"adenocarcinoma scars differenziato della prostata con permeazione neoplastica perineurale

Buongiorno, mio padre 65 anni, dopo un PSA 8 fatto a giugno09 esegue biopsia che evidenzia un sospetto clinico: adenocarcinoma mod. differenziato infiltrante la guaina dei nervi, gleason 6(3+3). Sottoposto a luglio ad intervento di prostatectomia radicale, l'esame istologico definitivo ha dato questa diagnosi: "adenocarcinoma scars differenziato della prostata con permeazione neoplastica perineurale(grado 7°:4+3 sec Gleason).La neoplasia interessa l'apice, focalmente la base, entrambi i lobi (estensione max antero-posteiore a sin di cm3). infiltra la capsula, il cellulare adiposo periprostatico la vescichetta seminale sin ed è presente sui margini (apice e laterale sin) di resezione chirurgica. vescichetta sem dx e deferenti sesnti da neoplasia. XT mn
al controllo di sett. il valore di PSA era 0,02 e l'urologo che l'ha operato non ha prescritto nè esami quali scintigrafia o altro, nè eventuali terapie, rinviando i controlli a gennaio.
le mie domande sono queste: siccome da amici ho sentito che dopo l'intervento si è quasi sempre consigliata altra terapia (radioterapia, terapia ormonale) è normale che papà non debba fare nulla cn questa diagnosi? e poi, da settembre ha accusato per due volte a distanza di più di un mese l'una dall'altra dei dolori all'anca dx prima e sx in qs giorni. ha fatto dei raggi a ottobre che hanno rilevato artrosi all'anca; potrebbero essere qs dolori riferiti al carcinoma tolto? come ci si accorgerebbe della presenza di metastasi? (preciso che papà è diabetico e ha un'occlusione della safena da diversi anni.)
ringrazio infinitamente della disponibilità che mi accorderete.
saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Cara lettrice,

da questa postazione, in presenza di una patologia cosi importante e con il quadro clinico particolare di suo padre, poco possiamo dirle se non consigliarle di seguire attentamente tutte le indicazioni che ha ricevuto dall'urologo che sta seguendo suo padre e che sicuramente ha presente il suo quadro clinico complessivo.

Comunque la prima cosa da fare a questo punto è riconsultarlo ed a lui riferire l'attuale problema di suo padre e con lui stabilire gli eventuali e successivi passi diagnostici da fare che potrebbero anche prevedere l'esecuzione di una scintigrafia ossea.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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