Influenza stagionale.

Influenza 2025-2026, perché questa sarà una stagione particolarmente a rischio

Data pubblicazione: 07 ottobre 2025

Influenza 2025-2026: stagione a rischio, sintomi, prevenzione e vaccino. Scopri perché quest'anno sarà più aggressivo e come difenderti al meglio.

Ogni anno l'influenza stagionale torna a farci visita, e spesso la liquidiamo come un semplice fastidio passeggero. Ma stavolta gli esperti parlano chiaro: la stagione 2025-2026 potrebbe rivelarsi particolarmente impegnativa. I primi segnali arrivano dall'emisfero australe, dove l'ondata influenzale ha colpito con forza, registrando numerosi casi e ricoveri. Un campanello d'allarme che non va ignorato.

Tra sbalzi di temperatura, scuole affollate e uffici che tornano pieni dopo le ferie, il virus trova terreno fertile per diffondersi rapidamente. E se per la maggior parte delle persone l'influenza resta una malattia a decorso limitato, per anziani e soggetti fragili può trasformarsi in qualcosa di ben più serio.

Influenza, quando arriva, come si diffonde e i sintomi

Secondo le previsioni, i primi casi compariranno già tra fine ottobre e inizio novembre, con un picco atteso tra dicembre e febbraio. L'influenza si trasmette facilmente: basta un colpo di tosse, uno starnuto o una stretta di mano per veicolare il virus. Inoltre, una persona infetta può contagiare gli altri già 24 ore prima di manifestare i sintomi e continuare a farlo fino a una settimana dopo.

Lavarsi spesso le mani, arieggiare gli ambienti e restare a casa in caso di febbre rimangono piccole ma importanti regole per ridurre il rischio di contagio.

Febbre e sintomi dell'influenza

Chi è già stato colpito dall'influenza sa bene quanto possa abbattere:

  • febbre alta (spesso oltre i 38°C),
  • tosse secca,
  • dolori muscolari,
  • mal di testa,
  • gola infiammata
  • e stanchezza che sembra non finire mai.

Nelle persone sane, di solito, la guarigione avviene in una settimana circa, ma nei soggetti più fragili possono comparire complicazioni come polmoniti o problemi cardiaci. Ed è proprio questo che rende la stagione 2025-2026 più delicata del solito.

Perché quest'anno sarà un rischio

Le ragioni sono diverse: da un lato il ritorno in massa in ambienti chiusi e affollati, dall'altro i dati poco incoraggianti sulla copertura vaccinale. Lo scorso anno, meno di un anziano su due ha ricevuto il vaccino, un numero ben lontano dagli obiettivi fissati dal Ministero della Salute. Una lacuna che lascia scoperte proprio le persone più vulnerabili.

Inoltre, gli esperti spiegano che la circolazione di altri virus respiratori — come rhinovirus, virus sinciziale o coronavirus — renderà più difficile distinguere i sintomi e aumenterà il carico sulle strutture sanitarie.

Il vaccino rimane lo strumento più efficace per ridurre complicanze e recuperare. È consigliato soprattutto per:

  • persone sopra i 60 anni,
  • bambini dai 6 mesi ai 6 anni,
  • donne in gravidanza,
  • chi soffre di patologie croniche,
  • operatori sanitari, forze dell'ordine e caregiver.

La campagna vaccinale parte da ottobre e gli esperti consigliano di vaccinarsi entro novembre, così da essere protetti nel momento del picco. La protezione, infatti, diventa efficace solo dopo circa due settimane dalla somministrazione.

Il virus influenzale non si può fermare, ma possiamo ridurre molto il suo impatto. Oltre al vaccino, bastano gesti semplici come lavarsi spesso le mani, coprirsi quando si tossisce e rispettare il riposo quando si è malati. Sono attenzioni che proteggono noi, ma soprattutto chi ci sta accanto.

La stagione 2025-2026 sarà una prova di resistenza, ma con qualche accortezza in più possiamo affrontarla senza farci cogliere impreparati.

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