Leucoplachia del cavo orale

a mia mamma è stata diagnosticata una leucoplachia del cavo orale, diagnosi arrivata dopo estenuanti tentativi tra il reparto d dermatologia e quello di otorinolaringoiatra.mia mamma porta la protesi da una vita e questa le ha sempre creato problemi.ha fatto il laser parecchie volte, tanto che ormai non risce più a tenere la protesi e quindi non riesce a mangiare come dovrebbe. c'è qualche ura alternativa al laser? e continuare ad usare la protesi(anche solo per mangiare) può aggravare la situazione? risolvendo il problema protesi con una struttura più stabile, risolverebbe qualcosa? grzie per l'attenzione
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Dr. Gianluca Capra Otorinolaringoiatra, Foniatra 639 2
Gentile utente,
per una corretta diagnosi si rende necessaria una biopsia della lesione, altra alternativa al laser è la exeresi tradizionale con bisturi e sutura, la protesi puo in parte aggravare la situazione se non è adeguata poiche sfregando sulla mucosa determina un possibile trauma.
Cordiali saluti

Gianluca Capra

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dopo
Utente
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la leucoplachia ci è stata diagnosticata in seguito alla biopsia, che viene fatta dopo ogni trattamento laser. ho sentito dire che la leucoplachia si può "curare" con dosi di vitamina A e suoi derivati:lei cosa ne pensa?
e nel caso può sostituire un eventuale trattamento laser?
la ringrazio
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Mi dispiace leggere delle disavventure per arrivare ad una diagnosi di leucoplachia del cavo orale ma devo segnalare che probabilmente le strutture presso cui si è rivolto non erano quelle di elezione per una diagnosi di patologia del cavo orale. Una struttura odontoiatrica universitaria o ospedaliera è il posto giusto presso cui rivolgersi in questi casi e dove le consiglio di condurre sua madre per proseguire l'iter diagnostico-terapeutico, a maggior ragione coinvolgendo problemi protesici che non so come i colleghi specialisti in altre branche potrebbero risolvere. Sicuramente i retinoidi, derivati della vit. A rappresentano alcuni tra i farmaci usati nella terapia della leucoplachia, successivamente tuttavia ad una diagnosi isto-patologica che stadi da un punto di vista citologico la lesione.
Distinti saluti
Antonio Graziano

Dr. Antonio Graziano, PhD
Odontoiatra
Dottore di Ricerca in Tecnologie Biomediche applicate alle Scienze Odontostomatologiche

