Complicazioni post prostatectomia

Gentili Dottori,
mio marito ha subito una prostatectomia radicale robotica che purtroppo ha avuto delle complicazioni a causa della deiscienza dell'anastomosi uretra-vescica.
Dal giorno successivo infatti il suo addome è diventato gonfio, dolente e durissimo.
È stato rioperato d'urgenza per eliminare l'urina riversata nel peritoneo e per ricollegare l'uretra alla vescica.
Purtroppo anche il secondo intervento non è andato a buon fine ed infatti dal drenaggio continua ad uscire urina.
Vorrei sapere come si procede in questi casi e quali sistemi esistono per incollare i suddetti organi.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Purtroppo non vi è modo di "incollare" materialmente le due parti. In linea di massima, mantenendo un buon catetere vescicale funzionante ed il drenaggio addominale, la fistola dovrebbe essere destinata ad un progressivo - seppur lento - esaurimento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Grazie Dr. Piana per la celere risposta.
Mi sta quindi dicendo che bisogna attendere. Sono passati 8 giorni dal secondo intervento e la perdita è notevole considerando che un rene è stato nefrostomizzato.
L'intenzione era di nefrostomizzare entrambi i reni per permette una più rapida cicatrizzazione, ma mio marito ha avuto una crisi ipertensiva e stava per morire....è stato salvato in extremis.
Il mio timore è che possa non cicatrizzare mai e che con tre sacche ovvero catetere, drenaggio e rene sx debba essere necessariamente ricoverato.
Sinceramente il morale è a pezzi.....non avevamo previsto una simile complicazione e pensavamo di rientrare alla normalità in breve tempo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In effetti, "tenere all'asciutto" - per quanto possibile - la vescica può in effetti essere una buona idea. L'inserimento della seconda nefrostomia non è certamente una procedura così temibile. D'ogni modo, se tutti i drenaggi e cateteri funzionano, la situazione è già ora sotto controllo quasi completo. Si può anche attendere qualche giorno e vedere se il drenaggio addominale tende a ridursi.
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Grazie Dr. Piana ,
probabilmente lunedì o martedì i medici faranno una cistografia per rendersi conto se trattasi di urina o siero peritoneo, poi suppongo faranno delle scelte mirate.
Mi auguro tutto evolva per il meglio.
Posso tenerla informata?
Nel frattempo Le auguro una buona serata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Per riconoscere l'urina dalla linfa (che può anche essere persa in abbondanza dopo questi interventi) è sufficiente dosare la creatinina sul liquido di drenaggio. Questo è ben noto agli specialisti. La cistografia viene eseguita per documentare la posizione e l'entità della fistola urinosa.
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La ringrazio per queste utilissime informazioni.
Buona serata.
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Oggi hanno eseguito la cistografia e purtroppo, ma io me n'ero già accorta vedendo la sacca del drenaggio, non ha dato buoni risultati.
Mi hanno riferito che bisogna avere molta pazienza e che col tempo, ma molto tempo, tutto si risolverà.
Mi auguro che ciò che mi hanno detto sia vero....
Vorrei sapere, se possibile, il motivo per cui la sutura del primo intervento non è andata a buon fine....cosa può essere successo?
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ovviamente non si può giudicare alcunché a distanza, soprattutto il lavoro di un nostro Collega, poiché i possibili fattori in gioco sono molti e tutti parimenti importanti. In linea di massima si può però affermare che si tratti di complicazioni precoci non legate al tumore, alla sua aggressività ed estensione. Come anche noi abbiamo già scritto, le fistole urinarie hanno perlopiù un'evoluzione favorevole a tempi medio-lunghi, a patto che catetere e drenaggi siano sempre efficienti.
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Utente
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Grazie Dr. Piana per la sua cortesia,
spero che almeno qualche domanda troverà la sua risposta nella cartella clinica che chiederò appena possibile.
Le auguro una buona notte.
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Volevo aggiornarvi che due giorni fa, dopo ben 50 giorni, hanno finalmente rimosso il catetere a mio marito. Dal primo giorno, oltre a perdite di grumi di sangue e filamenti, accusa bruciore durante la minzione.<br />
Volevo sapere se è normale e in quanto tempo dovrebbero passare questi bruciori.<br />
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Dopo un periodo di cateterizzazione prolungato è ovvio che la funzione minzionale e le caratteristiche dell'urina non siano ottimali, almeno per qualche settimana ancora.
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Grazie Dr Piana,
spero vada tutto bene. Non vediamo l'ora di poter rientrare a casa. Le dimissioni sono previste per domattina.
Buona domenica
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Utente
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Buonasera Dr. Piana, mio marito, come previsto, è stato dimesso oggi.
L'esame istologico è il seguente:
vescicola seminale esente da infiltrazione neoplastica.
