Vescica e oliguria

Buonasera,
vorrei sapere, per cortesia, cosa potrebbe causare un accumulo di 1 litro e mezzo di urina nella vescica. Mio padre, anziano, è arrivato in pronto soccorso con febbre a 37.8, tremori e pressione 60/40. In pronto soccorso mi ha detto la dottoressa "suo padre ha 1 litro e mezzo di urina accumulata nella vescica e ha anche una brutta infezione urinaria".
Cosa può provocare quell'accumulo di urina? L'infezione e l'accumulo sono correlati?
Grazie delle risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Il ristagmno di urina in un soggetto di età matura è quasi sempre legato alla presenza di una ostruzione nello scarico, anche questa nella maggioranza dei casi causata da un ingrossamento della prostata. Ovviamente il ristagno è molto importante e va sicuramente drenato con un catetere da mantenere quantomeno per alcuni giorni. La indispensabile valutazione di un nostro Collega specialsita in urologia definirà quali siano i passi successivi, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Ovviamente il ristagno di urina, ovunque avvenga (rene, vescica) è sempre molto soggetto ad infezione, che talora evidenzia la situazione alterata, laddove non siano presenti sintomi o questi (come spesso accade) vengano sottovalutati.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie, esimio dottor Paolo Piana per la sua esemplare e accurata risposta.
Il fatto è che mio padre è deceduto alcuni giorni fa.
La pregherei di cuore di darmi un parere dopo che le avrò enucleato in estrema sintesi la situazione.
Mio padre, 85enne, aveva una storia di BPCO molto avanzata e scompenso cardiaco. Negli anni è stato 9 volte in ospedali vari, per ictus, anemia, coma farmacologico 8 anni fa per infarto, ecc. Aveva uno stent carotideo (inserito 8 anni fa).
Nell'ultimo anno, da aprile del 2015, è stato 4 volte in ospedale, per ictus/TIA/sincope, versamenti pleurici ripetuti, ecc. L'estate scorsa lo portammo al Gemelli, dove ebbe un trattamento esemplare (al reparto di Chirurgia Toracica). Uscì dopo 3 settimane in buone condizioni, sebbene non potesse più uscire di casa e fosse molto affaticato anche facendo piccoli spostamenti dentro casa. Aveva un'ipertrofia prostatica (lo visitò a casa un urologo specialista). Urinava in continuazione, anche a distanza di 10 minuti. Aveva anche difficoltà enorme a defecare, accusava dolori al fianco sinistro. Aveva un'ulcera intestinale che gli causava anemia ricorrente (ogni 2 mesi). Due mesi fa, a maggio, ebbe un cambiamento dell'umore, iniziò a "spegnersi" dal punto di vista emotivo, non aveva nemmeno appetito, stava tutto il giorno sul letto o sulla sedia a guardare il soffitto (non guardava nemmeno la tv). I primi di giugno ebbe un altro ictus, lo portarono d'urgenza in ospedale, per 3 settimane restò lì, ma io notavo che urinava pochissimo, la sacca del catetere era sempre quasi vuota ed era spesso rossa per ematuria continua. Gli fecero dei lavaggi. Mi dissero che aveva una brutta fibrillazione atriale, gli davano un classico anticoagulante in dosi massicce (eparina) al punto che una sera ebbe un'emorragia dalla bocca e dal naso. Uscì dall'ospedale, stette 5 giorni a casa in modo discreto, poi all'improvviso iniziò per due giorni (mercoledì e giovedì) quasi a delirare, si lamentava a voce alta 24 ore al giorno senza un minuto di sosta. Gli misi il termometro e aveva 37, 8 di febbre. Non si reggeva nemmeno seduto sul letto. Chiamai il medico di famiglia e disse, minimizzando, "sarà un'infezione batterica", io decisi, preoccupandomi, ovviamente, di chiamare il 118 e lo portarono d'urgenza in ospedale (con pressione 60/40) dove mi dissero che aveva questa brutta infezione urinaria e l'accumulo di urina. Per un giorno intero stesse lì, ci parlai anche, ma dormiva di continuo e non riusciva a tenere gli occhi aperti. La notte successiva morì per attacco cardiaco.
Mi scusi davvero se chiedo aiuto a lei, ma non riesco a darmi pace per non essermi accorto forse in tempo che in quei due giorni era gravissimo. Lei mi può spiegare come possa essere morto per arresto cardiaco in uno scenario di infezione urinaria?
Grazie di cuore, dottore.




