Infezione urinaria eschiricchia coli
salve sto riscontrando da tempo ormai un anno e piu' infezioni del tratto urinario (vescica) da eschiricchia coli da premettere che sono paraplegico da ormai 10 anni facendo ripetute analisi sto incominciando ad essere resistente agli antibiotici ed ormai le infezioni hanno cadenza finita la cura antibiotica dopo una settimana incomincio a riaccusare gli stessi fastidi urine mal odoranti dolori ai fianchi ancora acidità di stomaco e brividi vorrei essere chiaro per avere una giusta diagnosi o un aiuto che ho fatto da tre anni un eliocistoplastica vescicale per problemi di incontinenza come posso uscirne ?da questo problema a presto e grazie per la vostra presa in considerazione del caso
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Dr. Paolo Piana
Urologo
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Gentile Signore,
l'infezione cronica delle vie urinarie è purtroppo un problema molto comune nelle lesioni del midollo spinale. Come nel suo caso, la terapia antibiotica protratta può diventare inefficace, anzi, può selezionare batteri via via più resistenti. In questi casi è indispensabile andare ad agire sui fattori predisponenti. Sarebbe interessante ad esempio sapere come lei urina, se e quanto è incontinente, se esegue auto-cateterismi, eccetera. Inoltre, bisogna essere certi che non vi siano altre alterazioni anatomiche, presenza di calcoli, restringimenti, eccetera. Questo può essere valutato anche con una semplice ecografia. Ed ancora, la regolarità della funzione intestinale, la quantità e l'acidità delle urine sono altri fattori da individuare e su cui agire in maniera mirata e specifica.
Vi sono alcuni centri di riferimento per queste patologie che sono in grado di dare una risposta articolata a tutti questi quesiti.
In linea di massima, a monte di qualsiasi altra doverosa considerazione, è comunque opportuno non insistere ciecamente con la terapia antibiotica ed aumentare quanto più possibile il volume delle urine della giornata.
Saluti
l'infezione cronica delle vie urinarie è purtroppo un problema molto comune nelle lesioni del midollo spinale. Come nel suo caso, la terapia antibiotica protratta può diventare inefficace, anzi, può selezionare batteri via via più resistenti. In questi casi è indispensabile andare ad agire sui fattori predisponenti. Sarebbe interessante ad esempio sapere come lei urina, se e quanto è incontinente, se esegue auto-cateterismi, eccetera. Inoltre, bisogna essere certi che non vi siano altre alterazioni anatomiche, presenza di calcoli, restringimenti, eccetera. Questo può essere valutato anche con una semplice ecografia. Ed ancora, la regolarità della funzione intestinale, la quantità e l'acidità delle urine sono altri fattori da individuare e su cui agire in maniera mirata e specifica.
Vi sono alcuni centri di riferimento per queste patologie che sono in grado di dare una risposta articolata a tutti questi quesiti.
In linea di massima, a monte di qualsiasi altra doverosa considerazione, è comunque opportuno non insistere ciecamente con la terapia antibiotica ed aumentare quanto più possibile il volume delle urine della giornata.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 17/02/2012.
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