Deficit erettivi e fumo di sigaretta

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Si parla di un deficit erettivo quando un uomo ha una difficoltà ad avere e a mantenere un’adeguata rigidità del suo pene e questa non permette di avere una regolare attività sessuale anche con la propria partner. La nicotina e tutti i vari composti che si trovano nel fumo di una sigaretta sembrano avere un’attività altamente sclerotizzante su tutte le arterie, azione capace di ridurre in modo progressivo e continuo l’elasticità di queste strutture vascolari e quindi di ridurre l’apporto adeguato di sangue in tutti i nostri distretti corporei, corpi cavernosi del pene compresi; ancora l’azione antiossidante, causata sempre dal fumo di sigaretta, ridurrebbe in modo significativo anche la presenza di ossido nitrico in queste strutture anatomiche e noi oggi sappiamo che questo “gas” è il principale mediatore biochimico di quel complesso processo intracellulare che porta al rilascio della muscolatura liscia delle lacune del pene e che determina una valida e duratura erezione .

 

Si parla di un deficit erettivo quando un uomo ha una difficoltà ad avere e a mantenere un’adeguata rigidità del suo pene e questa non permette di avere una regolare attività sessuale anche con la propria partner (1).

Da un punto di vista epidemiologico si calcola che nel mondo occidentale, quello “ricco”, ci siano 150 milioni di uomini con questo problema sessuale e che nel 2025 questo numero potrebbe anche raddoppiare (2).

 

   

 

Non sempre è facile, in presenza di queste problematiche complesse ed intricate, fare una diagnosi corretta essendo i disturbi in questione, quasi sempre, scatenati da più cause: problemi relazionali, psicologici, neurologici, anatomici e vascolari, tutti fattori che devono essere attentamente esaminati e valutati (3, 4).

Sicuramente le patologie vascolari comunque, quando presente una problematica prevalentemente organica, sono le più frequenti e qui il ruolo del fumo di sigaretta, della nicotina, diventa un fattore che deve essere sempre attentamente ponderato e valutato (5).

 

  

 

La nicotina e tutti i vari composti che si trovano nel fumo di una sigaretta sembrano avere un’attività altamente sclerotizzante su tutte le arterie, azione capace di ridurre in modo progressivo e continuo l’elasticità di queste strutture vascolari e quindi di ridurre l’apporto adeguato di sangue in tutti i nostri distretti corporei, corpi cavernosi del pene compresi; ancora l’azione antiossidante, causata sempre dal fumo di sigaretta, ridurrebbe in modo significativo anche la presenza di ossido nitrico in queste strutture anatomiche e noi oggi sappiamo che questo “gas” è il principale mediatore biochimico di quel complesso processo intracellulare che porta al rilascio della muscolatura liscia delle lacune del pene e che determina una valida e duratura erezione (6).

 

  

 

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali il 5 febbraio del 2009 ha pubblicato un documento dove si focalizza l’attenzione sul fumo di sigaretta e lo si denuncia come responsabile di numerosi effetti negativi sulla salute generale, di chi naturalmente ha questa cattiva abitudine, ma si dice anche come il fumo sia la principale causa di numerosi processi di sclerotizzazione dei nostri vasi sanguigni, processi capaci di compromettere anche la funzione cardiaca fino ad arrivare al rischio di incorrere in gravi patologie cardiovascolari, aterosclerosi diffusa e quindi anche ad una possibile causa di deficit dell’erezione, dovuta sempre ad un deterioramento diretto vascolare a livello dei corpi cavernosi del pene.

 

   

 

La relazione tra numero di sigarette fumate e rischio di avere un disturbo erettivo è stata ben valutata anche da una ricerca pubblicata nel 2014 sul The Journal of Sexual Medicine; questo lavoro ci indicherebbe che fumare più di dieci sigarette al giorno aumenta dell’85-90% le possibilità di scatenare un problema erettivo, soprattutto un disturbo nel mantenere una valida rigidità (7).

