Ansia. e pudore verso l'atto sessuale

Buongiorno,
Sono una ragazza di venun'anni, studentessa universitaria. Un evento traumatico ha segnato la mia infanzia : ho perso il papà all'età di 5 anni.
Due anni fa mi sono innamorata del mio attuale fidanzato e nell'esatto momento in cui ho avvertito anche il suo amore nei miei confronti (lui per decidersi a stare con me ci ha messo più tempo per una serie di problemi che riguardano lui),sono crollata:una serie di pensieri intrusivi si sono insinuati nella mia mente , tutti insieme.lo amo abbastanza?mi ama abbastanza?potrei tradirlo?potrei essere lesbica?vivevo come se non fossi un essere con una volontà, ma in preda di un turbinio di pensieri che mi destabilizzavano. Ho capito quasi subito che però non si trattava di paure normali perché erano accompagnate da molta ansia. Ho deciso di andare da uno psicoterapeuta, il quale non mi ha diagnosticato il DOC ( con mia sorpresa perché ormai ero convinta di avere un disturbo ossessivo) , ma una regressione all'infanzia, una bolla emotiva. Effettivamente dopo l'insorgere dei primi dubbi, ho incominciato ad avere un attaccamento molto forte alla figura di mia mamma, mi comportavo ( e mi comporto tuttora , ma più di rado) come una bambina ( anche nelle espressioni, appellativi che rimandano alla sfera infantile) con il mio fidanzato , mi piaceva suscitargli tenerezza.Tutto questo associato ad una "mania" che ho da sempre per la perfezione, fisica e personale, e per il controllo ( anche se mi rendo conto, razionalmente , che non è possibile avere il controllo su tutto ed essere perfetti sempre, emotivamente è estremamente rassicurante, perché non lascia spazio ad eventi spiacevoli imprevisti. Certo è che toglie spontaneità alle cose). Per mia fortuna nei momenti di ricaduta riesco a trovare una grande consapevolezza emotiva che non mi lascia in balia delle mie paure come nei primi tempi, ma ultimamente c'è una cosa che mi turba molto.Da quanto ho avuto tutta questa situazione, è avvenuto un calo del desiderio sessuale, arrivato ora all'evitamento, e vorrei capire da voi se nella mia situazione è normale e può essere risolto.Amo moltissimo il mio fidanzato e ne sono attratta come all'inizio. La sensazione che provo prima dell'atto è di ansia e forte pudore, come se non riuscissi e mi vergognassi a fare sesso e a lasciarmi andare con una persona che mi conosce così bene (sarebbe più facile con uno sconosciuto perché non avrei nulla da perdere).Inoltre (per la regressione suppongo) mi sento più bambina, che donna sensuale e ora mi riesce difficile ritrovare la mia parte di donna adulta in questo campo.Credo sia importante dire che quando avevo l'insorgere dei dubbi, il sesso era sicuramente un campo di osservazione ed esame per "verificare" il mio amore,il che non me lo faceva vivere certo con la spontaneità che esso necessita.In precedenza avevo avuto rapporti dolorosi e quindi credo si sia innescato un atteggiamento di tipo elusivo anche per un ricordo negativo legato al sesso. grazie dell'attenzione
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"quando avevo l'insorgere dei dubbi, il sesso era sicuramente un campo di osservazione ed esame per "verificare" il mio amore"

