Idroureteronefrosi da compressione?

Gentili medici, mia madre di anni 58 e' stata operata nell'aprile 2008 di linfadenectomia lomboartica in seguito a recidiva linfonodale di k utero gia' operato. Da giugno a settembre viene sottoposta a 6 cicli di chemioterapia durante i quali la funzionalità renale viene sempre tenuta sotto controllo e risulta nella norma. A settembre esegue TAC di controllo che evidenzia marcata dilatazione degli ureteri, in particolare il dx, e ritardo nell'eliminazione dell'urina. Vengono applicati stents a doppio J bilaterali. A ottobre viene sottoposta a radioterapia solla zona operata. A gennaio 2009 si eseguono analisi di contro e la creatinina risulta 2,1, mentre l'azotemia 70. A febbraio una PET non evidenzia nessuna traccia visibile di metastasi, mentre evidenzia voluminosa area liquida in sede paracavale. Successiva ecografia conferma la presenza di area liquida di cm 6 x 4 in sede sotto-giuntale paracavale dx riferibile a linfocele, e idroureteronefrosi marcata a dx (III grado con diametro max uretere di 4cm) e moderata a sx (I-II grado). Nel frattempo creatinina e azotemia aomentano rispettivamente a 2,6 e 80. E' possibile che la idroureteronefrosi e l'insufficienza renale dipendano dalla compressione esercitata dal linfocele? In quella zona il linfocele può essere aspirato per eviare ulteriori danni ai reni? Grazie infinite
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.9k 111
Gentile lettore,
nel caso specifico e sulla base dei soli dati che ci fornisce direi che l'ipotesi più probabile è che si tratti di una fibrosi retroperitoneale che determini inglobamento e ostruzione degli ureteri, il tutto secondario alla radioterapia.
Questa naturalmente è una ipoesi; la diagnosi non può essere fatta che dagli urologi che hanno in cura sua madre.
Ci faccia sapere.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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