Glande

Salve, ho 19 anni e da ormai 8 mesi ho notato che la parte del glande vicino al prepuzio ha un colore più violaceo rispetto al resto del glande. Non avverto ne dolore, ne minore sensibilità e fastidi al glande, e sinceramente fatico anche a dire se la macchia violacea si è estesa da quando l'ho scoperta. Nello stesso periodo in cui ho scoperto la macchia, dopo qualche giorno di masturbazione un po' più intensiva, ho iniziato ad avvertire un dolore all'uretra, che era presente come un leggero fastidio con pene "flaccido" e con vero e proprio dolore con pene in erezione (questo si placava notevolmente con il mantenimento della stessa). Il dolore veniva dalla base del pene, anche se un fastidio proveniva anche da una zona più "centrale". Ho notato che astenendomi da rapporti/masturbazione il dolore diminuive fino a quasi scomparire del tutto, ma se poi riprendo certi ritmi questo ricompare più o meno intenso proporzionalmente alla frequenza. Ammetto che l'astinenza ha avuto un massimo di 3-4 giorni. Non capisco se siano due cose collegate oppure no. Cosa consigliate di fare? Non ho mai avuto perdite di sangue o pus, problemi di erezione e sensibilità e non ho mai svolto rapporti non protetti (ho fatto degli esami del sangue con tanto di hiv, epatiti ecc per una possibile mononucleosi ma tutto negativo). Spero sappiate darmi una risposta indicativa per vedere come muovermi. Grazie in anticipo
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

fatta una valutazione ecografica delle vie uro-genitali completa, compresa un'indagine a livello dei corpi cavernosi e del corpo spongioso del pene?

Detto questo poi le rammento che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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