Gent.le Ragazza,
la sessualità non può essere strumentalizzata per analizzare i propri sentimenti, se viene vissuta come una "prova" nella quale bisogna dimostrare una capacità l'ansia rischia di monopolizzare le nostre reazioni e di compromettere la possibilità di vivere un'esperienza gratificante.
Inoltre aver sperimentato dolore nel rapporto sessuale ha contribuito ad innescare un atteggiamento evitante che potrebbe consolidare le tue difficoltà.
Il percorso terapeutico è stato avviato oppure c'è stato solo un colloquio?
L'espressione "regressione all'infanzia" mi sembra piuttosto impegnativa credo che bisognerebbe affrontare innanzi tutto il tuo vissuto nel "qui ed ora" magari integrando nel percorso terapeutico l'utilizzo di tecniche di rilassamento.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
IL percorso terapeutico è stato avviato ed è ancora in corso, ma purtroppo l'incontro con il mio psicoterapeuta sarà tra due settimane e sentivo l'esigenza di una risposta.
Il mio psicoterapeuta mi ha spiegato che nel momento in cui ho percepito l'amore da parte di un uomo che amo ( rimando a quello paterno) , si è innescata in me la paura della perdita legata alla morte di mio papà durante l'infanzia. Questa paura ha portato ad una sorta di regressione a quell'età e si manifesta con la richiesta di continue rassicurazioni, nell'idealizzazione dei sentimenti , nel non bisogno della sessualità ma di affetto e "coccole", nel attaccamento a mia mamma e alla mia casa come luogo sicuro. ci tengo a precisare che questo tipo di "alienazione" dalla sfera adulta non è assolutamente totalizzante e non si manifesta in tutti i campi della mia vita, ma solo in quello amoroso e familiare. Credo che sia importante dire che per tutti questi anni ho represso le mie emozioni, ero una persona fredda ed algida, e non parlavo mai di mio papà . L'essermi innamorata è come se avesse abbassato un muro: mi ha fatto riscoprire emotiva, sensibile, ma perciò vulnerabile e credo che ciò mi abbia spaventato ..credo sia questo il motivo per cui, inconsciamente, sia entrata dentro questo bolla emotiva , perché quando si è bambini si è più protetti dalla realtà che ci circonda...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
in psicoterapia ci sono differenti orientamenti che determinano modi diversi di impostare il percorso terapeutico l'importante è che tu ti senta ascoltata, compresa e non giudicata dallo specialista, perché queste sono le condizioni necessarie per avviare un processo di cambiamento.
Quando ci innamoriamo inevitabilmente ci sentiamo vulnerabili e questo può spaventarci ma è un passaggio "fisiologico", se questa paura riguarda anche la perdita di tuo padre durante le sedute potrai sviluppare tale consapevolezza, ma non lo darei per scontato.
A mio avviso, in questo percorso dovresti avere la possibilità esplorare il tuo vissuto e le emozioni che stai vivendo ma le risposte dovrebbero affiorare dentro di te piuttosto che essere fornite attraverso una serie di interpretazioni.
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Utente
Utente
la ringrazio molto per la sollecitudine delle risposte. Nel percorso terapeutico che sto affrontando mi sento fortunatamente molto ascoltata e compresa e ritengo sia molto importante come dice lei. Le cose che le ho scritto non sono interpretazioni, ma cose che sento e che ho potuto scoprire analizzandomi nel profondo, e non è stato facile. A volte la paura di perdere il ragazzo che amo però sovrasta tutto il percorso fatto : è come se dessi per scontato che tutto dovrà finire prima o poi, perché ultimamente nella società odierna è così che capita, e analizzando ogni possibile causa di rottura riesco a sentirmi più sicura , perché è come se potessi prevenirla. Ho scritto qui non perché non abbia fiducia nel mio psicoterapeuta, ma perché in un momento di ricaduta e di ansia, e mi scuso se magari nella spiegazione dei fatti io possa essere stata poco chiara. Vorrei sapere se secondo lei potrò "guarire" da questa situazione ( con l'aiuto di uno psicoterapeuta ) e vivermi la mia storia d'amore con serenità,ritrovando una sessualità che tanto desidero ma che per ora temo, senza avere paura dell'ignoto... il mio psicoterapeuta dice di sì, ma quando ho delle ricadute , sopraggiunge anche la paura di non riuscirci e di avere qualche patologia grave ...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"analizzando ogni possibile causa di rottura riesco a sentirmi più sicura , perché è come se potessi prevenirla. "
Gent.le Ragazza,
una relazione di coppia si costruisce in due ed è in continua evoluzione anche se si sviluppa una progettualità, prevenire è un modo diverso di esercitare un controllo
al contrario è necessario riuscire ad accogliere l'esperienza momento per momento, la dimensione presente è l'unica nella quale possiamo intervenire, oscillare tra l'analisi del passato e la pianificazione del futuro può diventare un alibi per evitare il contatto con il "qui ed ora" del tuo vissuto.

