storia di infiammazioni ricorrenti. Prostatite abatterica?

Gentilissimi dottori, vi illustro la mia storia e sintomi prima delle mie domande.

Storia:
ho sempre sofferto di problemi urologici. Un getto di urina molto debole, eiculazione di goccie con una velocita’ pressoche’ nulla. Nel 2013, quando vivevo a Londra, in seguito a esami per IVF feci una visita urologica. La flussometria suggeri’ all’urologo di eseguire una cistoscopia. Referto: una uretra generalmente stretta, no singola strizione significativa. Una piccola ciste prostatica e pareti della vescica un po’ “affaticate”. Dal 2015 ho iniziato a soffrire di sintomi infiammatori in zona inguinale. Questi sintomi ricorrono di solito dopo un periodo di sessualita’ piu’ sostenuto o attivita’ come corsa in montagna o bici in salita, o spaccare la legna per il camino. Il mio lavoro e’ d’ufficio.
Per questi sintomi feci una ulteriore visita urologica, a meta’ 2016, questa volta in Italia. E l’urologo riscontro’ che provavo molto dolore al tatto della prostata durante l’esplorazione rettale. Spermiocultura negativa, ecografia dei testicoli negativa ( varicocele presente). Mi diagnostico’ una prostatite e prescrisse supposte di Mictalase e altri integratori. Quando la sintomatologia infiammatoria compare ha un andamento molto simile e prevedibile tra episodi.

Sintomi:

Inizia con un fastidio/bruciore percepito inizialmente alla base del pene (inguinale laterale o tra testicolo e gamba) sempre sul lato dx. Sensazione che gli slip siano stretti, testicolo pesante, bruciore al momento di urinare o eiaculazione – anche se tendenzialmente preferisco astinenza durante gli episodi. Questo fastidio/bruciore spesso dura tra le 24 e le 72 ore e dopo di che si espande alla zona della vescica, zona pubica frontale. Questa progressione puo’ durare vari giorni. Quando la zona della vescica diventa interessata il bruciore e’ piu’ intenso. Con un piccolo sollievo al momento di urinare. Sensazione di voler urinare spesso anche se poi la quantita’ e’ molto poca. Nella fase finale questo senso infiammatorio sale e diventa un dolore generalizzato come all’altezza dei reni, poi lentamente scompare. Usare mictalase per 3/4 giorni diminuisce l'infiammazione. Episodi come questi in media uno al mese, anche se in alcuni periodi sono stati piu' frequenti, e a inizio 2017 non ho avuto episodi per svariati mesi.

Familiarita’:
mio padre e’ deceduto molto giovane (63 anni) per un tumore originatosi alla prostata.

Le mie domanda:
Una prostatite abatterica effettivamente puo’ dare tutto lo spettro di sintomi descritti? Se si, potrebbe l’infiammazione originare dalla ciste diagnosticata nel 2013? Puo’ una prostatite abatterica essere stimolata dal fatto di fare una corsa in montagna? Una infiammazione ricorrente predispone alla possibilita’ di sviluppare un tumoure nella zona?
Generalmente faccio bene a cercare di fermare l’incendio con mictalase o dovrei ritornare da uno specialista per ulteriori indagini o differente percorso terapeutico?
Grazie mille per l’attenzione.
Marino
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Senz'altro una attenta rivalutazione specialistica diretta sarà assai opportuna. Con una familiarità diretta per tumore prostatico sarà opportuno anticipare ai 40 anni le valutazioni preventive, anche se i suoi disturbi non sono assolutamente associabili ad una degenerazione neoplastica. L'associazione tra prostatite e tumore è stata ripetutamente studiata, ma di fatto l'esperienza comune ci dice che non esiste. Peraltro i suoi disturbi sono assolutamente tipici per una sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico. Se lei ha notato un'associazione tra la recrudescenza dei sintomi e l'esercizio fisico intenso, questa può essere facilmente giustificata, anzi sostiene l'ipotesi di un maggior contributo nei suoi disturbi da parte delle strutture neuromuscolari, piuttosto che degli organi genitali interni. Si tratta comunque solo di nostre supposizioni a distanza, la cosa,buona che può fare è affidarsi ad un nostro collega con il quale riesca ad intrattenere un buon rapporto,di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la squisita disponibilita', seguiro' senza dubbio il suo consiglio.
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