Idrofrenosi

Buongiorno,
mi hanno diagnosticato una idrofrenosi di secondo grado con evidenza di microlitiasi.

La cura per 10gg è con Flaminase e Tamsulosina.

Vorrei chiedere due cose: 1) la cura prescritta è coerente con la diagnosi?
2) è normale avere parecchio dolore al fianco dx, zona basso addome dx e lombalgia dx?


Queste microliatasi possono creare tutto questo dolore ed ingrossamento del rene?


Grazie per la risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
La presenza di piccoli calcoli all'interno del rene è molto difficile che sia causa di dolore e tantomeno di dilatazione significativa. Tutto sommato, in una situazione come la sua è molto più probabile che vi sia un altro calcolo relativamente piccolo in progressione tra rene e vescica che, come spesso accade, l'ecografia eseguita non è stata in grado di definire Forse comunque qualcosa si è sospettato, visto che le è stata prescritta la tamsulosina, farmaco comunemente impiegato per favorire la progressione dell'ipotetico calcolo verso la vescica. Se il fastidio è comunque persistente riterremmo comunque opportuno fare maggioe chiarezza, cosa che può avvenire solo con l'esecuzione di una TAC dell'addome senza mezzo di contrasto.
Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie.

L’urologo che mi ha prescritto quella cura mi riferisce che il dolore è relativo all’ingrossamento del rene, mentre lei mi dice che non provoca dolore la presenza di piccoli calcoli. Ovviamente ora sono un po agitato in tal senso.

La Tac che lei suggerisce di fare è da fare subito oppure a fine cura (10 giorni) se il dolore non passa?

Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Il nostro ragionamento è basato sul fatto che la tamsulosina viene tipicamente prescritta per facilitare l'espulsione di un piccolo calcolo già in transito verso la vescica, mentre nulla può per altri calcoli eventualmente presenti nei reni. Le indicazioni sul da farsi e la loro urgenza dipendono essenzialmente dalla presenza e dall'entità dei disturbi. Come avrà letto nel nostro articolo, oggigiorno si dovrebbe sempre cercare di definire con la maggiore chiarezza possibile la causa di una colica renale.
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Utente
Utente
Grazie, però non mi ha risposto sulla questione del dolore.
L’urologo che mi ha visitato sostiene che l idrofrenosi è la causa del dolore in quanto l’urina che si ferma nel rene bloccata dai microlitiasi fa ingrossare il rene e quindi il dolore che avverto nella zona del rene dipende da quello.
Lei sostiene invece che le microlitiasi non provocano dolore ed è x questo che le chiedevo maggiori chiarimenti.

Dall’ecografia fatta immagino che se ne sarebbe accorto il medico se avevo un calcolo nel rene, oppure no?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Se lei avesse letto attentamente la nostra prima risposta, avrebbe già compreso che ... "come spesso accade, l'ecografia eseguita non è stata in grado di definire" ... L'ecografia può individuare calcoli all'interno dell'uretere solo nei primi e negli ultimi centimetri, resta un tratto relativamente lungo in cui è difficile se non impossibile definire alcunché. Il dolore renale tipico è sempre e solo dovuto all'aumento della pressione al suo interno, dovuta ad una ostruzione dello scarico. Questa è la reale causa della dilatazione.
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Utente
Utente
Grazie (sopratutto per la pazienza nel rispondere).

Quindi il dolore che sento al rene è dovuto a questo blocco dovuto dalle microlitiasi e che con la cura che mi è stata data dovrebbe tra qualche giorno farlo sparire?

Invece il Flaminase secondo lei (visto il quadro sintomatologico) perchè mi è stato dato?

Ultima cosa, tra 10 giorni al termine della cura mi consiglia di ripetere un ecografia per vedere se il rene è tornato nelle sua misura normale?

