Ansia e dolori al petto cronici

Gentile dottore,

cercherò di essere breve. Da un anno, più o meno da quando vivo completamente sola all'estero (prima c'erano alcuni affetti con me), soffro di sporadici attacchi di panico, che si manifestano in situazioni diverse per strada, in ufficio, ma anche al momento di coricarmi e che, in genere, non durano più di mezz'ora. Tuttavia, un pomeriggio dello scorso ottobre ho iniziato ad avvertire un bruciore intermittente al lato destro del petto, all'altezza del seno, che quella notte mi ha fatto svegliare di colpo, gettandomi nel panico più totale, tanto che, la mattina seguente, mi sono recata al pronto soccorso.
Lì, occupandosi solo di urgenze, mi hanno trattato di conseguenza, ovvero, non diagnosticando alcuna emergenza legata al cuore o ai polmoni, bensì una semplice tachicardia, mi hanno liquidato con un rilassante muscolare ed un'analisi della tiroide, prescrizione che non ho seguito perché non volevo prendere il farmaco ed inoltre avevo già fatto le analisi del sangue qualche mese prima, in Italia, dalle quali tutto era risultato nella norma, tiroide compresa.

Non ho più pensato a questo fatto, nonostante l'ansia si sia ripresentata occasionalmente, finché non ho avuto, nelle ultime settimane, dei problemi di indigestione, probabilmente dovuti al consumo di cibo che non avevo conservato nel modo opportuno, considerate le alte temperature che attualmente si stanno registrando qui nell'emisfero australe. Ieri, in particolare, ho avuto diarrea tutto il giorno e ho dovuto alzarmi più volte anche di notte, per andare in bagno, il tutto accompagnato da ansia, tachicardia, panico, debolezza alle gambe ed un fastidio al solito punto destro del torace un dolore, ma una sensazione comunque spiacevole, come una bolla d'aria o una leggera infiammanon più zione a livello intercostale.

Mi preoccupa come quelli che dovevano essere dei malori localizzati in questo caso l'intestino in fiamme stiano scatenando in me un malessere generale, che interferisce con le mie attività quotidiane, quali il lavoro, ma a nche il riposo. Mi piacerebbe pensare che sia diventata semplicemente una persona più ansiosa (peraltro quel fastidio al petto si ripresenta ogni volta che ho pensieri negativi) e che tutto si sistemerà quando mi sarò ricongiunta con la mia famiglia, ma temo di dover considerare l'ipotesi opposta, ovvero che nel torace mi stia succedendo qualcosa che è piuttosto la causa, e non conseguenza, degli altri disturbi.

La ringrazio in anticipo per la risposta.

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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Prima di procedere nel consulto, le vorrei porre alcune domande per avere (con i limiti che lei ben comprenderà di una consulenza online) un quadro più chiaro della situazione e provare a cercare insieme delle strategie funzionali al fine di riacquistare benessere

Oltre agli esami a cui si è sottoposta, ha eseguito altri screening diagnostici? Se si, di che tipo? Che risultati diagnostici ha avuto?
Dal suo storico in consulenza medicitalia, emerge che lo scorso anno ha richiesto consulenza per problematiche colonproctologiche e gastrointestinali. Ha approfondito come le aveva suggerito il medico?

-Ha avuto una diagnosi specialistica di attacchi di panico o è un'autodiagnosi?
- tende ad avere costanti preoccupazioni per il suo stato di salute? Se si, come le fronteggia?
- è accaduto qualche episodio/momento/periodo (anche apparentemente insignificante) antecedente ai malesseri psichici ed organici di cui scrive? (Anche durante infanzia/Pre e adolescenza)
- che tipo di lavoro svolge? Studia?
- cosa l'ha portata a doversi spostare?
- le attività che svolge la stressano?
- ha amici/che con i/le quali Intrattiene rapporti sociali?
- ha un fidanzato? Se si, come è il vostro rapporto?
- su una scala da 0 a 10, quanto si sente ansiosa?