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Utente
Utente
grazie per la sua comprensione.
ci siamo rivolti alla clinica universitaria ed è lì che tuttorra siamo in cura, anche se l'unica soluzione che ci hanno saputo prospettare è quella del laser. vorremmo trovare una soluzione alternativa, perchè mia mamma non riesce più a masticare perchè la protesi, dopo ogni applicazione di laser, diventa sempre più instabile e rifarla non ha senso se si continua ad esportare tessuto.
non sappiamo che fare...lei cosa mi consiglia? la ringrazio per l'attenzione
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Uno dei fattori che provoca ispessimento della mucosa orale, di cui la leucoplachia è l'espressione patologica, è sicuramente il traumatismo ripetuto e l'incongruenza della base protesica, dovuto al fatto che con il tempo è cambiata la morfologia dei tessuti orali ma non la base protesica, è un fattore traumatico notevole. Il fatto che negli anni sua madre sia stata sottoposta ad asportazioni di mucosa ha modificato il profilo dei tessuti; parallelamente la protesi andava periodicamente modificata se non addirittura confezionata ex novo. L'azione masticatoria, fonatoria e deglutiva, effettuata con un manufatto protesico divenuto sempre più incongruo e inadatto a svolgere la sua funzione è proprio uno di quei fattori predisponenti o aggravanti il periodico ripresentarsi della leucoplachia, con il pericolo di un viraggio neoplastico maligno della lesione. Per cui ora la lesione va curata, con terapia medica o chirurgica fino alla scomparsa, ma la terapia del cavo orale di sua madre deve necessariamente essere completata con il confenzionamento di un nuovo manufatto protesico adatto alle mutate condizioni.
Sperando di essere stato esauriente le porgo i miei distinti saluti
Antonio Graziano
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Utente
Utente
secondo lei è consigliabile, visto la situazione, cercare di trovare una soluzione alternativa alla protesi,magari con dei supporti che cosentano di tenerla il più stabile possibile? mia mamma infatti nell'arcata inferiore non ha praticamente più osso e la protesi non rimane ferma anche peruqesto motivo. mia mamma, continua a mettere polveri e soluzioni per cercare dimangiare, ma ho l'impressione che queste complichino la situazione.
mi dia lei un consiglio...grazie
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Il progressivo riassorbimento della cresta alveolare rende indubbiamente instabile la base protesica. A distanza naturalmente non è possibile fare una valutazione precisa e formulare un piano terapeutico, tutavia allo stato attuale la chirurgia preprotesica sembra l'unica alternativa. Il riassorbimento osseo infatti renderebbe teoricamente difficile anche l'utilizzo di impianti quali ancoraggi di overdenture(dentiere). Rimanendo quindi la necessità di un avalutazione, eventualmente anche tramite TC dentascan, delle strutture ossee residue, la chirurgia, con degli interventi comunque ambulatoriali e minimamente invasivi, potrebbe risolvere questi problemi, modificando il profilo dei tessuti orali o utilizzando degli impianti in titanio quali ancoraggi di una dentiera, che risulterebbe una riabilitazione fissa a questo punto e non più rimovibile.
Distinti saluti
Antonio Graziano
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Utente
Utente
quindi secondo lei a mia mamma potrebbero essere impiantati dei supporti che renderebbero la dentiera stabile e si risolverebbe il problema masticazione, ma per quanto riguarda la leucoplachia, una truttura stabile complicherebbe o risolverebbe il problema?
la ringrazio per la disponibilitàche mi sta dimostrando e per il tempo che sta dedicando a questo nostro grosso problema.
distinti saluti
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
La questione va posta in questi termini: 1) La leuciplachia va curata, essendo una lesione precancerosa, fino alla scomparsa della lesione stessa con terapia medica e/o chirurgica secondo la valutazione clinica e istopatologica. 2) Successivamente alla risoluzione della leucoplachia l'apparato stomatognatico di sua madre deve doverosamente essere riabilitato con una protesi, perchè possa continuare ad avere una vita normale esplicata dalla fonazione, masticazione e così via. Tale riabilitazione protesica può essere ti tipo amovibile o fissa, purchè sia garantita la stabilità del manufatto protesico con i tessuti, poichè l'instabilità è un fattore predisponente e aggravante la patogenesi della leucoplachia e ci ritroveremmo ogni volta punto e a capo.
Il tipo di protesi, fissa o mobile, deve essere decisa dall'odontoiatra, con il paziente, dopo una attenta e approfondita valutazione delle strutture ossee, mucose e articolari dell'apparato stomagnatico.
Augurandomi di aver chiarito meglio i suoi dubbi le porgo i miei distinti saluti
Antonio Graziano
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dopo
Utente
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grazie ancora per la sua disponibilità.
vorrei chiederle se è possibile spedirle (via mail o via posta ordinaria) tutti i referti che mia mamma ha accumulato durante questo periodo e poi magari valutare di vederla di persona fissando un appuntamento: lei che ne dice?
la ringrazio e la saluto
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Non ho nessun problema a ricevere via mail, antonio.graziano@unina2.it i referti e gli esami a cui si è sottoposta sua madre nè tantomeno a visitarla. Vedo tuttavia che lei risiede in Sardegna, per cui dovrebbe affrontare un viaggio non così breve. Il mio consiglio è quello di rivolgersi alla più vicina Clinica Odontoiatrica Universitaria: lei risiede a Sassari quindi può rivolgersi al Policlinico della sua città o al limite a Cagliari. Per quanto riguarda la protesizzazione questo tipo di intervento non è erogato dal Sistema Sanitario Nazionale, per cui anche all'Università il trattamento è di tipo privatistico. Le conviene, se possibile, continuare tuttavia l'iter terapeutico presso la stessa struttura, im maniera da dare continuità assistenziale all'intero processo.
Aspetto in ogni caso sue notizie
Antonio Graziano
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dopo
Utente
Utente
la mia necessità di sentire un diverso parere è dettata dal fato che nella clinica otorinolaringoiatra in cui siamo i cura (struttura universitaria) non si muove niente e mia mamma sta sempre peggio. loro non effettuano cure alternative al laser perchè non hanno le strutture adatte: questo mi hanno detto! per quanto riguarda rivolgersi alla clinica odontoiatrica, ci siamo già state e ci hanno mandato in clinica maxillo facciale e da lì nuovamente in otorino perchè non riuscivano a cavarne piede...questa storia va avanti ormai da troppo tempo e la situazione invece peggiora. grazie ancora
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Presso la Clinica Odontoiatrica Universitaria dove presto servizio vengono affrontate quotidianamente questo tipo di patologie. Il mio non era affatto un rifiuto, voleva essere solo un consiglio per evitare altri fastidi. Se le cose stanno così non esitate a contattarmi per fissare un appuntamento.
Saluti
Antonio Graziano
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dopo
Utente
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grazie dottore se non le crea problema cercherò di spedirle il prima possibile gli esami che abbiamo a disposizione. le spedisco tutto via mail o per posta ordinaria? perchè i documenti sono tanti...
la ringrazio e la saluto
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Gentile Utente,
Le consiglio la mail, arriva prima e non si rischiano di perdere gli originali!
Saluti
Antonio Graziano
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Utente
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buon giorno dottor Graziano
le spedisco i referti di mia mamma.mi dia lei un parere su cosa fare...
la ringrazio e la saluto
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