Disturbi urinari e genitali

All'età di diciotto anni ebbi un'infezione con febbre alta e forti bruciori alla vescica (con tutti gli altri sintomi della cistite) che al telefono, dal sostituto del medico di base allora in vacanza, venne identificata come un'infezione urinaria; mi venne quindi prescritta una cura con antibiotici grazie alla quale superai in breve la fase acuta.
A partire da quell'episodio, però (e sono ormai passati 14 anni), divenni molto più sensibile e soggetta a disturbi di questo tipo, seppure passeggeri e meno intensi, e sempre in seguito a lassi di tempo in cui trascuravo di bere: parlo comunque in termini di poche ore. Bastava poi che reintegrassi i liquidi e riposassi una mezz'ora per sentirmi subito meglio.
(Non so se possa aver avuto qualche incidenza, in questa mia "vulnerabilità", un periodo di alcuni mesi vissuto nell'adolescenza, in cui l'anoressia mi aveva portata, oltre a una ovvia debilitazione, anche a uno stato di disidratazione).
Un altro disturbo comparso in seguito è il frequente stimolo a urinare con scarse emissioni di urina, ma l'ho sempre interpretato come di natura psicologica in quanto legato a un particolare momento della giornata, ovvero la fine della pausa pranzo prima del ritorno al lavoro: il lavoro infatti è sempre stato per me fonte di stress, a volte molto profondo con attacchi d'ansia e tachicardia che si verificavano nel medesimo momento della giornata.

Le modalità dei disturbi della minzione si sono evolute, con periodici ritorni a fasi acute di cistite (in un caso anche emorragica), quando ho iniziato ad avere rapporti sessuali. Spesso si aggiungono sintomi che interessano la zona genitale, per cui oltre al bruciore alla vescica, alla pollachiuria e alla sensazione di peso al basso ventre si manifestano dolori e pruriti vaginali. In qualche caso, sempre in seguito a rapporti sessuali, si sono manifestati anche "solo" i disturbi vaginali, senza il "passaggio" della cistite. Forse sarà di una qualche rilevanza sapere che soffro di dispareunia....
Inoltre ho appreso che, sui disturbi alla vescica, può avere una certa incidenza anche la stitichezza, di cui soffro da sempre; per non parlare di una mia cattiva abitudine, che è quella di trattenere la pipì anche molto a lungo pur di non orinare in bagni pubblici, in luoghi insomma da me ritenuti scomodi o scarsamente o per nulla igienizzati...

Circa due settimane fa ho avuto un nuovo episodio acuto di cistite poi sfociato in pruriti vaginali, e di nuovo in seguito a un rapporto sessuale per di più da me vissuto con una certa resistenza (si aprirebbe qui una lunghissima parentesi sui miei turbamenti legati alla sessualità...) Nei giorni successivi, sicuramente per una mia eccessiva tendenza a fantasticare, ho iniziato a interpretare alcuni altri disturbi come segni iniziali di gravidanza. Tali sintomi erano: dolore al basso ventre e alla zona lombare, febbricola, dolore e ingrossamento del seno e lieve fuoriuscita di liquido dal seno (ma non spontanea, solo su stimolazione; monolaterale; non monorifiziale malgrado più abbondante sempre da un unico orifizio e lievissima dagli altri; trasparente).
Se con oggi posso escludere la gravidanza, mi chiedo il motivo dell'alterazione di temperatura che persiste anche dopo la risoluzione dell'episodio acuto di cistite, e di questo problema delle secrezioni.
Faccio presente che, per quanto riguarda la galattorrea, già negli anni scorsi avevo dimostrato sensibilità a certe sostanze, nel corso delle varie terapie a cui mi sono sottoposta e che per questo motivo ho dovuto interrompere (Sulamid, Levopraid).
In questa circostanza mi sono perciò domandata se anche stavolta si poteva trattare di un effetto indesiderato: dell'antibiotico assunto per la cistite (Ciproxin), degli antidepressivi che assumo attualmente (ma si tratta di una terapia iniziata quasi un anno fa: Wellbutrin + Venlafaxina), o di una interazione fra tutti... Tranne che, diversamente dal Sulamid e dal Levopraid, per nessuno di questi tre farmaci i fogli illustrativi includono la galattorrea fra gli effetti collaterali. Inoltre, quella volta la secrezione era bilaterale, più abbondante e "lattiginosa", con un colore che variava dal bianco al giallo.

Non nascondo che questo periodo in cui accuso tale aumento di disturbi fisici, accompagnati anche da una stanchezza sempre più invalidante, è per me particolarmente difficile. Potrei parlare di uno stato di grande prostrazione, di cambiamenti dei ritmi dovuti alla perdita del lavoro, di isolamento volontario, di incubi vividi e di un assurdo ritorno di sensazioni intense di disgusto per il mio corpo....

Chiedo scusa se mi sono dilungata tanto.
Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Cara signora spero chein tutto questo percorso sia stata accompagnata da collega, che se son dolori.
Assumendo che abbia fatto esami radologici su apparato urinario e che non sia emerso neiente le c onsiglio le comune norme igeniche: dopo defecazione si pulisca l' ano da avanti a indietro, urini prima di ogni rapporto sessuale, faccia esami urine sempre da mitto intermedioo dopo adeguata pulizia dei genitali ext, bere molta acqua, evitare thè, caffeè, alcooolici, fumo, insaccati piccanti. Regoili intestino con dieta e sport.
Galattorrea: non so. Altra specialità: ginecologia o senologia
[#2]
dopo
Utente
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Grazie.
Cordiali saluti.
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