Questo batterio che si è annidato nella mia vescica...

Salve a tutti,
vi scrivo perchè ormai sono due mesi che lotto inutilmente contro questo batterio che si è annidato nella mia vescica...
Dopo la prima manifestazione di cistite, sono subito andato a fare un'urinocoltura e dall'antibiogramma è risultata la presenza dell'e.coli.
Su consiglio del medico curante, mi sono fatto due cicli da 10 gg di Norfloxacina ma la cistite si è ripresentata nuovamente in forma piuttosto acuta (presenza di notevole piuria ed in un caso, alla fine della minzione, ho visto pure una piccola goccia di sangue).
Sono quindi andato da un urologo, il quale mi ha prescritto un'ecografia e una nuova urinocoltura per vedere se nel frattempo il batterio è mutato diventando resistente ad alcuni principi attivi.
A suo parere potrebbe esserci un calcolo renale che potrebbe sostenere l'infezione... ultimamente ho infatti cominciato ad avvertire doloretti in zona lombare. Voi che ne pensate? Dovrò convivere tutta la vita in questa situazione?
Oltre ai classici antibiotici ci sono altre terapie per "ripulire" la vescica?
Vi confesso che sono preoccupato.
Grazie per la cortese attenzione.
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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
L'urinocultura con antibiogramma dovrebbe essere il mezzo di scelta affinchè il suo medico di base le prescriva la terapia antibiotica più specifica possibile. In alcuni casi (quelli di scarsa sensibilità al singolo antibiotico) si è autorizzati a istituire terapie antibiotiche di combinazione.
Per quanto riguarda l'eventuale presenza di un calcolo che sostenga dunque una infezione urinaria complicata, beh questo va accertato ed oltre alla clinica (dolore lombare, febbre, bruciore, possibile ematuria ecc...) è indispensabile valutare degli esami radiologici quali: ecografia apparato urinario, rx diretta apparato urinario ed eventualmente rx urografia.
Consulti comunque il suo medico che eventualmente potrebbe indirizzarla presso un ambulatorio urologico della sua zona.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Le cistiti nel maschio giovane sono molto meno frequenti che nella donna perche' il germe (che arriva dalla zona anale, propria o altrui, e deve risalire l'uretra) nella donna trova una strada corta e nel maschio invece lunga.

Il periodico svuotamento della vescica produce un effetto sciacquone che lava via i germi eventualmente affacciatisi in vescica, prima che proliferino. L'urina normalmente e' sterile, ma se si contamina e' un ottimo brodo di coltura, specie quella dei diabetici ricca in glucosio.

Le cistiti occasionali nei maschi, come le vediamo noi che facciamo le colture, di solito hanno a che fare con episodi sessuali. Quelle ricorrenti le vediamo nei diabetici, nei portatori di ipertrofia prostatica che lascia in vescica una pozza morta di urina che non viene lavata via, o nei portatori di malformazioni, fistole ecc.(ma allora iniziano in giovane eta').

I calcoli causano piu' spesso pienonefrite che cistite (dolore lombare piu' che pubico). Poi pero' ogni caso fa storia a se', e chiaramente se recidiva va valutato dal vivo da un urolgo.

Per ragioni di riproducibilita', sarebbe bene farsi seguire sempre dal medesimo laboratorio, annullando la variabilita' imputabile a fattori tecnici.

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre gentili risposte. Lunedì farò una nuova urinocoltura, per vedere se nel frattempo il batterio è mutato diventando resistente ad alcuni antibiotici, e per martedì ho prenotato una ecografia dell'apparato urinario, su consiglio del mio urologo.
Devo dire che dopo l'ultimo ciclo di antibiotici, ho notato la quasi totale scomparsa di piuria, mentre sono aumentati i doloretti in zona lombare. D'altro canto, non accuso altri sintomi collegabili ad un'infezione renale (febbre, ematuria).
Non so francamente cosa pensare...
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore 22026,

oltre alla urinocoltura e alla ecografia vescicale io le consiglierei una ecografia renale proprio per escludere l'ipotesi di una calcolosi renale
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#5]
dopo
Utente
Utente
Oggi ho effettuato l'ecografia all'apparato urinario ed ho ottenuto il responso dell'analisi delle urine + urinocoltura:

I reni hanno dimensioni regolari; non si rilevano alterazioni a carico delle pelvi renali; a dx lieve dilatazione della pelvi. Non si rilevano calcoli.
Regolari le pareti vescicali. Prostata regolare per dimensioni, morfologia ed ecostruttura.
Non residuo urinoso dopo minzione volontaria.

Dall'analisi delle urine risulta nulla da rilevare e dall'urinocoltura risulta l'assenza di e.coli.

Sembrerebbe tutto ok, ma mi rimangono un paio di dubbi.
1) I dolori lombari che ho accusato nei giorni scorsi (a tratti anche di forte intensità) a cosa potrebbero essere dovuti? Preciso che non ho avuto febbre tranne sabato scorso, a cira 37.2 C°. Oggi la febbre è sparita senza assunzione di farmaci e permane un certo indolenzimento lombare.
2) L'urinocoltura è stata effettuata 6 gg successivi alla cessazione dell'ultimo trattamento con antibiotico: è un periodo sufficiente x poter escludere ricadute?

La mia paura nei gg scorsi è stata quella di avere una pielonefrite in corso.. tali esami possono escluderla con sicurezza?
Grazie mille per la Vs disponibilità
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Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Per sapere quanto possiamo fidarci di una urinocoltura risultata negativa, occorre che questo esame sia fatto bene e cioe' comprensivo dell'esecuzone del PAR test.

PAR test = P)otere A)ntibatterico R)esiduo

Esso dice se nell'urina residuano tracce di antibiotici, in tal caso un esito negativo non sara' conclusivo in quanto la negativita' potrebbe derivare da tali antibiotici residui che decapitano l'infezione invece che da una genuina assenza di germi.

Comunque siccome anche il sedimento non dimostra niente, verosimilmente l'infezione e' passata, altrimenti magari non c'erano i germi ma i globuli bianchi erano ancora li'.

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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
in un uomo episodi infettivi recidivanti andrebbero indagati meglio anche ev con un test di stamey

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Dr. Eytan Raz Neuroradiologo, Radiologo, Radiologo interventista 698 15 1
il test di stamey sarebbe il test dei quattro bicchieri?

Dr. Eytan Raz

Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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