Biotesiometria pene già effettuata

Gentile dr. Pescatori,
anni addietro mi è stata prescritta da uno specialista di Bologna, dove abito, una biotesiometria al pene, che io venni a fare da lei a Modena. Il referto evidenziò una sensibilità al glande pari a circa un quarto della norma e una sensibilità all’asta pari a circa un terzo della norma. Questa iposensibilità del pene, che è soltanto uno dei miei due disturbi, è iniziata subito dopo la circoncisione, dovuta a fimosi, avvenuta nel 1981, quando avevo 19 anni.
Ricordo che il giorno stesso dell’operazione, passato l’effetto dell’anestesia locale, il glande era già divenuto pressoché insensibile, a fronte una ipersensibilità tale da aver provato un forte dolore quando, prima dell’operazione, mi scoprii il glande e ci appoggiai un batuffolo di ovatta inumidito. A causa di questa insensibilità, ho difficoltà a raggiungere l’orgasmo e, quando lo raggiungo, lo raggiungo male: qui sta il mio secondo disturbo, non so se indipendente o correlato al primo. Più precisamente, fuoriesce lentamente dello sperma che mi sembra piuttosto denso, accompagnato da una sensazione che potrebbe essere anche piacevole, ma non è liberatoria, nel senso che mi resta una sorta di languore residuo localizzato dentro il pene. Questo mi induce a sottoporre il pene a successive manipolazioni, a ritmo molto serrato, alla fine delle quali fuoriesce una quantità più limitata di sperma, anche meno denso. Però anche queste manipolazioni successive non esauriscono quel languore residuo che, semmai, si attenua oppure sembra spostarsi più vicino al meato urinario.
Credo che la biotesiometria risalga al 2007, perché ho fatto molti esami a più riprese, alcuni intorno al 2001, altri intorno al 2007. Fra tutti questi esami, la biotesiometria è stato l’unico che abbia evidenziato una situazione anormale: tutti gli altri hanno evidenziato valori nella norma. Però alcuni di questi esami, se ben ricordo due, richiedevano la minzione sotto controllo medico, che non mi è riuscita. Inoltre, uno dei medici di Bologna che mi ha seguito mi parlò di un esame che avrebbe consentito di osservare l’uretra inducendo l’erezione, però non me l’ha prescritto.
Essendo stato inviato a lei da parte di altro specialista, lei non poté prescrivermi o consigliarmi altri accertamenti, ma solo rimandarmi col referto dal medico inviante. Avrei piacere di incontrarla per approfondire la situazione, magari a Bologna.
Grazie e distinti saluti
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

grazie del suo post, cui riesco a rispondere solo ora.
Riassumo: da dopo intervento di circoncisione ha notato riduzione della sensibilità del glande, difficoltà a raggiungere l'eiaculazione, alterazione dei caratteri dell'eiaculato. Alla biotesiometria: valori ridotti di sensibilità peniena.
Non ho presente il suo caso specifico, ma gli elementi di cui sopra appaiono tra loro potenzialmente correlati.
Se lei non ha disturbi ad urinare (cioè se ha un getto urinario soddisfacente) non mi parrebbe necessario uno studio dell'uretra.
Sono a disposizione per una rivalutazione del suo caso, può trovare i miei contatti sul mio sito.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it