Grazie per il supporto che date che è molto prezioso
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Se noi abbiamo pazienza a rispondere, lei dovrebbe però usarne altrettanta nel leggere attentamente cosa le scriviamo o le consigliamo. La tamsulosina può aiutare il transito di un ipotetico calcolo in progressione tra rene e vescica, del quale al momento nel suo caso non abbiamo però alcuna certezza. L'efficacia della terapia è comunque variabile ed imprevedibile. Se si debbano prendere altri provvedimenti dipende essezialmente dall'evoluzione dei disturbi. Anche nella migliore delle ipotesi (attenuazione e risoluzione stabile del dolore), quantomeno una ecografia dovrà senz'altro essere ripetuta nelle settimane successive.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
come ho scritto sto prendendo ormai da 6 giorni Flaminase (mattina e sera) e Tamsulosina (prima di andar a dormire).
Oggi è successa una cosa strana e cioè che al termine di un rapporto non è fuoriuscito lo sperma (proprio nulla).
Non mi è mai successa una cosa del genere, puo dipendere dai farmaci che sto prendendo (mi pare di aver letto qualcosa del genere)? Ma se cosi fosse lo sperma dove va a finire? Ce da preoccuparsi? Al termine della cura ritorna tutto nella normalità (dopo quanto)?
Grazie e scusi x le domande ma mi ha messo un po di ansia questa cosa
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
L'eiaculazione "secca", o per meglio dire "retrograda" è un noto e prevedibile effetto collaterale della tamsulosina ed al tempo stesso una prova indiretta della sua efficacia. Con il rilassamento della muscolatura involontaria delle basse vie urinarie (in particolare del collo della vescica), all'eiaculazione il liquido seminale trova più libero sfogo verso la vescica, piuttosto che incanalarsi lungo l'uretra. Il liquido seminale si mescola quindi all'urina in vescica e ne viene espulso alla minzione successiva. Questo effetto, che non ha alcuna conseguenza fisica, scomparirà velocemente con la fine della terapia.
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Utente
Utente
Grazie, risposta molto chiara che almeno su quel fronte mi tranquillizza.

Le chiedo peró un consiglio, ho eseguito successivamente alla prima visita urologica una eco addome completo dove è risultato tutto nella norma a parte un po di microlitiasi (riscontato anche nella eco del urologo).

La domanda è questa, vista la eco addome negativa è opportuno comunque eseguire una TAC addome senza contrasto?

Dal momento che in concomitanza al disturbo delle vie urinarie e per il quale sto effettuando la cura sopra descritta ho anche da circa tre settimane una lombalgia dx che si irradia al Fianco dx e all’addome inferiore destro (per il quale non posso prendere antinfiammatori x via di un ulcera duedonale che sto curando) mi chiedevo la TAC la posso rimandare perché onestamente ora non capisco se il dolore proviene dal rene (ideofrenosi) o se causa della lombalgia. Vorrei evitarmi delle radiazioni (la tac mi era stata suggerita nel caso il dolore persisteva), ma se lo scopo della TAC è vedere se è presente un calcolo non visto dalla eco non posso eventualmente attendere e capire se centra la lombalgia? Cioè a seguito di una eco addome completa negativa verosimilmente gli organi interni non dovrebbero aver problemi che la tac eventualmente potrebbe invece diagnosticare?
Sono stato un po lungo e contorto ma il succo della questione è capire dalla sua esperienza e sulla base delle informazioni che le ho dato se la questione del dolore deve esser piu attenzionata alla lombalgia rispetto ai reni/urinario.

L’urina è sempre piuttosto chiara durante il giorno mentre al mattino appena sveglio è piuttosto gialla.

