Carcinoma vescicale

Gentili Dottori, mio padre ha subito circa 1 mese fa una TURV che ha permesso di stadiare il carcinoma vescicale che era stato giá precedentemente evidenziato da una TAC e da esame citologico, risultando da istologico essere T2,NX G3/4.
A seguito di ció, gli é stata indicata la necessitá di sottoporsi a cistectomia radicale, che dovrebbe essere effettuata da qui a circa 45 gg. Il medico ha indicato che qualsiasi prognosi sará rimandata al risultato dell'istologico post-cistectomia, evidenziando una prognosi negativa se il risultato NON dovesse essere T0.
Ho una serie di dubbi, che spero possiate aiutarmi a risolvere 1) Essendo il tumore T2, e quindi infiltrante la tonaca muscolare ma confinato nella vescica, é comunque possibile che possa avere intaccato i linfonodi?Ossia, i linfonodi sono presenti anche all'interno della tonaca muscolare della vescica 2) Perché nel risultato dell'istologico é riportato NX?Non dovrebbe essere riportato N0 o N1? 3) Se ad oggi il tumore ´é T2, come é possibile che dopo la cistectomia possa essere T0? 4) La TAC (addome completo) a suo tempo aveva escluso il coinvolgimento di linfonodi o metastasi. Mi chiedo quindi se non si potrebbe fare un esame di diagnostica per immagini per poter valutare la situazione ( N,M), senza aspettare il risultato dell'istologico post-cistectomia. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta. Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La stadiazione T2 (poi ulteriormente suddivisa in T2a e T2b a seconda della profondità) si riferisce all'interessamento da parte del tumore dello strato muscolare della vescica, quindi dal punto di vista anatomico so tratta di una lesione confinata all'organo. La statistica ci dice però che questa situazione denota un tumore dal comportamento aggressivo, che si associa costantemente con una scarsa differenziazione delle cellule (G3 ed oltre), la semplice rimozione del tumore per eeseziine endoscopica non è sufficiente a controllarlo e le possibilità di recidiva sono molto elevate, pertanto l'unica ragionevole possibilità di cura è l'asportazione dellla vescica. Questo intervento, che potremmo definire a suo modo "preventivo" di un'evoluzione sfavorevole, comporta ovviamente la necessità di derivare le urine in qualche modo. A questo proposito, le possibilità tecniche sono numerose e vengono scelte in base alle necessità del paziente ed alle abitudini del chirurgo. Sempre statisticamente si sa che il comportamente invasivo dei tumori di stadio T2 rende assai piú probabile la migrazione microscopica delle cellule lungo le vie linfatiche verso i linfonodi. Questi non sono compresi nella parete vescicale, ma contornano perlopiú i grossi vasi venosi ed arteriosi che si trovano accanto alla vescica nella parte bassa dell'addome (vasi iliaci, ipogastrici, otturatori). La semplice resezione endoscopica limitata alla parete vescicale ovviamente non ci dà notizie sull'interessamento di questi linfonodi esterni, che se microscopico non puó essere definito con certezza da alcun accertamento oggi disponibile. Pertanto, in mancanza di questo dettaglio, la stadiazione pre-operatoria lascia questo dato nell'incertezza (Nx). Dopo l'intervento la stadiaziine sul pezzo operatorio e sui linfonodi regionali che vengono sempre asportati permette di meglio definire questa condizione (N0, N1, N2). Sempre a livello di esame istologico sul pezzo operatorio, l'assenza di tumore residuo (condizione T zero) è un segno inequivocabilmente favorevole per quanto riguarda la prognosi a lungo termine, dobbiamo peró dire che questo si avvera piuttosto raramente ed in modo perlopiú indipendente dalla perizia dell'operatore endoscopico. D'ogni modo piú dell'interessamento vescicale residuo, è cruciale la presenza o meno di interessamneto dei linfonodi o (anche microscopica) dei tessuti extravescicali, cosa che porta la stadiaziine a T3 ed oltre.
Comprendiamo che si tratti di un discorso complesso ed articolato difficile da spiegare e da comprendere, speriamo quantomeno di non averle confuso ulteriormente le idee.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Piana innanzittutto grazie mille per la risposta dettagliata ed esaustiva. Sulla necessita'imprescindibile della cistectomia mi e'tutto chiarissimo. Ho ancora pero' dei dubbi rispetto al discorso lonfonodi...se il tunore e't2 e'tecnicamente possibile che siano stati interessati i linfonodi,anche se questi stanno al di fuori della parete della vescica?inoltre a prescindere dalla cistectomia che ovviamente faremo,una tac o un altro esame non potrebe gia dirci qualcosa sui linfonodi? Onfone,scusi la ripetizione,ma continuo a non capire come puo essere che se oggi il tumore e't2,dopo la chirurgia possa essere t1 o t0....di nuovo molte grazie!
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Utente
Utente
Dottore approfitto della sua gentilezza per chiederle 2 ultime cose. Il referto istologico indica solamente t2 senza specficare se a o b, conosco la differenza tra t2a e t2b ma cosa fare se l istologico non lo specifica? E nel caso esistesse un coinvolgimento dei linfonodi, avrebbe comunque senso procedere con una cistectomia?grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Sappiamo benissimo che sono concetti difficili da comprendere, ma anche da spiegare a chi è ovviamente digiuno di conoscenze in anatomia e fisiologia. La migrazione delle cellule dalla sede tumorale ai linfonodi non è diretta per contiguità, ma segue i vasi linfatici o venosi, pertanto si puó dimostrare presenza di cellule tumorali anche in lunfonodi distanti parecchi centimetri, senza che vi stata invasione diretta dei tessuti circostanti. Gli accertamenti radiologici dimostrano l'interessamento linfonodale solo quando questo è importante e modifica volume e consistenza del linfonodo. L'interessamento microscopico non è oggi dimostrabile, la PET è l'esame più sensibile, ma ha comunque i suoi limiti. In ogni caso, come lei ha compreso, le indicazioni alla cistectomia sono indipendenti dalle condizioni dei linfonodi, che verranno comunque rimossi chirurgicamente per una più corretta stadiazione istologica.
La stadiazione T zero corrisponde ad "assenza di tumore" nella sede primitiva. Ció vuol dire che il tumore era stato completamente asportato nella sede d'origine. Questo ovviamente è un fattore prognostico positivo, ció non toglie che la cistectomia si dovesse comunque fare perché la statistica ci insegna che in queste situazioni se non si opera le possibilità che il tumore recidivi sono elevatissime. Tenga conto che TUTTA la superficie vescicale è esposta allo stesso rischio di produzione tumorale, che si è ora manifestata in un punto, ma non mancherà di farlo altrove in futuro.
La differenza tra T2a e T2b non è sostanziale per quanto riguarda le indicazioni all'intervento. D'ogni modo anche i campioni istologici possono essere sottoposti a consulto da parte di un altro anatomopatologo, se ne si ravvede la nevpcessità.
Tenga infine conto che questo nostro discorso ha caretteri esclusivamente generali, noi non abbiamo modo di giudicare la situazione precisa del suo congiunto, poiché ci manca una lunga serie di importanti dettagli. Questo peró esulerebbe dallo scopo di questo tipo di consulenza gratuita, che è esclusivamente volta all'informazione.