Ansia da prestazione sportiva: come si manifesta e come gestirla?
A cura di: Dr. Alessandro CasaloneL'ansia può essere definita come uno stato di preoccupazione eccessiva che persiste nel tempo, che proviamo internamente anche senza un motivo, un trigger specifico, uno stimolo che ci arriva dall'ambiente esterno. In questo video vediamo in particolare l'ansia da prestazione nello sport, come si manifesta e come imparare a gestirla con lo psiscologo dello sport.
Indice
Cos'è l'ansia da prestazione sportiva?
L'ansia da prestazione sportiva, detta anche comunemente ansia pre-gara o pre-competizione, è uno stato psicologico che si caratterizza prevalentemente dalla tensione, spesso facilmente percepibile dall'atleta: una preoccupazione, un’attivazione fisica ed emotiva.
In realtà, l’ansia in queste situazioni è una risposta psicologica naturale alla pressione percepita:
- di dover ottenere un risultato,
- di non deludere se stessi,
- di non deludere gli altri,
rispetto alle aspettative che noi abbiamo e che gli altri hanno su di noi.
Come si manifesta l’ansia da prestazione o l’ansia pre-gara?
L'ansia da prestazione nello sport è composta principalmente da due componenti principali.
La componente cognitiva
È tutto quell’insieme di pensieri, dubbi che alimentano e generano gli alti livelli di ansia che l’atleta prova. Per esempio:
- i dubbi sulla nostra prestazione,
- le preoccupazioni,
- il giudizio di me stesso sulla mia prestazione,
- la paura di deludere,
- il giudizio mio e degli altri su quella che sarà la mia performance.
La componente somatica
È tutto quell’insieme di sintomi fisici dell'ansia, come:
- il battito cardiaco accelerato,
- l’aumento del tono muscolare,
- la nausea,
- la difficoltà a respirare o dispnea.
Si tratta di segnali spesso comuni, provati dagli atleti prima e durante la competizione.
Per approfondire:Ansia e nodo alla gola: cos'è il bolo isterico?
Quali sono le cause dell’ansia da prestazione?
Pressione esterna percepita dall’atleta
È una delle cause principali: l’insieme di aspettative, preoccupazioni, paura di deludere le aspettative di se stessi e degli altri.
Aspettative interne
La tendenza dell’atleta – soprattutto professionista – al perfezionismo è molto comune:
- il desiderio di essere perfetti,
- di non commettere errori,
- soprattutto quando giudicati da un pubblico esterno.
Paura del giudizio altrui
Paura di essere valutati negativamente:
- da se stessi,
- dal proprio allenatore,
- dai propri compagni di squadra,
- o magari dal pubblico, se presente.
Bassa autostima o fiducia in sé stessi
È comune, con alti livelli di ansia, provare la sensazione di:
- non essere all’altezza,
- imbatterci in qualcosa di più grande rispetto alle nostre capacità percepite.
L'ansia da prestazione colpisce solo i professionisti?
La paura del giudizio, la bassa autostima, la bassa fiducia, l’aver provato eventi negativi passati prima della gara o dell’allenamento, in particolare, sono fonti di ansia pre-gara/pre-allenamento molto comuni.
Sono condivise sia da atleti professionisti sia da atleti amatoriali.
Per approfondire:Bassa autostima: 9 segnali per riconoscerla
Cosa può fare lo psicologo dello sport?
Lo psicologo specialista in psicologia dello sport interviene in modo mirato per aiutare l’atleta a gestire l’ansia da prestazione e migliorare complessivamente il suo benessere mentale, e infine ottenere un risultato concreto sulla sua prestazione sportiva.
L’approccio dello psicologo dello sport si basa sempre su:
- strumenti scientifici,
- tecniche fortemente pratiche.
Il lavoro inizia con una valutazione iniziale, quindi con un colloquio conoscitivo dell’atleta e dello sport che pratica. Viene fatta un’analisi del profilo dell’atleta, molto spesso somministrando questionari o strumenti di valutazione.
Insieme all’atleta vengono definiti obiettivi realistici, che devono avere un forte impatto sul livello di prestazione sportiva e sul benessere dell’atleta.
Si lavora con tecniche di gestione dell’ansia, per esempio:
- tecniche di respirazione,
- visualizzazione,
- dialogo interiore.
Questo porta a:
- un potenziamento cognitivo,
- un allenamento mentale,
- lo sviluppo di routine pre-gara o pre-allenamento efficaci,
- un potenziamento della concentrazione,
- una costruzione della fiducia in se stessi.
È importante lavorare con tutto il sistema dell’atleta, quindi:
- con la famiglia, soprattutto se adolescente,
- con l’allenatore,
- con la squadra, se si tratta di sport di squadra.
L’obiettivo dello psicologo non è soltanto ridurre l’ansia, ma trasformare l’ansia in una risorsa, per permettere all’atleta di sfruttare la stessa ansia che prova per performare al meglio, con equilibrio e consapevolezza.
Per approfondire:Ansia: tutto quello che devi sapere