Grazie e abbia pazienza.....
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Sostanzialmente noi riteniamo che in caso di persistenza di sintomi di origine incerta sarà sempre meglio ripetere una TAC e trarne certezze piuttosto che trascinare nel tempo il dubbio. Oggigorno le TAC senza mezzo di contrasto specificatamente eseguite per lo studio della calcolosi con metodica "spirale" portano un carico di raggi molto ridotto rispetto al passato.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, sono passati un po di giorni ma continuo ad avvertire dolore lombale dx che si irradia al fianco dx e basso addome dx.
Ho eseguito RNM lombosacrale ed è risultata negativa.
Nuova eco addome negativa a parte un piccolo calcolo di 4mm fermo all’interno del rene dx e un po di renella in entrambe le parti.
Ho eseguito anche visita gastro e il medico sospetta anche se non convinto un po di colon irritabile.
Non ne riesco piu a venire a capo! Tutti i medici interpellati dicono cose diverse..chi dice che il dolore è dovuto al calcolo, chi al colon e chi alla lombalgia.
Esami del sangue sono nella norma (fegato, urine, emocromo, ves).
Da quando ho questo dolore bevo almeno 1,5l di acqua e vado molto spesso ad urinare (urine sempre molto chiare, tranne la prima del risveglio che è gialla).
Battere sui reni non sento dolore.
Il dolore nella zona indicata è sordo, profondo e costante.
Avete indicazioni da darmi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Sostanzialmente il nostro parere non cambia, le abbiamo già scritto quanto secondo noi è opportuno fare.
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Utente
Utente
L’indagine che consigliate è la TAC. Questo strumento peró comporta alti rischi di radiazioni (considerando che l’anno scorso ho fatto gia tra RX torace per una costola rotta). Non comporta un potenziale ulteriore rischio sottoporsi a tac? Capisco che x un medico aver a disposizione un immagine interna sia la prescrizione per capirci meglio, ma è anche vero che il paziente si espone (sopratutto i giovani) a radiazioni molto rischiose.
Per questo chiedevo se prima di sottoporsi ad una TAC (ultima spiaggia) ci fossero delle indagini ulteriori... tipo una colonscopia non potrebbe esser utile?
Se invece la tac viene indicata per un sospetto calcolo non visto dalla ecografia è cosi necessaria come rischio-beneficio ?
Credo che il tema sia proprio questo.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Queste argomentazioni sui rischi dell'esposizione ai raggi vengono spesso dissolte nel momento in cui chi le porta avanti è un fumatore ... oppure un sedentario ... oppure una lunga serie di rischi che rendono irragionevole rimanere nel dubbio qui ed ora pensando a quanto potrà avvenire tra alcune decine di anni.
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Utente
Utente
Gent. Dottore
ho eseguito la tac senza mezzo di contrasto come suggerito da lei e dal mio medico di base.
Il risultato è il seguente:
Si apprezza fibronodulo intrascissurale polmonare di 3mm in sede basale anteriore destro.
Bilateralmente si apprezzano immagini litiasiche di 1mm 2mm e 6mm al polo inferiore del rene sx, 2mm al polo superiore del rene sx e di 4mm e 5mm al polo inferiore del rene dx, senza calicectasia.
Nel contesto del surrene dx si apprezzano alcune calcificazioni, in esiti.

