Carcinoma vescica

mio padre 68anni ha eseguito intervento di esportazione e ricostruzione della vescica.mi hanno detto che dobbiamo aspettare l'esito istologico per eventuali chemio.avendo mio padre gia effetuato una biopsia vescicale g3t2..ne uscirebbe lo stesso esito?o quando capire quando ci si necessita di chemio?e quali sono gli inconvenienti dopo tale intervento?
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Prof. Bernardo Rocco Urologo 51 4 2
Caro Lettore,
l'intervento di cistectomia radicale per neovescica a cui è stato sottoposto suo padre è il gold standard per il tumore vescicale muscolo invasivo. ( pT2G3)
l'esame istologico definitivo, tuttavia, può dimostrare un interessamento anche più esteso della vescica e/o dei linfonodi a cui la vescica fa riferimento.
Al momento, non c'è un approccio univoco sulle indicazioni alla chemioterapia dopo cistectomia, anche se i linfonodi sono interessati. Questo almeno secondo la letteratura scientifica recente.
Gli inconvenienti della chemioterapia dopo cistectomia, soprattutto se con neovescica sono legati al rischio di eccessivo riassorbimento del farmaco ( la neovescica è fatta con tessuto intestinale il cui compito originale è quello di assorbire...)
E' FONDAMENTALE, quindi, in caso di chemioterapia, effettuarla con il catetere vescicale in sede.
cordialmente,

prof. Bernardo Rocco
Università di Modena e Reggio Emilia
www.bernardorocco.it

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dopo
Utente
Utente
quali problemi possono verificarsi dopo tale intervento e quali sono i tempi di recupero?
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Prof. Bernardo Rocco Urologo 51 4 2
Caro Lettore,
I problemi legati a questo tipo di intervento vanno divisi in intraoperatori, post operatori e tardivi.

le migliori casistische internazionali, considerando complessivamente dalla più banale complicanza ( febbre) alla complicanza più significativa parlano mediamante di oltre il 40% di complicanze.( per lo più cose di poco conto....febbriciattola, trasfusioni etc.)

Avendo già effettuato l'intervento, considererei solo i problemi post operatori, che sono più frequentemente legati alla ripresa dell'intestino, alla necessità di effettuare trasfusioni di sangue per stabilizzare il circolo, al rischio di infezioni.
A lungo termine i pazienti possono presentare problematiche legate al restringimento degli ureteri che sboccano nella neovescica, ad incontinenza urinaria e a difetti dello svuotamento.
Molto frequente il problema dell'incontinenza urinaria soprattutto notturna e la comparsa di deficit dell'erezione.
problematiche metaboliche come l'acidosi.

questi sono alcuni dei problemi che possono verificarsi e per i quali è opportuno che il paziente che ha effettuato questo tipo di intervento sia sempre seguito con la massima attenzione dall'urologo curante.

Il tempo di ripresa è molto legato a come è andato l'intervento, se ci sono state complicanze e alle condizioni generali del paziente.

la nostra degenza media in questi casi è di una decina di giorni. Il catetere vescicale resta in sede per un paio di settimane.

cordialità,