Cicatrici ipertrofiche post intervento

Salve a tutti voi,
a seguito della rimozione di alcuni nevi rilevati (erroraccio da parte mia senza esito istologico) 2 anni fa (alcuni via laser ed altri via processo chirurgico) sul dorso e sul torace (per cui mi rendo conto anche della criticità della zona vista la tensione a cui è sottoposta la pelle in quelle regioni) ho sviluppato 3 cicatrici ipotrofiche, antiestetiche e talvolta fonte di bruciore locale.
Considerando che ormai i giochi sono fatti, cortesemente cosa potreste consigliarmi di fare oltre ad una visita dal dermatologo?
Secondo la vostra esperienza qual è la prassi da seguire: visita ed eventuale rimozione oppure semplicemente tenersele?
Esistono eventuali creme da adottare?
Un' ultima domanda: so che esistono laser che possono schiarire i nevi, cosa ne pensate al riguardo?
Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Utente,
cercherò di rispondere ai suoi quesiti in ordine di esposizione
1) il fatto che abbia tolto dei nevi senza fare l'istologico non è cosa grave purché sia stata fatta prima una diagnosi: quindi è importante che questo intervento lo abbia fatto un dermatologo che è l'unica figura professionale la cui esperienza possa ritenersi valida a tal fine. Diversamente non è detto che un medico non specialista non sia autorizzato a fare l'intervento, ma è meno certa la perizia tecnica dell'atto diagnostico.
2) ci sono diverse possibilità di migliorare esteticamente le cicatrici ipertrofiche od i cheloidi: il metodo più promettente adottato nel nostro istituto consiste nel pretrattamento con dye laser 595 nm seguito da infiltrazione intralesionale di triamcinolone diluito. Vi sono però altre possibilità terapeutiche che possono essere accompagnate dall'utilizzo di appositi presidi, quali i gel o le lamine siliconiche. Ne parli pertanto con lo specialista.
3) esistono laser che possono schiarire i nevi ma vale la considerazione di prima: è assolutamente indispensabile per prima cosa una diagnosi clinica e secondariamente il nevo andrebbe schiarito solo se in sedi estese e per le quali l'atto chirurgico risulterebbe impossibile o deturpante: ad esempio nel caso del nevo di Ota o del nevo di Beker.
Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia