Fibromialgia cosa devi sapere

Cos'è la fibromialgia? Sintomi, diagnosi e cura

Revisione Scientifica:

g.bova
Dr. Giuseppe Bova Reumatologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

La fibromialgia è una malattoa reumatica cronica che colpisce prevalentemente le donne e che si manifesta con un dolore diffuso nel corpo. Vediamo quali sono le caratteristiche di questa patologia, come accertarla e quali cure seguire.

Cos'è la fibromialgia?

La fibromialgia è una patologia reumatica cronica influenzata dalla psiche e dal clima. Colpisce prevalentemente più le donne che gli uomini tra i 25 e i 55 anni, con un rapporto di 9 a 1. Il dolore si estende ai muscoli, legamenti, in punti dolorosi simmetrici conosciuti come trigger point. Non è una malattia invalidante, ma può “rovinare” ogni ora della giornata perché influisce negativamente sulla qualità della vita, sulle relazioni familiari e lavorative, sulla funzione cognitiva, più di alcune malattie reumatiche ben più gravi e invalidanti. Il senso di colpa e la bassa autostima contribuiscono a peggiorare il quadro clinico.

Sintomi della fibromialgia

Sintomi debilitanti di accompagnamento sono stanchezzadepressione e disturbi del sonno. Gli esami ematici e radiologici sono normali e vanno eseguiti per escludere le eventuali forme reumatiche associate (spondiloartriti, polimialgia reumatica, LES, artrite reumatoide).

Lo stress e la depressione associati spiegano la moltitudine di altri sintomi:

  • stanchezza generalizzata anche dopo sforzi di minima entità
  • disturbi del sonno che provocano risvegli notturni
  • rigidità mattutina per molte ore
  • mal di testa, collo e spalle
  • sindrome delle gambe senza riposo, prevalentemente di notte
  • spasmi muscolari dolorosi a fascia
  • dolore facciale o mandibolare, da non confondere con le malocclusioni
  • disturbi dell'umore con ansia o depressione
  • deficit cognitivo con vuoti di memoria o concentrazione ridotta
  • secchezza della bocca
  • stipsi, irregolarità dell’alvo con gonfiore addominale
  • dolore toracico e respiro corto
  • parestesie (formicolio) e aumentata sensibilità della pelle
  • ipersensibilità ai rumori, luci, odori
  • disturbi ginecologici (come vaginismo ed endometriosi)
  • stimolo frequente a urinare anche di notte.

La diagnosi di fibromialgia

La sindrome fibromialgica è una malattia a cui non si pensa spesso e passano sino a sette anni prima di diagnosticarla e rivolgersi al reumatologo. Non esiste un test di laboratorio specifico per la fibromialgia, ma il medico può richiedere dei test, tra cui gli esami del sangue e le radiografie, per escludere altre malattie reumatiche.

Vediamo gli elementi necessari per la diagnosi.

Anamnesi

Questi i punti principali su cui si basa l'anamnesi del paziente fibromialgico:

  • la ricerca delle cause e la distribuzione del dolore in almeno tre aree del corpo
  • dolore con caratteristiche simili a quelle che si provano durante l’influenza
  • ricerca dei punti trigger
  • esami ematici che si eseguono per escludere le forme reumatiche sistemiche, malattie endocrine o metaboliche.

Per approfondire:Tender points e trigger points: cosa sono?

Radiologia

In alcune forme avanzate in cui sono presenti calcificazioni che rappresentano i segni indiretti dell’interessamento di tendini e borse sierose, potrebbe essere utile ricorrere alla radiologia; un'ecografia può essere più utile per la ricerca dei segni precoci dell’interessamento tendineo.

Le cause della fibromialgia

Le cause della malattia fibromialgica non sono note, anche se i soggetti affetti presentano una bassa soglia del dolore che ne aumenta la percezione. Alcune ipotesi etiologiche potrebbero essere le seguenti.

Alterazioni ormonali neuroendocrine

C’è un deficit della serotonina, prodotta dal nostro corpo dopo l’esposizione solare, e di altri neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale che regolano anche l'umore e il sonno. Il dolore è conseguenza dell’ipo-afflusso di sangue nelle aree muscolari per spasmo dei vasi che irrorano i muscoli. La terapia antidepressiva con antiserotoninergici, che impediscono la degradazione, ne aumenta la concentrazione. Elevati sono i livelli della “sostanza P”, responsabile del mantenimento del dolore.