Residui di adenocarcinoma di tipo acinare della prostata localizzato in entrambi i lobi, infiltrata la capsula dell'organo senza estensione extracapsulare.
Presente infiltrazione perineurale. Non si osserva angioinvasione di vasi linfatici ed ematici. Restante parenchima prostatico caratterizzato da focolai di PIN (Prostatic Intraepitelial Neoplasia) di basso e alto grado e da prostatite cronica riacutizzata.
I margini di exeresi chirurgici sono esenti da infiltrazione neoplastica.
Classificazione UICC 2017:
ypT3a L0 V0 Pn1 EPE + R0
Non parlano del Gleason score, ma citano quello della biopsia ovvero 6 (3+3).
Hanno riferito che il suo caso non necessità di radioterapia in quanto il tumore era localizzato all'interno della prostata.
Ho letto invece che il grado T3a indica tumore extracapsulare.
Mi può aiutare a capire effettivamente come stanno le cose?
Cosa vuol dire presenza perineurale?
La ringrazio vivamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
I nostri Colleghi che seguono il caso sono forse muti? A prescindere da questo nostro servizio informativo gratuito, soprattutto in una patologia tumorale, è vostro dovere, oltre che diritto, ottenere dai curanti tutte le informazioni ed i chiarimenti che si ritengono opportuni.
D'ogni modo, la refertazione dell'esame istologico pare marginalmente contraddittoria, poiché a fronte della descrizione "... senza estensione extracapsulare", la stadiazione viene poi data come "T3a" che invece comporta l'interessamento extracapsulare. In pratica però la differenza non è così sostanziale, anche a fronte di un grado istologico Gleason 3+3, ovvero poco aggressivo. Concordiamo quindi con l'assenza di attuali indicazioni alla radioterapia adiuvante. Interessamento perineurale e vasolare-linfatico sono asptti che aiutano a valutare l'aggressività del tumore, ma in un Gleason 6 questo ha un'importanza minore.
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Utente
Gent.mo dr. Piana,
La ringrazio davvero, Lei è una persona squisita.
È vero, ha ben detto, sono muti....nonostante le mie insistenze, mi vengono riferite sempre informazioni a metà! Mi dicono sempre va tutto bene, ma non sono mai chiari, temono di parlare, non si esprimono.
Per quanto riguarda la biopsia di mio marito, ho come l'impressione che non gli appartenga o meglio trovo più di una incongruenza tra ciò che hanno scritto e il dato effettivo.
Intanto il Gleason che non viene citato, se non all'inizio della lettera di dimissione quando riportando " rimettiamo il suo assistito perché affetto da neoplasia prostatica Gleason score 6 (3+3), Pisa 6,3 ecc... Questo si era evinto nella biopsia che fece ad ottobre, ma nel referto istologico non viene menzionato. Anche un medico del reparto, leggendo l'esame istologico infatti non lo aveva trovato scritto.
Poi quell' y iniziale....Ho letto in Internet che indica che mio marito avrebbe effettuato delle terapie neoadiuvanti ma lui non ne ha mai fatte.
Cosa vuol dire in specifico L0 V0 e Pn1?
EPE+ ho capito che vuol dire estensione extracapsulare.
R0 che non è stato trovato nulla nei margini.
Può esserci uno scambio di referto?
Mi scusi, ma dopo tutto quello che abbiamo passato, avrei voluto un po' di tranquillità che purtroppo non è arrivata.
La ringrazio di cuore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Premettiamo che dal punto di vista oncologico il dato più saliente è la negatività dei margini di resezione (R0), ovvero la certezza microscopica della radicalità dell'intervento. In queste condizioni non vi è necessità di radioterapia neoadiuvante. Sui dettagli istologici di quanto rilevato nel pezzo asportato diciamo di poterci francamente evitare eccessivo puntiglio, anche se - come già s'è detto - questo referto anatomo-patologico non è proprio una perla di chiarezza. D'ogni modo, volendo proprio entrare nei dettagli:
L0, V0, pN1 si riferiscono alle modalità di diffusione microscopica LOCALE (intraprostatica) delle cellule tumorali, che come viene altrove descritto non seguono la via linfatica (L), nè venosa (V), ma solo un poco la via delle fibre nervose (pN). In conclusione, raccomandiamo comunque ancora la assoluta necessità di confrontarsi apertamente con i nostri Colleghi curanti e per loro tramite anche con l'anatomo-patologo.
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Utente
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Dr. Piana, è stato chiarissimo!
Tra un mese dovremo tornare per un controllo, l'ospedale dista 300 km da dove abitiamo; spero in quell'occasione di poter parlare meglio con i medici, visto che ora ne capiamo qualcosa in più, e di poter ritirare la cartella clinica richiesta.
Le auguro una buona giornata e La ringrazio per la Sua disponibilità.
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