Fine convivenza con problemi.

Buongiorno,

navigando in internet per cercare di capire cosa fare per risolvere una questione familiare ho trovato il vostro sito.
Ho-abbiamo un problema molto complesso in famiglia. Io convivo con una donna da ormai quasi 20 anni e siamo genitori di due ragazzini di 9 e 13 anni. Da circa un anno mia moglie (io la chiamo così per fare prima) mi ha lasciato, ha lasciato o quasi i nostri figli e si è trasferita a Milano. Noi siamo in Sardegna Olbia. Da quanto ho capito ha iniziato una relazione con un'altra donna, sfegatata omosessuale attivista, che vive tra New York e Milano. Sono ormai convinto che tutto sia cominciato per una depressione o principio di depressione di mia moglie del quale io non mi sono purtroppo accorto. Mentre era a Milano in questi mesi mi diceva di essere in cura da uno psicologo che già la aveva in cura anni fa per anoressia. Purtroppo ho scoperto, credo almeno, che non è vero, la "psicologa" è questa donna. Conosco questa donna in quanto è la sorella di un mio caro amico. Mia moglie mi ha detto che lo psicologo le ha suggerito di frequentare una associazione per familiari di alcolisti che si chiama AL-ANON. Purtroppo ho poi scoperto che anche questa donna frequenta questa associazione e lo stesso gruppo.... Sono quindi ormai quasi convinto che sia stata lei a introdurla. All'inizio pensavo fosse per superare le difficoltà avute anni fa con sua madre, magari mai superate (la madre è stata alcolizzata per anni sino a che ne è morta dopo lungo ricovero).
Questo il riassunto stringato della situazione. Io sono innamorato di mia moglie, sono sconvolto, ne soffro e ne soffrono i nostri figli. Ormai mi odia, ora è tornata a casa mia ma credo solo per lavoro (affitta case stagionali) e non comunica, non vuole affrontare l'argomento e nemmeno prendere in considerazione il "problema" di come condividere i ragazzi. Sembra voglia farmi irritare, farmi arrabbiare per poi forse usare il tutto contro di me magari, e dico magari perchè ancora non ha fatto nulla, per poi usarlo in tribunale. Sembra sempre aspetti che l'altra le dica cosa fare. Ha quasi abbandonato tutte le sue amiche di sempre e sembra sempre falsa.
Cosa posso fare, sapete a chi potrei rivolgermi? Ho paura che finisca male, molto male (come con l'anoressia salvata ad un passo dalla morte). Posso superare il fatto di non essere più con lei, ma non l'idea di non aiutarla ad essere se stessa. Tranquilla e mamma.

Scusatemi in anticipo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
la situazione che descrive sembra di una certa complessità, soprattutto per quanto riguarda le ricadute sui figli che hanno il diritto di crescere sereni.

Si è mai fatta aiutare sua moglie da uno specialista? E quali difficoltà irrisolte abitavano il vostro rapporto, magari sottovalutate oltre a quanto ci dice sulla condizione della sua partner?

Sarebbe opportuno si facesse aiutare per gestire in modo diverso la situazione, in particolare è necessario creare le condizioni per dare serenità ai vostri figli a fronte di una crescita equilibrata.

Se la coppia si spezza, genitori si resta e occorre accordarsi sulla loro adeguata gestione, educazione, su cosa comunicare riguardo allo stato delle cose, accompagnarli a vivere questa condizione nel migliore dei modi.

In che modo sua moglie precisamente si occuperebbe di loro?

Le suggerisco di rivolgersi a un terapeuta familiare ) indicato l'approccio sistemico-relazionale) oppure al Consultorio Familiare ASL, è doveroso intervenire per lei e per i suoi figli.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, ringrazio per la celere risposta.

Mia "moglie" non credo si sia rivolta a specialisti, sono sicuro partecipi o abbia partecipato alle riunioni di questa associazione al-anon.
Difficoltà nel nostro rapporto non mi sembrava ce ne fossero, o almeno di gravi, ma evidentemente sbagliavo.
I nostri figli sono adesso la priorità, come giustamente sottolinea, ed è per questo che devo risolvere in fretta ma senza errori la situazione. Dico devo (io) perchè dall'altra parte ho un muro. Dice solo che vuole tornare a Milano a settembre con i suoi figli e solo con l'avvallo di un giudice. L'unico tentativo fatto è stato qualche giorno fa di andare dal suo avvocato, amico della sua "amica" , per proporre soluzioni. Mio malgrado ho accettato, ma niente è servito per smuovere un dialogo. Ora spero che contraccambi e venga da un terapeuta su mia proposta.
A breve ho un appuntamento e spero mi dia indicazioni su cosa fare. Spero mia moglie ci venga in seguito e collabori, vista la situazione al limite, dei nosti figli.
Ringrazio per l'aiuto.
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