Distanza e attacchi di panico

Salve,

Ho venticinque anni e da quasi due anni sono in una relazione a distanza. Ma c'è un problema che mi sta rendendo le cose sempre più difficili: divento ansiosa quando il mio ragazzo non mi contatta per un tempo maggiore del solito, e questo mio problema sta diventando sempre più ingombrante con il passare del tempo. Per esempio, in aprile, il mio ragazzo si è recato in Svizzera per un weekend, e il primo giorno, nel primo pomeriggio la batteria ha ceduto ed è stato impossibile contattarlo dalle 16 a circa mezzanotte. La mia angoscia mi ha ridotta in lacrime, pensando al peggio, e non sono stata capace di fare nulla, neanche mangiare, fino a che non si è rimesso in contatto con me. Ora, il 3 settembre il mio ragazzo partirà per la Germania, e per vari problemi con cellulare non gli sarà possibile avvertirmi quando atterrerà, né essere in contatto con me il giorno seguente, finché non sarà in grado di procurarsi una sim card tedesca. Anche allora, per circa un mese il nostro contatto sarà limitatissimo, dato che non disporrà di internet…io non so proprio come faremo, e sono nel panico.
Ho sempre il terrore che gli succeda qualcosa mentre è in viaggio - un incidente, una catastrofe - e che se così fosse, io non avrei modo si saperlo. Questo sentimento mi attanaglia.
Non capisco perché ho questo terrore, dato che non mi è mai successo prima, né succede con alcun membro della mia famiglia, e non ho vissuto nessuna tragedia personale di questo tipo, anche se sento spesso queste notizie al telegiornale.
Ho provato a parlarne con lui, che sostiene che la chiave di tutto sia il riuscire a controllarmi. Ma io non ce la faccio, sono troppo terrorizzata e questo mi causa uno stress, una preoccupazione, un panico costante che non so più gestire e che non trovo salutare. Non voglio perdere il mio ragazzo per questo. Cosa posso fare?
Grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Valentina Bovio Psicologo, Psicoterapeuta 71 1
Gentile ragazza,
non c'è niente di peggio che essere in uno stato di ansia incontrollabile e sentirsi dire che basta controllarsi. Un po' come quando si è arrabbiati e agitati e qualcuno dice "stai calmo", spesso ottenendo solo l'effetto di far arrabbiare ancora di più la persona. Infatti, l'idea che sia facile controllare l'ansia induce in una sensazione di ancora maggiore impotenza, perchè non ci si riesce pur desiderandolo.
Quello che può fare è consultare uno psicologo, che insieme a lei potrà approfondire le cause del suo stress e della sua ansia al fine di vivere una vita più serena.

Saluti

Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La sua paura sembra essere la proiezione delle sue insicurezze più' profonde.
Le paure di incidenti materiali coprono infatti quelle più' interne: un ragazzo lontano puo' essere distratto da mille stimoli e il suo silenzio si potrebbe riempire di significati angoscianti.
Sarebbe il caso che Lei lavorasse su queste paure che sono quelle umane dei distacchi e degli abbandoni.
L'Altro, nella sua autonomia e individualita', fa sempre quello che vuole e quello che puo', e noi non possiamo impedirlo.
Possiamo pero' lavorare sulla nostra autonomia e individualita' per tollerarlo.
Le auguro di potere approdare da sola a queste consapevolezze, ma se dovesse avere dei problemi chieda un aiuto specialistico .
Cordialmente

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazza,
concordo con i colleghi che si sono espressi precedentemente. Comunque sia, per rispondere alla sua domanda circa il significato di questo affetto paniaco, consideri che in ogni caso il sintomo se da una parte costituisce sofferenza per il soggetto dall'altra lo protegge da qualcosa di più sconvogente. Ecco perchè si decide di consultare uno Psicologo, ovvero, si tratta di conoscere un sapere del soggetto non saputo dallo stesso, anche se agente di sofferenza.
Il consiglio, ovviamente limitato sul web, è quello di consultare uno Psicologo se questa sua sofferenza non è gestibile, dialettizzabile...Altrimenti non c'è ragione di incontrare il professionista.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una serena giornata.
Saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
329.80.29.784

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75

Gent.le ragazza,
considerata l'intensità della sua reazione varrebbe la pena approfondire il discorso all'interno di un colloquio con uno Psicologo, può rivolgersi al Consultorio della sua ASL, qui trova i riferimenti per un primo contatto:


http://www.aslbenevento1.it/modules.php?name=Encyclopedia&op=content&tid=584

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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