Disregolazione del sistema nervoso autonomo

Con la fibromialgia il sistema nervoso autonomo rilascia ormoni che intervengono nella reazione da stress da paura, traumi, interventi chirurgici, preoccupazioni, dispiaceri. È possibile che le persone fibromialgiche rilascino questi ormoni in modo anomalo sotto stress con ripercussioni nella percezione del dolore.

Problemi di sonno

Nei fibromialgici è alterata la fase 4 del sonno, ossia la fase rigenerante in cui il corpo recupera le energie utilizzate durante la giornata. La mancanza di sonno ristoratore fa sì che il corpo non recuperi la fatica, lo stress accumulato, portando a dolori muscolari e stanchezza a minimi sforzi.

Infezioni

La fibromialgia può essere secondaria a una infezione causata da alcuni virus dell’epatite come l’HBV o HCV. Molto più frequente è la forma secondaria alla mononucleosi infettiva. È una malattia con febbre accompagnata da profonda astenia che dura anche oltre un mese dalla guarigione clinica. Quindi la ricerca del virus di Epstein Barr nel sangue va sempre fatta anche per escludere forme latenti afebbrili o riaccensioni dopo molti anni.

Genetica

La tendenza alla fibromialgia può riconoscere una eredità familiare. Recenti studi, in particolare un ampio studio condotto presso l'Università del New Jersey a Newark Medical School di Raffaello, ha dimostrato che la fibromialgia è più frequente in quelle famiglie in cui ci sono altri soggetti con umore depresso o sindromi ansiose.

Associazione ad altre malattie reumatiche

È frequente la comparsa in associazione di altre malattie reumatiche come l'artrite reumatoide, il lupus, le connettiviti.

Per approfondire:Fibromialgia e microbiota intestinale

I punti trigger

La ricerca dei punti più dolorosi (detti trigger o grilletto) può essere d'aiuto al reumatologo: questi sono spesso asintomatici e vanno quindi ricercati con la visita.

La caratteristica dei trigger points è quella di causare dolore in aree localizzate o di irradiarsi in periferia. Sono delle aree muscolo-tendinee (entesi) indurite e dolenti alla palpazione, che danno una risposta dolorosa anche dopo una pressione di lieve entità. La risposta è influenzata da variazioni della temperatura, variazione della pressione atmosferica, delle correnti d’aria, degli stress lavorativi e familiari.

Per la diagnosi il dolore deve essere presente da oltre tre mesi, provocato da una pressione di circa 4 Kg/cm. I punti trigger presenti devono essere almeno 11 su 18 su aree specifiche che vanno tutte ricercate.

I trigger point più frequenti sono:

  • sul muscolo sopraspinato
  • sul trapezio
  • sul il gluteo (area supero-esterna)
  • sugli epicondili omerali
  • sulle articolazioni costo-condrali toraciche
  • nelle zone mediali delle ginocchia.

Per approfondire:La fibromialgia: è davvero poco conosciuta?

Come si cura la fibromialgia?

Il trattamento ottimale è multidisciplinare e dovrebbe includere una combinazione di interventi non farmacologici e farmacologici. Dopo la discussione con il paziente e i familiari, le modalità di trattamento devono essere specificamente adattate sulle intensità del dolore, la mobilità attiva, e i sintomi di accompagnamento come la depressione, stanchezza e disturbi del sonno.

Per migliorare i sintomi il paziente deve riconoscere la necessità di cambiare lo stile di vita. La maggior parte delle persone però sono resistenti al cambiamento, perché ciò implica impegnoe fatica.

La terapia per questi pazienti non può essere standardizzata per la comparsa talvolta di effetti collaterali che obbligano il reumatologo a cambiare terapia. Inoltre il fibromialgico non è compliante alle terapie farmacologiche e fisiche con risultati spesso di breve durata.

Come trattare il paziente fibromialgico

Il trattamento del paziente fibromialgico avviene sulla base degli specifici sintomi che avverte.

Depressione e disturbi del sonno

Sono utilizzati gli antidepressivi triclicici SSRI che riducono la degradazione della serotonina (reuptake inhibitors). I farmaci più utilizzati sono l’ amitriptilina da 10 mg a 50 mg, doxepin, fluoxetina, sertralina, citalopram e nortriptilina.

Insonnia

Il sonno può essere migliorato abituandosi ad andare a letto e alzarsi alla stessa ora ogni giorno; aiuta anche fare in modo che la camera da letto sia confortevole dal punto di vista ambientale e termico. Evitare di bere caffeina e alcol prima di coricarsi, così come consumare pasti subito prima di andare a dormire. A volte si rende necessario prescrivere dei sonniferi, per impiego transitorio, come l’alprazolam.

Trattamento del dolore

Con la diagnosi di fibromialgia non va trascurato il riposo e l’astensione dall’attività lavorativa. Nelle forme di esordio il paracetamolo fino a 2 g al dì può essere sufficiente. In caso di inefficacia si può associare un farmaco antiinfiammatorio non steroideo (FANS) come il naprossene sodico, l’ibuprofene. Il tramadolo, un antidolorifico oppioide ad azione sul Sistema Nervoso Centrale, è spesso efficace anche da solo.

Rilassanti muscolari

Con fibromialgia muscolare la ciclobenzaprina e tizanidina aiutano in presenza di spasmi e rigidità per la loro attività centrale.

Sindrome delle gambe senza riposo

È molto disturbante sul sonno perché le gambe sono irrequiete e sempre in continuo movimento. I farmaci utilizzati sono il gabapentin, farmaco antiepilettico, la carbidopa/levodopa o la clonidina.

Il dolore in punti specifici dei muscoli può essere trattato l’Ossigeno-ozono-terapia, con infiltrazioni di lidocaina o procaina, o con capsaicina per uso locale.

Spesso è necessario un trattamento sostitutivo con tiroxina per associata ipofunzione della tiroide. Controllate il vostro Tsh, esame spesso trascurato, per valutare la funzione neuroendocrina della tiroide. Nelle fase iniziali se l’insufficienza è lieve basta l’integrazione con derivati di estratti naturali.

Fibromialgia e cure alternative senza farmaci

Il dolore è influenzato dal nostro modo di viverlo ed affrontarlo e da alcuni fattori aggravanti come:

  • Attività lavorativa
  • Sport agonistico
  • Posture errate
  • Tensioni muscolari da preoccupazioni, lavoro impegnativo, dispiaceri, protratti nel tempo
  • Questi elementi influenzano negativamente il tono dell’umore e la qualità della vita comportando ansia, depressione, insonnia.

Attività fisica

I metodi “non convenzionali” o di “medicina alternativa”, associati allo yoga o a sedute di meditazione, si sono dimostrati efficaci in quei soggetti che le apprendono e le applicano con regolarità tutti i giorni. Sembra che la meditazione in particolare aumenti la produzione delle endorfine, oppiacei prodotti dal cervello, con attività antidolorifica simile alla morfina ma senza i suoi effetti collaterali.

Le endorfine aumentano anche con l’attività fisica e questo giustifica il senso di benessere che deriva quando ognuno di noi pratica dello sport oppure una passeggiata all’aria aperta. Nel fibromialgico si ridurrà la percezione del dolore grazie all’aumento della soglia del dolore stesso. 

Spesso trascurata va invece consigliata e praticata con regolarità con attività di tipo aerobico come camminare, ballare, andare in bici. Il nuoto, con acqua ben riscaldata, è molto utile per il sollievo sulla contrattura muscolare e il dolore associato. Studi hanno evidenziato un aumento della serotonina e dei livelli di endorfine, contribuendo a ridurre il dolore.

Se il paziente è in fase acuta, con forti dolori e stanchezza, attendere fino a che non ci siano dei miglioramenti e poi si comincerà ad incoraggiarne la pratica.

Per approfondire:Curare la fibromialgia con la mesoterapia

Intervento psicologico

 L’intervento psicologico è basato, a seconda delle cause, a molteplici strategie:

  • psicoterapia individuale
  • biofeedback
  • training di rilassamento muscolare progressivo
  • colloqui di supporto psicologico al paziente e ai familiari
  • training di addestramento alle abilità assertive
  • gruppi di gestione del dolore, dello stress e della sintomatologia depressiva

Alimentazione

L’alimentazione non deve essere ricca di carboidrati raffinati per l’aggravamento dello stato infiammatorio derivante dall’iperglicemia. Meglio prediligere cibi integrali, frutta e verdura. Le carni devono essere preferibilmente bianche rispetto a quelle rosse. Il pesce, ricco di antinfiammatori naturali come gli omega-3, va consumato almeno tre volte la settimana. La frutta secca andrebbe assunta giornalmente.

Gli integratori

Antinfiammatori: la quantità giornaliera di omega-3 deve essere almeno di 2 g al dì. E’ necessario doverli integrare considerato che il pesce giornaliero da assumere sarebbe oltre 500 g al dì. Pochi sarebbero in grado di farlo con tale frequenza.

  • Antiossidanti: Vitamina C, 5 – 1 g al giorno, e Acido Alfa-lipoico, 25 - 50 mg due volte al dì.
  • Stanchezza: Coenzima Q10, 100-200 mg.
  • Muscolotrofico: L-carnitina, da 500 a 2.000 mg al dì.
  • Supporto mentale: Magnesio e S-adenosilmetionina o SAME, 800 mg al dì.
  • Probiotici per il mantenimento della salute gastrointestinale.
  • Insonnia: Melatonina, 0,5-3 mg, una volta al dì prima di dormire. Può essere un’alternativa all’Alprazolam.
  • Supplemento di Vitamina D e Calcio per compensare la scarsa attività fisica e l’esposizione solare del fibromialgico. In uno studio condotto su 100 donne con fibromialgia, il 61% sono risultati essere carenti di 25-idrossivitamina D . Il dolore e la stanchezza sono migliorati quando i livelli di Vitamina D sono risultati nella norma o sono sempre stati a livelli alti.

Omeopatia

L’omeopatia non va mai trascurata, anche se c’è un’alta percentuale di pazienti in Italia che vi ricorrono, perché spesso permette di ridurre il dosaggio dei farmaci convenzionali con riduzione degli effetti collaterali.

Per la cura omeopatica il medico prescriverà il Rimedio appropriato (simillimum) tenendo conto della costituzionalità del paziente, e cioè struttura fisica, generalità, sensibilità, aspetto emozionale e mentale.

Ecco alcuni rimedi della fase acuta di frequente utilizzo:

  • Rhus toxicodendron è il rimedio di più frequente utilizzo. La rigidità articolare peggiora all’inizio del movimento, miglioramento col movimento. Rigidità al mattino e in climi freddi o umidi.
  • Arnica, per soggetti che non vogliono essere toccati, agitati, in cerca di posizione comoda, con sensazione di dolore contusivo muscolare diffuso.
  • Bryonia, quando il dolore si aggrava al minimo movimento. Soggetto con bisogno di bere per secchezza delle mucose. Il dolore si aggrava di notte, al risveglio.
  • Calcarea carbonica, per soggetti che si muovono lentamente, con faccia gonfia, molto freddolosi. Lo sforzo li lascia deboli e senza fiato.
  • Ruta graveolens nel dolore contusivo alle articolazioni e tendini. Aggravano sdraiandosi sulla zona interessata.
  • Causticum nel dolore accompagnato a debolezza e rigidità. Peggioramento con lo sforzo e il freddo. La cosa insolita è che i sintomi sono peggiorati dal tempo asciutto e migliorati quando piove, in pratica con l’umido.
  • Kalmia latifolia: questo farmaco è particolarmente utile per i forti dolori lancinanti nei muscoli, che impediscono i movimenti anche minimi.
  • Cimicifuga nel dolore con rigidità muscolare per lo più nel collo, regione paravertebrale alta e lombare. Sono generalmente peggiorati dal freddo o correnti d'aria. E’ spesso presente mal di testa, in particolare sulla sommità della testa e del collo.

Fitoterapia

Alcune bevande e antiossidanti che si sono dimostrati utili come antinfiammatori, antiossidanti derivanti dalla fitoterapia:

  • Tè verde in foglie
  • Artiglio del gatto (Uncaria tomentosa)
  • Bromelina (Ananus comosus)
  • Curcuma (Curcuma longa
  • Capsicum o capsaicina in crema

Chiropratica

Nella fibromialgia è generalmente presente dolore lombare e cervicale. La chiropratica comunemente può essere utilizzata per trattare queste condizioni con miglioramento sul dolore, del dolore, qualità del sonno e affaticamento .

Massaggio e TENS

Il massaggio può ridurre lo stress, migliorare la circolazione, e lenire i dolori muscolari.

I TENS sono dei dispositivi a batteria portatili, emettenti correnti elettriche di breve intensità, che tramite degli elettrodi si applicano nelle aree muscolari interessate.

Gruppi di aiuto

Gruppi di istruzione e di sostegno possono aiutare a gestire meglio la comunicazione con la famiglia e gli amici. I gruppi di aiuto, molto diffusi negli U.S.A., sono molto utili nel comprendere la malattia e contribuiscono a costruire migliori relazioni all'interno della famiglia e nella società.

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Data pubblicazione: 19 febbraio 2015 Ultimo aggiornamento: 25 gennaio 2022

Autore

g.bova
Dr. Giuseppe Bova Reumatologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso università Padova.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Vicenza tesserino n° 2331.

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