Padre tossicodipendente

Buonasera, spero di non aver sbagliato sezione e se fosse mi scuso in anticipo.
Ho 26 anni, genitori divorziati da quando ne avevo 3, non ho mai vissuto con i miei in quanto abito con mia nonna da ormai 23 anni.
Scrivo perchè ho un problema che non so come risolverlo.
I miei genitori si sono lasciati a causa della droga. Mio padre faceva uso di sostanze quando ero molto piccola e mia madre, appena scoperto, lo ha lasciato in tronco. O almeno questa è la versione di mia madre, se poi parlo con mio padre o con i nonni paterni la storia cambia totalmente.
Questa cosa l'ho saputa all'età di 16 anni e non prima.
Passano gli anni e mi padre si pulisce, si sposa con un'altra donna e mettono su famiglia con altre due bambine, a cui i voglio un bene immenso (anche mia madre si è rifatta una vita e ha un'altra figlia, che adoro ), le cose sembrano sistemate ma due anni fa mio padre ci ricasca.
L'ho scoperto perchè quando veniva a casa della nonna, si chiudeva sempre in bagno e ne usciva completamente fatto. Euforico, occhi semi chiusi, non si regge in piedi. Ho provato a parlarci ma non ho il coraggio di toccare l'argomento, mi vergogno immensamente. Ultimamente ha toccato il fondo: ha litigato con il fratello (mio zio) per questa storia, la famiglia lo ha quasi allontanato sentimentalmente, in quanto è sempre presente fisicamente qui a casa mia. E ogni volta che lo vedo mi sale una rabbia assurda. Gli voglio bene ma allo stesso tempo lo odio. Mi vergogno di lui e mi sento in colpa. A volte penso di volerlo aiutare, altre vorrei che cadesse così in basso da rendersene conto da solo. Ho paura, soprattutto perchè fa le sue cose, qui a casa mia, e se succede qualcosa? Nonna è invalida e malata di cuore, non reggerebbe! Oggi l'ho cacciato di casa in malo modo, ma era assente. Cantava, contava, ballava.. io volevo solo piangere. Ho aperto la porta e quasi spinto fuori. Ho paura per me, per la famiglia, per lui e soprattutto per le mie sorelle. La più grande ha 18 anni ma la piccola ne ha 6. Non voglio che cresca con un padre così, ma allo stesso tempo non voglio togliere una figlia al padre, non me lo perdonerei mai! Ci soffro molto e non riesco a trovare una soluzione. Quando è "normale" mio padre è la persona più buona del mondo e mi dispiace tanto per lui.
Questa situazione mi mette un'ansia assurda addosso e non so cosa fare. Chiedere aiuto a chi? e in che modo? Come fare con la piccola? Ho paura per il suo futuro. Io, se avessi la possibilità, la terrei con me ma non lavoro e vado all'università. A chi posso rivolgermi? Non so come muovermi, ho paura delle conseguenze, vivo nel terrore. Oltre a questo ho altri mille problemi e non ne posso più.
Vi prego di darmi qualche informazione in merito o una strada da seguire.. Grazie!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
La prima cosa da fare e' parlare con Suo padre.
Come una donna adulta. Che non vuole chiedere affetto a un padre che oramai ha dimostrato di essere impermeabile a Lei a Sua madre e alle Sue sorelle.
Con calma e senza perdersi d'animo.
Se non c'e una figura autorevole a cui possa appoggiarsi in questa situazione deve trovare Lei una strada per rendere responsabile Suo padre.
Oppure, e su questo penso Lei debba riflettere per sapere se e' in grado di farlo, dovra' impedire a Suo padre di entrare in casa.
Se lui non ha rispetto di voi Lei deve difendere la Sua famiglia.
Non penso che potrebbe sopportare uno shock vissuto da Sua made o dalle Sue sorelle.
Cerchi di farsi forza.
Ci aggiorniamo quando lo desidera.
Auguri Signorina!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
la situazione che descrive è particolarmente delicata è complessa ma non dovresti essere lasciata da sola ad affrontarla, la seconda moglie di tuo padre dovrebbe almeno condividere con te questa responsabilità nel senso di attivarsi per evitare che i minori coinvolti siano testimoni di situazioni dolorose e potenzialmente traumatiche.

Dal tuo resoconto non è chiaro se le tue sorelle vivono con te e oppure con la mamma potresti spiegarci meglio la situazione?


Non ci dici se tuo padre ha affrontato un percorso terapeutico in comunità in ogni caso mi sembra doveroso segnalarti una struttura alla quale puoi rivolgerti in qualità di familiare per avere dagli operatori indicazioni utili ad affrontare la situazione e verificare se ci sono i margini per l'inserimento all'interno della struttura residenziale specializzata nella cura della tossicodipendenza:
Qui di seguito trovi l'indirizzo del sito:

http://www.ceisancona.it/

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it