Ansia,sconforto ,paura del futuro

Ho 26 anni ed è da circa un anno che sono entrato in un tunnel.
Sono uno studente Fuori corso.
Cerco di spigare cosa mi affligge .
Innanzitutto è almeno un anno che soffro di periodi di ansiaelevata e ingiustificata per qualunque cosa. Cose banali come andare a comprare qualcosa,andare in segretateria all'universita,uscire e allontanarmi troppo da casa.Ovvte in determinati periodi la situazione degenera, in pqrticolare in periodi d'esame e questo porta a non concentrrmi a passare la giornata a non fare niente a buttarmi nello sconforto. Il problema è che da un anno a sta parte l'ansia inixia 1 mese prima di un esame anche 2 mesi prima e queato mi porta a grandi p e maleroblemi.Dormo poco e male. Vivo in un senso d'angoscia continuo. Ho periodi in cui mi viene la"depressione' perche sono in difficolta evidente e penso al mio futuro.Penso che non posso reggere piu cosi ,ma poi penso a un futuro lavorativo senza universitá e peggioro la situazione perche ovviamente non sono capace di far nulla. Non sono pratico ib lavori manuali,non guido,sono superintroverso e ho un'autostima pari a zero.La situazione va sempre peggiorando, e non so che fare. L'unica persona a parziale conoscenza delle mie problematiche è la mia ragazza. L'universitá mi ha portato ad un'ansia e quasi depressione che non so come fare. Non reagisco piú. Vivo cosi aspettando che succeda qualcosa . La situazione sta degenerando e qualche sera fa ,mi ha colpito una frase della mia ragazza mentre vedavamo foto.vecchie:"guarda come eri allegro in qiesta foto,ora hai lo sguardo spento". Ho problemi riconducibili ad ansia(al pensiero di fare certe.cose mi tremano i muscoli mi gira la testa ,mi viene da piangere,sono affranto) ,forse riconducibili a una basse autostima che mi fanno vivere male.Ho paura del futuro ,non riesco a sorriderepiû vivo in uno stato d'angoscia e ansia perenne e non so piu che fare.mi sento un falimento.e il caso di parlarne con qualcuno?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

direi che è proprio il caso che lei si rivolga ad uno psicologo per parlare come si sente.
Dalla situazione che descrive emerge una quota importante di ansia e un forte senso di impotenza, come se si trovasse in una palude dalla quale non riesce ad uscire e intorno alla quale non vede nulla di attraente, cosa che non la motiva particolarmente ad uscirne perchè anche "fuori" non vede molte possibilità.

Ci parla sia di ansia che di umore depresso ed è possibile che quest'ultimo derivi proprio dal suo forte stato d'ansia, che la limita e la porta a risentire delle sue difficoltà anche sul fronte dell'umore, ma una diagnosi certa può essere posta solo incontrandola ed esaminandola di persona.

E' importante che abbia condiviso il suo vissuto e la sua crisi con la sua ragazza, ma il sostegno che le può dare non è sufficiente ed è necessario che si affidi anche ad un professionista.

I suoi familiari non hanno idea di quanto lei sta male?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per per la rapida risposta. No non ne sono a conoscenza,in parte mia madre mentre muo padre e i miei fratelli e sorelleno. É vero quello che dice,ora come ora sono come "impotente"e non provo nemmeno a uscirne. Sono bloccato e sconfortato. E il mio essere introverso non aiuta.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sarebbe importante che lei iniziasse a raccontarsi anche in famiglia, non solo con la sua ragazza.
Perché non comincia a spiegare bene a sua madre come si sente?
Non c'è nessuno fra i suoi fratelli che sente sufficientemente vicino da pensare che possa comprendere cosa prova?
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dopo
Utente
Utente
É difficile,non riesco a parlarne. Con i miei genitori è difficile,con i miei fratelli non c'è un rapporto tale da poter condividere quesye cose
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Con sua madre però si è già parzialmente aperto: che tipo di risposta le ha dato?
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dopo
Utente
Utente
Si gliene ho parlato quasi per caso.Praticamente si discuteva dell'università e parlando di esami e varie le dico''sempre se riesco a finire''. E da li ho cominciato a dire che comunque ho ansia continua ,che mi impedisce di esprimermi al meglio sia nello studio che nella vita extrauniversitaria ,collegata anche ad insonnia (situazione migliorata leggermente con melatonina). Semplicemente mi ha detto che sta a me decidere se voglio continuare,che se continuo con st'ansia è inutile continuare dicendomi che comunque devo darmi na mossa e cercare di superarla ora perchè poi me la porto avanti .Questo forse lo dice perchè in famiglia ci sono stati altri casi:mia nonna che ha sempre sofferto di ansia per qualunque cosa(tipo me) alla quale già l'uscire di casa metteva ansia e che fino agli ultimi anni di vita è andata avanti a pane e tavor e che essenzialmente non l'ha mai superata.E suo fratello che dopo un anno di università ha dovuto mollare per lo stesso motivo.
Semplicemente mi ha detto di cercare di superare queste paure,affrontarle.(PARE FACILE). Al limite di rivolgersi a qualcuno .
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi sua madre sa di cosa stiamo parlando e le ha anche detto che se non ce la fa da solo (prospettiva direi impossibile) si può far aiutare da uno psicologo: mi sembra una risposta ragionevole e soprattutto mi sembra che il suo malessere non sia stato né sminuito, né frainteso.

Se sua nonna e suo zio hanno avuto gli stessi problemi suppongo che anche suo padre ne sia a conoscenza, quindi penso che nel momento in cui gli dicesse che anche lei soffre di ansia non gli direbbe qualcosa di incomprensibile.

In ogni caso è giusto che parli di sé nel momento in cui si sentirà di farlo.

E' invece importante che non attenda oltre per rivolgersi di persona ad uno psicologo perché, da quanto riferisce, è arrivato ad un livello di sofferenza non più tollerabile e aspettare altro tempo non può che far peggiorare la situazione e il suo stato d'animo.
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