Mi puo spiegare di cosa si tratta la questione dei reni e del polmone?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Il micronodulo polmonare non è di nostra competenza, comunque si tratta quasi sicuramente di un remotissimo microfocolaio tubercolare stabililizzato, una cosa di riscontro comunissimo e priva di particolare interesse.
Per quanto riguarda reni e vie urinarie, il quadro dimostra che lei ha una evidente predisposizione alla formazione di calcoli. Verosimilmente uno di questi piccoli calcoli è stato espulso spontaneamente nell'ultimo periodo, questa è stata la causa dei disturbi e del rilievo ecografico di dilatazione renale, che ora pare risolta completamente. Rimane tutta questa serie di altri piccoli calcoli che in un tempo imprecisabile potrebbero essere destinati alla stessa sorte (più o meno dolorosa), ovvero rimanere lì dove sono, a rischio però di aumentare di volume. I provvedimenti "conservativi" sono molto generici (es. molta acqua, poco sale, ecc.), c'è però da chiedersi se alla sua età sia accettabile vivere nell'attesa di una possibile colica. Molto dipende dalla sua attività, dal suo stile di vita e dal suo atteggiamento psicologico. Ad esempio un pilota professionista a cui venisse rilevato il suo quadro renale perderebbe immediatamente l'idoneità operativa, ma parliamo di cosdizioni limite. Un eventuale approccio attivo (onde d'urto, endoscopia, ecc.) potrebbe essere discusso però solo direttamente e vedendo le immagini TAC, pertanto le consigliamo di far rifermento al suo urologo di fiducia.
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Utente
Utente
Grazie della gentile risposta.
Il nodulo polmonare mi ha spaventato molto perché ho pensato subito ad un tumore. Lei pensa quindi che sia una cosa da niente?
Per la questione dei calcoli io il dolore lombare dx e fianco continuo ad averlo ma la cosa che mi sorprende è che ci sono anche al rene sx. Ora il problema è affidarsi ad un buon urologo perché non posso vivere con il pensiero che potrà venirmi una colica. Faccio vita abbastanza sedentaria e lavoro da ufficio.
In quadro del genere lei cosa consiglierebbe? Procedere alla rimozione?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Per quanto riguarda il micronodulo pomonare non sta a noi fare delle diagnosi definitive, comunque questi sono frequenti riscontri occasionali nelle TAC eseguite per altri motivi e non sono mai maturate in situazioni preoccupanti. Qualcosa in più potrebbe dire ovviamete uno pneumologo.
Per quanto riguarda i calcoli già le abbiamo scritto. Finché rimangono fermi nei calici non sono destinati a dare molto fastidio, anzi, la sua attuale lombalgia alla luce di questo riscontro potrebbe anche essere interpretata diversamente. Per quanto riguarda il da farsi comunque le ribadiamo che si tratta di una decisione da concordare direttamente con ponderatezzae, soprattutto, avendo a disposizione le immagini della TAC.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore. Ho eseguito la visita urologica a seguito della TAC.
L’urologo, visti i calcoli riscontrati dalla TAC, ha consigliato:
- idratazione maggiore
- tamsulosina 1 al gg prima di coricarsi
- controllo ecografico tra 3 settimane (continuando con la tamsulosina) e rivalutazione.

In sostanza mi ha detto che il cosidetto bombardament per calcoli inferiori ai 8mm non è efficace e sopratutto una tecnica obsoleta che potrebbe recare anche danni al rene e ossa in quanto dall’esame della tac all’eventuale bombordamento i calcoli potrebbero essersi spostati.
Da valutare eventuale RIRS ma che porta con se potenziali rischi chirurgici, quindi secondo lui se non subentra febbre o sudorazione notturna bisogna attendere che l’eventuale espulsione avvenga spontanea con aiuto della tamsulosina.

Per il dolore che continuo ad avvertire sul fianco dx mi dice che potrebbe esser dovuto dalla nervazione tra rene e inguine causata dai calcoli.

Vorrei sapere la sua opinione, senza ovviamente entrare in diagnosi a distanza, ma sulla base di quanto ho riferito o se comunque ha consigli da darmi che potrei girare al mio urologo (un consiglio non fa mai male..)

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Non siamo certamente qui per dare dei consigli o tantomeno giudicare le indicazioni dei nostri Colleghi. Nella nostra esperienza la tamsulosina può essere efficace nel favorire l'espulsione di piccoli calcoli dell'ultimo tratto dell'uretere, non ha invece alcuna efficacia sui calcoli presenti all'interno del rene e scarsa efficacia sui calcoli della parte alta dell'uretere. Evidentemente il nostro Collega ritiene che, anche se la TAC non abbia evidenziato nulla a questo livello, vi possa essere un piccolo calcolo misconosciuto in progressione e che questo sia causa dei suoi attuali disturbi. Si valuterà dunque entro i tempi consigliati. Per quanto riguarda un eventuale intento operativo, concordiamo in linea di massima con le considerazioni espresse, in particolare per quanto riguarda le onde d'urto.
[#22]
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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
oggi ho ritirato gli esami del sangue ed esami urine delle 24h che mi avevano prescritto.
UREA 52 (limite fino a 50)
Creatinina 0,98 (limite fino a 1,3)
Urato 4,7 (3,5-7,2)
Fosfato inorganico 3,6 (2,5-4,9)
PTH 42 (18-80)
Calcio totale 24h 162 (42-353)
Urato 24h 0,5 (0,15 - 0,99)