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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Innanzi tutto le porgiamo le condoglianze per la morte di suo Padre. Lei ci descrive la storia di un uomo molto anziano e gravato da numerose ppatologie diverse, avviato ad un progressivo decadìmento globale. È difficile dire quanto la ritenziine urinaria e la successiva infezione abbiano contribuito alla sua dipartita. Sta di fatto che è molto difficile affermare che se fossero stati presi altri provvedimenti la situaziine sarebbe evoluta in modo certamente più favorevole. Questo tipo di evoluzione terminale ė purtroppo molto comune, ad esempio fu quella che portò alla morte anche il Papa polacco. Al di là del lutto, non riteniamo che sia opportuno e costruttivo che lei si crucci più di tanto.
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Utente
Utente
Grazia di cuore, dottor Piana, Lei ha una capacità espositiva e una chiarezza davvero esemplari. E, cosa non comune, risponde a tutti i quesiti posti dall'utente in modo calzante, proprio in sintonia con ciò che ci si sarebbe aspettato.
Non sapevo dell'infezione urinaria che colpì papa Wojtyla. Mi viene da pensare "se non sono riusciti a salvare lui, figuriamoci mio padre".
Mi permetta solo altre due piccole domande e poi le prometto che non la disturberò più.
1) Il mio comportamento degli ultimi due giorni, in cui mio padre aveva 37.8 di febbre, tremori ecc., di non portarlo subito in ospedale è stato sbagliato?
2) Com'è possibile che in ospedale, nel penultimo ricovero di 3 settimane, non si accorsero dell'infezione e della ritenzione urinaria (anche lì la sacca dell'urina era quasi sempre quasi vuota)?
Io mi ero accorto che urinava poco, ma non gli avevo dato grande peso.
Mi scuso di nuovo per il tempo che le sto facendo perdere e attendo una sua cortese e impeccabile risposta.
Grazie ancora, dottore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Come le abbiamo già detto, stare a rinvangare non ci pare abbia pra alcuna utilità. Se durante la degenza lei ci parla di "sacchetto" verosimilmente suo padre era allora portatore di catetere vescicale. Immaginiamo che poi questo sia stato rimosso, altrimenti non si giustificherebbe la successiva ritenzione.
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Utente
Utente
E perché non le parrebbe di alcuna utilità stare a rivangare (la forma corretta è "rivangare", non "rinvangare") ? Forse perché in Italia è giusto che se una persona muore i familiari non debbano porsi delle domande? Devono considerare le cure ricevute come le migliori possibili? No, non è così, perché sa bene che in molti ospedali la situazione è tragica: malati in corridoio, cateteri che provocano infezioni per scarsa cura e igiene, ecc. Non è un paradiso quello della sanità italiana.
Da come parla sembra che gli ospedali siano sempre esenti da colpe.
Se mio padre in ospedale aveva il sacchetto del catetere vescicale sempre con poca urina, e spesso rosso sangue, come lo spiega? Io ero lì tutto il giorno, il sacchetto lo cambiavano di rado, lui accusava dolori continui nella zona di innesto del tubo del catetere, ma l'urina era sempre poca in quel sacchetto, quindi come lo spiega? Non è normale che l'urina fosse poca con il catetere, e se era poca vuole dire che aveva ritenzione anche in ospedale, o sbaglio? E come mai è uscito dall'ospedale e dopo pochi giorni ha avuto l'infezione urinaria? Forse il catetere non ben igienizzato ha favorito l'intrusione di un batterio? Come lo spiega, dottor Piana? O forse io che non sono medico avrei dovuto capire che con 37.8 di febbre mio padre aveva un'infezione urinaria grave quando nemmeno il medico di famiglia lo aveva capito?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Il dubbio che qualcosa non sia stato corretto nell'assistenza sanitaria porta la situazione fuori dagli scopi di questo tipo di consulto gratuito, poiché esprimere giudizi diventa molto delicato e perlopiú inopportuno, non disponendo di alcuna documentazione oggettiva, ma basandosi solo su quanto lei ci riferisce. Ad esempio, cosa voglia dire "poca urina" e quale sia la presenza di sangue discendono da un giudizio assolutamente soggettivo, a meno che si disponga della cartella clinica, ma allora giudicare spetta al perito od al medico legale. In conclusione, si può ancora affermare che buona parte delle infezioni urinarie gravi e conclamate si accompagna a febbre elevata con brivido, simtrata di un dato statistico, ma può aiutare ad interpretre questo tipo di situazioni.
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