Tosse

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Revisione Scientifica:

n.scichilone

La tosse è un sintomo sostenuto da molteplici cause e accompagnato da svariate manifestazioni cliniche, la cui risoluzione può non essere facile e che richiede spesso l’integrazione di diverse discipline.

La tosse è uno dei sintomi respiratori più frequenti, comune a più patologie sia di natura respiratoria che non respiratoria. In Italia, quasi il 20% delle visite ambulatoriali di un medico di medicina generale è determinato dalla tosse, isolata o associata ad altri sintomi. Anche in ambito specialistico, la tosse persistente ad eziologia sconosciuta rappresenta circa un terzo della normale pratica ambulatoriale.

Cos'è la tosse?

Per definizione, la tosse è un atto espiratorio esplosivo che determina l’emissione di aria e, con essa, l’espulsione di materiale eventualmente presente nelle vie aeree (secreti, corpi estranei ecc.). La tosse può essere un atto volontario o riflesso, ovvero involontario e per questo non controllabile.

L’atto della tosse inizia con una profonda inspirazione, successivamente la glottide si chiude, il diaframma si rilascia e si contraggono i muscoli espiratori. A glottide chiusa questa contrazione genera un’elevata pressione all’interno del torace e delle vie aeree: per effetto di questo incremento di pressione, quando nella fase successiva si riapre la rima glottidea, l’aria e quanto da essa eventualmente veicolato vengono violentemente espulsi.

Tipologie di tosse

La tosse viene distinta in acuta (o subacuta) e cronica, in funzione dell’arco temporale in cui si sviluppa nonché delle cause che la determinano. Convenzionalmente, la tosse viene definite acuta se si risolve entro tre settimane. Come principio generale, la terapia deve pertanto essere rivolta non solo a risolvere o alleviare il sintomo, ma anche e soprattutto a rimuovere la causa che la origina.

Tosse grassa o secca?

Una delle principali informazioni che caratterizzano la tosse è rappresentata dalla presenza o meno di espettorato.

Pertanto, la tosse viene distinta in produttiva (o grassa) e secca: nel primo caso, si determina una ipersecrezione dell’apparato mucosecernente, come in corso di broncopneumopatia cronica ostruttiva, patologia frequente delle vie aeree associate all’esposizione cronica al fumo di sigaretta, nella quale il segno della tosse produttiva costituisce l’elemento caratterizzante.

Tosse grassa

La tosse grassa produttiva di espettorato mucoso (chiaro) o mucopurulento (di colorito giallastro o verdastro) può presentarsi anche nei soggetti esposti per motivi rpofessionali a sostanze irritanti che infiammano la mucosa bronchiale inducendo una condizione di ipersecrezione cronica. In queste condizioni morbose, la tosse va intesa come un meccanismo protettivo che ha lo scopo di rimuovere le secrezioni e che quindi non va mai depressa con i farmaci antitosse.

Al contrario, la tosse secca (o stizzosa) si caratterizza per l’assenza di muco, può essere innescata da vari stimoli, come ad esempio l’inalazione di un corpo estraneo o di gas o vapori irritanti o nocivi. Lo scolo di secrezioni nasali nella parete della faringe è sicuramente tra le cause più comuni di tosse stizzosa, accompagnata da frequente raschiamento della gola e sensazione di solletico in gola.

La tosse può assumere un andamento accessionale come nel caso di condizioni di asma bronchiale. Una delle cause di tosse secca persistente è il reflusso gastro-esofageo, per aspirazione di contenuto gastrico o per un meccanismo di riflesso secondario all’acidità dell’esofago. In questo caso si accompagna spesos a sensazione di bruciore restrosternale o di rigurgito acido.

Altre caratteristiche distintive della tosse sono il timbro (afona, abbaiante, belante, bitonale) e il ritmo (accessionale, pertussoide). 

Per approfondire:Tosse e reflusso gastroesofageo

Cause

La tosse cronica può riconoscere, come già detto, diverse cause fra le quali le più frequenti sono:

  • lo scolo di muco retronasale,
  • l’asma,
  • il reflusso gastroesofageo.

Come riconoscere le cause della tosse?