Da quello che leggo sono tutti nella norma tranne l’UREA che è un po alta.
La stessa UREA l’avevo controllata il 25/01 e aveva un risultato di 38

Visti i continui disturbi e dolori che avverto alla zona del rene dx e fianco dx, questi esami fatti ed in particolare l’UREA alta che significati hanno?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Assolutamente nessuno, il dosaggio dell'urea (azotemia) è un indice piuttosto grossolano della funzione renale, più precisa è la creatinina. D'ogni modo questa variazione è assolutamente minima e non significativa.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
dopo 12 giorni di Tamsulosina ho notato una lieve diminuzione del dolore, anche se cmq resta e quando faccio un po di movimento soprattutto alla sera il dolore torna abbastanza fitto.
Ho risentito l’urologo facendogli vedere gli ultimi esami del sangue/urine.
Per le dimensioni dei calcoli non vuole fare il bombardamento ma sostiene di continuare con la tamsulosina e aggiungere un integratore previston forte una bustina al giorno per aiutare l’espulsione.
Mi chiedo: sono ormai due mesi che beve 1,5litri di acqua al giorno, prendo la tamsulosina da due settimane e nessun calcolo è stato espulso (l’avrei sentito se fosse uscito ma alla minzione non ho mai accusato dolore), quindi:
- questo integratore che mi ha consigliato puo aiutare davvero?
- non ce nessuna alternativa per far cessare questo dolore?
Io non capisco come un paziente che lamenta dolore da due mesi possa continuare a star cosi.... forse ho sbagliato urologo a cui rivolgermi, non so più a cosa pensare.
Lei con una situazione descritta come la mia come si comporterebbe? Sostiene corretta l’indicazione che mi hanno dato?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Come già le abbiamo scritto, non siamo certamente qui per discutere o giudicare le indicazioni dei nostri Colleghi.Considerata la negatività della TAC. prima di battezzare questi dolori come di origine renale, ci baseremmo su un attento esame obiettivo. Non raramente accade che si insista a dar la caccia ai calcoli quando il problema è invece do tipo ortopedico. A distanza purtroppo non possiamo dire molto di più.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott.
perdoni di nuovo il disturbo.
Rimanendo il dolore alla zona dx addome/fianco, ho eseguito colonscopia che ha dato esito negativo ed ecografia chr ha dato esito solo di presenza di due cisti.
Mi hanno consigliato quindi di eliminare i due calcoli del rene dx presenti nei calici con la tecnica del laser.
L’intervento prevede la anestesia totale e la degenza di una notte in ospedale.
L’urologo non mi ha garantito però che eseguendo tale intervento il dolore sparisca automaticamente.
Vorrei chiedere a lei due cose:
1) questo intervento è ormai considerato di routine a basso rischio?
2) il post intervento come sarà? Cioè si avvertirà dei dolori per qualche giorno dovuti all’ingresso della sonda dall uretra oppure viene ben sopportato e senza complicanze?

Secondo lei è una strada corretta quella che sto per intraprendere?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
1) Per chi come noi si occupa specificatamente di trattamento della calcolosi si tratta di un intervento assolutamente routinario. Noi dimettiamo i pazioenti che abitano nelle vicinanzae già in giornata, ma ogni centro segue le sue abitudini.
2) In genere il fatidi post-operatori sono legati alla presenza dello stent che viene necessariamente inserito, anche se il minimo indispensabile ovvero 5-7 giorni. Un po' di pazienza e qualche antidolorifico sono in genere sufficielnti.
Per quanto riguarda le indicazioni non possimo giudicare a distanza, ma in una situazione simile ci pare corretto avvertire il paziente che la asportazione dei calcoli potrebbe non influire direttamente sulla percezione dolorosa.