La psicoterapia non è un percorso lineare ci sono "curve" e "salite" da affrontare ma se c'è una buona alleanza terapeutica è possibile affrontarle in modo efficace emancipandosi gradualmente dalla relazione d'aiuto con lo psicoterapeuta.
L'ansia e la paura non vanno "scacciate" ma ascoltate e metabolizzate all'interno dello spazio protetto della seduta terapeutica.
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Utente
Utente
La ringrazio veramente molto per la pazienza , la disponibilità e gli spunti. Effettivamente si, ultimamente ho perso il contatto con l' hic et nunc, per paura : paura di sbagliare, di soffrire, e potrei aggiungere tanto altro. Una serie di cose come l'amore , la laurea imminente , il vivere da sola in una città lontana da casa mi hanno proiettato dalla realtà di ragazza a donna adulta , e l'idea di crescere, di cambiamento , di lasciare le sicurezze di una vita per cercarne delle mie, mi ha spaventato tanto. Ma è ora che io riprenda contatto con la me stessa di oggi e con la REALTA', e non nego sarà difficile perché, nonostante questa situazione piena di dubbi, insicurezze e paura mi faccia stare male, dall'altro mi tiene lontana dalla realtà che è evidente sia un elemento che mi spaventa perché non controllabile. Spero di non averla disturbata troppo con le mie elucubrazioni mentali. Grazie ancora!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
No affatto spero di averti fornito spunti da approfondire nel percorso terapeutico già avviato.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo solo qualche nota a quelle della Collega ed una lettura che mi è rivenuta in mente leggendola.

Amore e paura vanno senza dubbio a braccetto, quando si ama si è fragili, si ha paura di perdere l'oggetto d'amore e la muraglia difensiva che si è sapientemente costruita nel tempo, ancor di più con un vissuto di "perdita" come il suo.

Il lavoro già iniziato l'aiutera nella disamina del suo vissuto,

Un ulteriore punto è il dolore sessuale di cui parla che in sessuologia si chiama dispaurenia.

Il coito doloroso instaura una memoria corporea disfunzionale che se non adeguatamente analizzata e risolta si riproporrà immodificata togliendo spontaneità al legame.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gent. ma Dott. Randone,
la ringrazio davvero molto per la sua riposta.
La lettura degli articoli consigliatimi è stata veramente "illuminante". Soprattutto il primo mi ha aiutato ad acquisire una maggiore consapevolezza di ciò che mi sta accadendo, e cercherò di riuscire ad interiorizzare le cose lette.
Spero con tutto il cuore, un giorno, di riuscire ad accettare le mie paure , che sono umane, come tali senza il bisogno di risolverle preventivamente, ad accentarmi anche con le mie fragilità e ad abbassare la guardia ( ma come ha detto lei mi sono sapientemente costruita una muraglia nel tempo).

Per l'altro punto, quello della sfera sessuale, credo nuovamente abbia ragione..avevo pensato potesse essere questo il motivo. Se correttamente analizzato, la sessualità con il mio fidanzato potrà tornare normale e spontanea come era prima che accadesse questa sorta di "blocco"?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Questa ultima domanda va rivolta al Suo terapeuta, mancano pochi giorni.

Nella psicoterapia la capacità di "tollerare l'indeciso e l'impreciso" per una settimana è importante. L'web non rappresenta una via di fuga, caso mai un incoraggiamento nell'attesa.


Saluti cari.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Ha ragione Dott. Brunialti e le confesso che in realtà ho già posto questa domanda al mio psicoterapeuta il quale mi ha risposto che secondo lui si, potrò riacquistare spontaneità e normalità sul piano sessuale con il mio compagno. Ovviamente dopo aver lavorato su alcuni punti, che lui ritieni risolvibili in poche sedute. La tentazione di una rassicurazione ad una paura riaffiorata è stata più forte dell'essere ragionevole e me ne scuso. Dovrei avere più pazienza, ed essere anche più tollerante nei miei confronti: a volte sono delusa di non riuscire a ad uscire subito da queste dinamiche, paure, blocchi, ecc..
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Quanto dice sopra è proprio vero.
Talvolta l'web serve a non "tollerarare" (dal latino sostenere, tenere sulle spalle) l'inquitudine neanche per poche ore o giorni.

Per questo talvolta noi specialisti Vi "rimandiamo al mittente", diciamo cioè di porre la domanda allo specialista che Vi segue e che Vi conosce di persona.

Saluti cari.




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Utente
Utente
Ha proprio ragione e lo condivido.
Ringrazio tutti gli specialisti che mi hanno risposto con tanta disponibilità e che mi hanno dato spunti su cui riflettere.
Saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Le auguro di cuore un buon percorso psicoterapeutico!

Saluti cari.




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