L’approccio diagnostico in caso di tosse deve essere rivolto all’identificazione della causa che l’ha determinata. La raccolta di informazioni cliniche del paziente può ad esempio consentire di escludere cause associate ad assunzione di determinati farmaci che riconoscono nella tosse un effetto collaterale. La visita da parte del medico deve essere indirizzata non solo al polmone ma anche all’esplorazione delle prime vie aeree e dell’addome.

Ovviamente, sulla scorta della visita il medico indirizzerà verso le opportune indagini diagnostiche richiedendo, se necessario, anche il consulto di medici specialistici (otorinolaringoiatra, allergologo, gastroenterologo).

Esami diagnostici di primo livello sono rappresentati dalle prove funzionali respiratorie con la spirometria e dalla radiografia del torace, che danno utili indicazioni se coniugate al sospetto clinico.

Per approfondire:Come fare la diagnosi di asma?

La tosse del fumatore

La tosse produttiva con espettorazione mucosa o mucopurulenta costituisce il sintomo più comune nei pazienti affetti da bronchite cronica ostruttiva, ed è strettamente associata all’abitudine tabagica.

La tosse tende ad essere più intensa nelle ore mattutine: in questi casi l'espettorato è biancastro e poco denso e spesso non viene nemmeno riferito spontaneamente dal paziente che vi si è abituato e lo ritiene un fenomeno normale, spesso considerato una conseguenza del fumo di sigaretta.

In questo caso, occorre ribadire come la tosse in un fumatore non sia mai un evento normale!

In corso di infezione, l'espettorato può assumere colorazione giallastra o verdastra, con aumento della quantità e della densità, è la tosse può diventare insistente e invalidante. Non di rado infatti i pazienti che ne soffrono limitano le proprie attività quotidiane e ricreative (come ad esempio andare al cinema). Talvolta è possibile riconoscere striature di sangue nel muco, spesso di significato clinico benigno per congestione della mucosa delle vie aeree. Tuttavia, se tale fenomeno si ripete o aumenta di intensità è opportuno non sottovalutarlo e rivolgersi al medico per gli opportuni accertamenti diagnostici.

La presenza contemporanea di febbre deve far sospettare una infezione polmonare, ad esempio una polmonite. In questi casi, la radiografia del torace può essere dirimente. Escluse le cause più comuni, sia polmonari che extra-polmonari, occorre ricercare cause meno frequenti ma talvolta di importanza clinica, spesso associati a malattie sistemiche.

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Terapia

Come curare la tosse?

La terapia si basa sulla identificazione e, ove possibile rimozione, della causa.

Nei casi associati all’esposizione al fumo di sigaretta ovviamente il primo rimedio consiste nella rimozione del fumo di sigaretta.

Nel caso di tosse dovuta all'esposizione a sostanze allergizzanti, quindi nel caso di allergie respiratorie, si procede all'attuazione delle misure preventive volte a ridurre il grado di sensibilizzazione nei confronti degli allergeni. Tali provvedimenti si fondano sulle misure di bonifica ambientale, ovvero la rimozione dei fattori che concentrano le sostanze allergizzanti, e sulla instaurazione di terapie desensibilizzanti.

In caso di reflusso gastroesofageo o di scolo di muco retronasale occorre rimuovere o trattare lo stimolo endogeno.

In caso di infezione respiratoria, il trattamento deve essere mirato alla risoluzione dell’infezione.

Infine, in caso di asma bronchiale, verrà instaurata la terapia inalatoria o sistemica volta a controllare l’infiammazione bronchiale.

La terapia sintomatica va considerata quando la causa è sconosciuta o non identificabile o specifiche terapie non sono possibili. Va inoltre presa in considerazione quando la tosse non ha alcuna funzione utile o causa notevole fastidio. In questi casi, il trattamento consiste nell’adozione di agenti antitussivi.

Per approfondire:Influenza nei bambini: consigli per i genitori

Data pubblicazione: 11 febbraio 2015 Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2023

Questo articolo fa parte dello Speciale Salute Respiro 

Autore

n.scichilone
Prof. Nicola Scichilone Pneumologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1992 presso Università di Palermo.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Palermo tesserino n° 11363.

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