Un’altra ricerca, condotta dalla Schools of Public Health and Nursing dell’Università di Hong Kong nel 2010, ha messo in luce come lo smettere di fumare, migliora l’eventuale presenza di disturbi erettivi; lo studio ha coinvolto 700 uomini, con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni e già in terapia per problemi di erezione; la sospensione del fumo avrebbe portato ad un miglioramento complessivo della propria risposta sessuale, intesa come rigidità del pene, del 91,5%; altri dati interessanti, emersi da questa ricerca, sembrerebbero questi e cioè, se alle terapie prescritte si associa anche la sospensione del fumo, in più del 50% dei casi si hanno significativi miglioramenti dell’erezione ed in generale della risposta sessuale complessiva mentre, se si continua con la pessima abitudine di fumare, solo nel 28,1% dei casi si evidenziano risultati positivi alle terapie indicate (8).

 

  

 

Anche le linee guida della Canadian Urological Association, pubblicate nel 2015, sembrerebbero indicarci, come prima e più importante misura terapeutica, il far interrompere l’uso del fumo di sigaretta quando ci si trova di fronte un uomo con problemi erettivi ed è appunto un forte fumatore (9).

In sostanza la nicotina e le altre sostanze “tossiche” presenti nel fumo di sigaretta sono da tempo considerate un importante e drammatico fattore di rischio in diversi e numerosi problemi vascolari periferici ed in particolar modo quando si presenta un disturbo dell’erezione.

Diverse osservazioni cliniche e ricerche scientifiche dimostrano che la cessazione del fumo permette, in molti casiun miglioramento significativo di tutti gli indici fisiologici (migliori tumescenze, rigidità più rapide) e anche a livello psicologico spesso viene riferito un aumento delle sensazioni soggettive positive e del desiderio sessuale; questo soprattutto si osserva nei maschi fumatori di lunga durata.

 

Bibliografia

1) Zanollo A, Beretta G, Zanollo L.[Anamnestic criteria for sexual evaluation in the andrological field] Arch Ital Urol Nefrol Androl. 1991 Dec;63(4):493-7. Review. PMID: 1838838 [PubMed - indexed for MEDLINE] 

2) Ayta IA, McKinlay JB, Krane RJ. The likely worldwide increase in erectile dysfunction between 1995 and 2025 and some possible policy consequences, BJU International1999 Jul; 84(1):50-6.

3) Kalaitzidou I, Venetikou M S, Konstadinidis K, Artemiadis AK, Chrousos G, Darviri C. Stress management and erectile dysfunction: a pilot comparative study, First International Journal of Andrology, Vol. 46 Issue 6, 2014.

4)Beretta G, Zanollo A, Portalupi W.Intracavernous injections of prostaglandin E1 in the treatment of erection disorders. Arch Ital Urol Nefrol Androl. 1991 Dec;63(4):481-5.  

5)Millett C, Wen L M, Rissel C, Smith A, Richters J, Grulich A, De Visser R. Smoking and erectile dysfunction: findings from a representative sample of Australian men, Tobacco Control 15:136–139. 2006.
6 Tostes R C, Carneiro F S, Lee A J, Giachini FR, Leite R, Osawa Y and Webb R C. Cigarette Smoking and Erectile Dysfunction: Focus on NO Bioavailability and ROS Generation, Journal of Sexual Medicine, 5(6): 1284-1295, 2008.
 

7) Cao S, Gan Y, Dong X, Liu J, Lu Z. Association of quantity and duration of smoking with erectile dysfunction: a dose-response meta-analysi. Journal of Sexual Medicine, 2014.

8) Lau Man-man L, Lo Seen-tsing S, Chan Siu-chee S,Tai-hing L, Kotewall R. HKU Study Shows that Quitting Smoking Can Improve Erectile Dysfunction, Li Ka Shing Faculty of Medicine- The University of Hong Kong,, 2010.
9)Bella J A, Lee J C, Carrier S, Bénard F, Brock G B. Practice guidelines for erectile dysfunction. Canadian Urological Association, 2015.

 

Data pubblicazione: 17 maggio 2018

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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