Perché i capelli diventano bianchi con l'età: lo spiega la biomedica
I capelli diventano bianchi con l’età questo processo sembra inevitabile. La scienza ci spiega se è realmente così.
Guardarsi allo specchio e notare il primo capello bianco è un’esperienza comune che segna, senza ombra di dubbio, il passare del tempo.
La divulgatrice scientifica Sandra Ortonobes, conosciuta online come La Hiperactina, ha affrontato questa domanda che in molti si pongono.
Capelli bianchi per l’età, la spiegazione è scientifica
Ecco perché i capelli diventano bianchi con l’età. La risposta, secondo la scienza, risiede in un meccanismo biologico tanto semplice quanto affascinante, che coinvolge direttamente la melanina, la stessa sostanza che regola il colore della pelle e degli occhi.
La melanina viene prodotta dai melanociti, cellule presenti nei follicoli piliferi che rilasciano due principali tipi di pigmento: l’eumelanina, responsabile delle tonalità scure, e la feomelanina, che determina le sfumature più chiare e rossastre.
Con l’avanzare dell’età, i melanociti vanno incontro a un progressivo invecchiamento cellulare e riducono la loro attività fino a cessarla del tutto. Quando la produzione di melanina si interrompe, il fusto del capello cresce privo di pigmento, apparendo bianco o grigio. È un processo graduale, che varia da individuo a individuo e che dipende sia da fattori genetici sia da condizioni ambientali.
Non tutti i capelli, infatti, imbiancano alla stessa età o con la stessa velocità. La componente ereditaria ha un ruolo determinante: se in famiglia i capelli bianchi sono comparsi presto, è molto probabile che accada anche nelle generazioni successive.

Però, oltre alla genetica, incidono anche fattori esterni come lo stress ossidativo, causato dall’accumulo di radicali liberi che danneggiano le cellule dei follicoli. È proprio in questo contesto che entra in gioco un ormone spesso associato al sonno, la melatonina.
La melatonina, infatti, non regola soltanto i ritmi circadiani ma svolge anche un’importante azione antiossidante. Alcuni studi hanno evidenziato che questo ormone contribuisce a proteggere i melanociti dallo stress ossidativo, rallentando in parte la comparsa dei capelli bianchi.
Non si tratta, però, di una garanzia assoluta: l’invecchiamento cellulare è inevitabile e, con esso, la progressiva riduzione della pigmentazione. Tuttavia, mantenere uno stile di vita sano, curare il sonno e ridurre i fattori che aumentano lo stress ossidativo può avere un impatto positivo.
È lecito allora chiedersi se esistano pratiche quotidiane per prevenire o ritardare l’imbiancamento dei capelli. La risposta, con onestà scientifica, è che non esistono rimedi miracolosi. Ciò che si può fare è agire in modo indiretto, proteggendo i follicoli attraverso una dieta equilibrata ricca di antiossidanti, l’attività fisica regolare e la gestione dello stress.
Anche proteggere i capelli dai raggi ultravioletti e da trattamenti chimici aggressivi può contribuire a preservarne la salute complessiva, sebbene non possa impedire il naturale processo di incanutimento.
In definitiva, i capelli bianchi non sono altro che il riflesso visibile di un meccanismo biologico universale, che segna il tempo e racconta la storia individuale di ciascuno di noi.
Accettarli come parte del normale processo di invecchiamento è la via più saggia, anche se la ricerca scientifica continua a studiare i legami tra melanina, melatonina e stress ossidativo per comprendere se un domani sarà possibile modulare questo processo. Per ora, l’unico vero consiglio è prendersi cura della propria salute generale: perché se il tempo non si può fermare, si può almeno affrontarlo con energia e consapevolezza.