Ringrazio in anticipo per le risposte che vorrà fornirci

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta e l'interesse.
In passato non ho fatto alcun esame relativo ai problemi intestinali, trattandosi di episodi sporadici e di breve durata, e non sono stata visitata molto spesso in generale, ma le analisi del sangue (compresa la tiroide)) e delle urine effettuate ad aprile dell'anno scorso erano perfette.
Nel frattempo la situazione psicologica é peggiorata... la settimana scorsa ho avuto un secondo attacco di diarrea tutta la notte e cosí mi sono rivolta ad un medico generico che mi ha diagnosticato - approssimativamente - colon irritabile e ansia; mi ha inoltre prescritto probiotici, un farmaco omeopatico a base di erbe per riposare meglio, un nuovo elettrocardiogramma, un'ecografia addominale ed una gastroscopia (cosa alla quale non ho intenzione di sottopormi, quest'ultima). Nei giorni scorsi ho fatto l'elettrocardiogramma che é risultato normale; oggi ho l'ecografia e spero di poter rivedere lo stesso medico domani sera, con i risultati alla mano. La situazione intestinale é sotto controllo, anche grazie alla dieta in bianco iper salutare (facile da seguire nel momento in cui l'ansia mi fa PASSARE LA FAME), ovvero non ho piú diarrea ma ho comunque aria e gas che provocano dolori intermittenti in vari punti dell'addome. Tuttavia, l'ansia mi ha colpito duramente soprattutto ieri sera, quando un attacco di panico mi ha fatto svenire - per un attimo - sul bus diretto a casa, e non mi ha fatto dormire bene in quanto mi sono svegliata piú volte in preda all'agitazione. Quando sto male, piú volte al giorno, non ho piú il dolore al petto ma adesso avverto frequentemente un nodo alla gola, come un corpo estraneo che in realtá non c'é, il quale mi spinge a deglutire continuamente, insieme ad una sensazione di gola secca.
- Si tratta di un'autodiagnosi rafforzata dai suddetti momenti di iperventilazione, pallore e sudorazione apparentemente senza una causa.
- Le preoccupazioni sono dovute alla consapevolezza dell'assenza di una persona cara che si prenda cura di me nel caso in cui ne avessi bisogno; il mio stile di vita da un anno a questa parte mi ha reso ipocondriaca come non mai. Le affronto riposando, ascoltando musica o distraendomi sbrigando faccende; quando sono in ufficio, il lavoro stesso é la migliore distrazione, anche se in certi casi sono piuttosto lenta e poco produttiva.
- Non sono sicura di aver capito la domanda: se mi sta chiedendo se certi episodi siano giá avvenuti in passato, ricordo di aver sofferto di ansia e difficoltá a prendere sonno solo all'etá di 11 anni, durante una vacanza in Grecia con la mia famiglia. Non so se puó c'entrare qualcosa, ma durante quel viaggio mangiammo spesso pesce al ristorante, alimento che ho consumato in via eccezionale per 4 volte nelle scorse settimane, considerando che sono vegetariana da quasi 11 anni (ma di recente, prima di star male, mi ero preoccupata di avere delle eventuali carenze). I disturbi digestivi di questo periodo, comunque, non si sono presentati immediatamente dopo il consumo di pesce, bensí a distanza di 1-2 giorni.
- Mi sono laureata e abilitata come architetto 4 anni fa. Qui a Santiago del Cile lavoro presso uno studio di scenografia televisiva, installazioni temporanee ed eventi.
- Mi sono trasferita perché non riuscivo a trovare un lavoro retribuito in Italia e, piú in generale, in Europa - ho persino avuto una pessima esperienza a Londra.
- Il lavoro non é particolarmente stressante, ma si tratta di molte ore settimanali (45 senza contare la pausa-pranzo) che lasciano poco spazio temporale alle faccende domestiche, le quali sento di dover affrontare con una rigida routine dal momento che nessun altro se ne fa carico (da 4 mesi ho iniziato a subaffittare l'appartamento ad un amico che mi paga ben piú di quello che gli avevo chiesto, a quanto pare proprio per non dover alzare un dito in casa).
- ho alcuni buon amici, soprattutto donne, ma in numero molto minore rispetto alle tante persone interessanti conosciute l'anno scorso, che, per motivi piú loro che miei, non frequento piú regolarmente. Incontro le poche rimaste singolarmente da quando hanno litigato tra di loro (ma non con me) per cui é da tempo che non mi godo un'uscita di gruppo. Il mio coinquilino e la sua ragazza, peraltro presentatagli da me, hanno orari sempre piú strani che rendono difficile la nostra frequentazione.
- Ho un fidanzato da 4 anni, rimasto in Italia per lavoro, dal momento che guadagna oltre il doppio di me qui e non ha molte spese, nella nostra cittá d'origine. Ha convissuto con me solo per pochi mesi, insieme a mio fratello che mi ha invece accompagnato per tutto il primo anno (vivo in Cile da 2).
Il nostro rapporto va molto bene: in vacanza a casa per Natale, mi ha chiesto di sposarlo, tanto piú che il mio ritorno in Italia é stato giá fissato a giugno. Ma lo scorso inverno (australe) siamo stati lontani per ben 8 mesi e non sono stata male cosí...
-10.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno (buonasera in Italia)... sono l'autrice del topic e torno a scriverle perché speravo in una qualche ulteriore risposta. Non ho evidenti problemi di salute a livello fisico, ma l'ansia e il panico, nonostante un netto miglioramento nelle ultime settimane, non mi hanno abbandonato... sto piuttosto bene per 5-6 giorni consecutivi dopodiché questi episodi si manifestano casualmente senza alcuna apparente logica, ora provocandomi un senso di spossatezza generale, e di pesantezza alla testa, soprattutto a lavoro. In generale dormo piú o meno decentemente, ma non ricordo l'ultima volta che mi sono addormentata velocemente abbandonandomi piacevolmente al sonno (che in passato era sempre stato pesante), né tantomeno quella che mi sono sentita DEL TUTTO tranquilla e rilassata. Il medico insiste con la passiflora, ma io ho preferito non assumere piú nulla... sto mangiando regolarmente nonostante l'appetito vada e venga, ma tra alti e bassi, quando mi trovo nella seconda situazione, torno a considerare seriamente di anticipare il mio ritorno in Italia, nella speranza che passi tutto una volta a casa con i miei cari... d'altra parte vorrei anche farmi forza e convivere con questo problema fino alla fine! Ha qualche consiglio da darmi? Grazie infinite.
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