finale dopo questi 10 gg di cura. La guarigione? documentandomi ho letto che la prostatite può durare 6-8 mesi...dunque?
Inoltre: secondo Lei si tratta di una semplice coincidenza il fatto che essa si sia manifestata in maniera evidente in seguito al rapporto sessuale?
E' sconsigliato durante questo periodo avere rapporti sessuali o masturbarsi?
Purtroppo tutte queste domande non le ho fatte dinnanzi allo specialista al quale mi sono rivolto perchè ritenni che la minuziosa descrizione sintomatica da me descritta fosse sin troppo sufficiente e che non fosse il caso di farmi dire "Lei è un tipo ansioso, legga di meno e si rilassi!"
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