Psa uomo 87 anni

Buongiorno, mio padre di anni 87 è affetto da diversi anni da Ipertrofia Prostatica Benigna. Pertanto effettua regolarmente da anni la visita urologica con relativi esami compreso il PSA ed ecografia prostatica. Vi indico le variazioni intervenute nel 2015 e 2016 - 2017:

Febbraio 2015 ESAMI DEL SANGUE E VISITA UROLOGICA:
PSA 4,21 - RAPPORTO PSA 21,7% - GLICEMIA 93, CREATININA 1.30, EU -10GR
ECO: VESCICA REGOLARE
PROSTATA Vol 80cc
Uroflussometria: Flusso max 14.7, medio 6.0, volume 6.9 ml.
NESSUNA TERAPIA

NOVEMBRE 2015 ESAMI DEL SANGUE:
PSA TOTALE: 5,34
PSA LIBERO 1.36
RAPPORTO: 25,47%

DICEMBRE 2015: ESAMI E VISITA UROLOGICA:
PSA 5.95
PSA LIBERO 1.34
RAPPORTO 23%
EO PROSTATA 2VV, ADENOMATOSA
ECO: VESCICA DISTESA, REGOLARE
PROSTATA Vol 68,9 cc
Uroflussometria: Flusso max 12,9 medio 5.1 volume 118 ml.
RESIDUO P.M. FISIOLOGICO
TERAPIA: AVODART 1 cp. al dì:

APRILE 2016 ESAMI DEL SANGUE E VISITA UROLOGICA:
PSA: 5.09
PSA LIBERO 0,94
RAPPORTO 18.47%
ECO: VESCICA REGOLARE
PROSTATA Vol 80cc
Uroflussometria: Flusso max 18.4, medio 9.8, volume 201 ml.
TERAPIA: CONTINUARE CON AVODART

GIUGNO 2017:
PSA TOTALE: 23,58
PSA LIBERO: 4,06;
RAPPORTO PSA FREE/PSA TOTALE: 17,218
TERAPIA IN CORSO: AVODART

Alla luce dei suddetti esami, chiedo cortesemente delucidazioni.
grazie anticipatamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ad 87 anni qualsiasi atto medico deve essere unicamente indirizzato al matenimento di una qualità di vita accettabile. Le attuali linee guida sull'utilizzo del PSA consigliano di interrompere i dosaggi dopo i 70 anni, se non in casi particolari. D'ogni modo, qualcuno non la pensa così e quindi ci si trova a dover giudicare su queste situazioni. L'incremento del PSA totale ci pare un po' troppo vistoso per pensare già in prima battuta ad una degenerazione tumorale, che nel grande anziano ci si attende possa essere molto lenta e graduale. Abbastanza verosimile che vi sia stato un processo infiammatorio sovrapposto ad una prostata aumentata di volume, fatto abbastanza verosimile. Il mantenimento di un rapporto libero/totale abbastanza alto parrebbe sostenere questa ipotesi. Non è detto che questo debba aver avuto per forza manifestazioni evidenti. Se suo padre non ha particolari disturbi diremmo senz'altro di non drammatizzare, una valutazione urologica diretta potrebbe essere congrua, e quindi lasceremmo giudicare il da farsi al collega.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Piana, La ringrazio per la celere risposta, faccio presente che al momento mio padre non ha sintomi particolari, nel quesito ho dimenticato di far presente che ai primi di maggio 2017 ha subito un'intervento di ernia inguinale, può tale intervento influire sul Psa?
Ancora grazie per la Sua disponibilità.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Se nel frangente dell'intervento gli fosse stato inserito un catetere vescicale, anche solo per poco tempo, ogni dubbio sarebbe già risolto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Non sò se durante l'intervento abbiano inserito un catetere. In tutti i casi quando è ritornato dalla sala operatoria non aveva nessun caterere.
Grazie ancora
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Sull'atto operatorio dovrebbe essere riportato.
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Utente
Utente
Nel foglio di dimissioni non è stato evidenziato nulla, pertanto non credo che abbiano inserito un catetere.
La ringrazio nuovamente.
[#7]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Comunque anche la manipolazione chirurgica dell'addome potrebbe aver marginalmente influito. Prima di allarmarsi, l'esame si potrebbe quantomeno ripetere tra un paio di mesi, comunque deciderà il nostro Collega.
[#8]
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Utente
Utente
La ringrazio per la disponibilità e celerità. In tutti i casi la prossima settimana ha la visita dal suo urologo, pertanto quanto prima Le farò presente il parere del Suo collega.
Grazie ancora.
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Utente
Utente
Buonasera, oggi mio padre ha effettuato la visita urologica, questo è quanto ha scritto l'urologo dopo aver eseguito anche l'esplorazione rettale: Ipertrofia prostatica
N1 vv; D 4-5 h; mitto regolare
EU 10-20 GR;
Uroflussometria Flusso max 18,4, medio 9,8, volume 201 ml
Eliminare Avodart compreesse;
Iniziare per 2 settimane: Bicalutamide 50 1cp al di.
Controllo a settembre 2017.
Posso avere un vostro parere ?
grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' stato dunque dato per scontato che si tratti di un tumore ed è stata pertanto iniziata empiricamente una terapia specifica di tipo ormonale (blocco androgenico). Non possiamo che prenderne atto, non è nostro compito giudicare sulle decisoni dei nostri Colleghi.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per la Sua sempre celere risposta. Io mi chiedo:
1) su che base si può stabilire che si tratti di un tumore senza nemmeno aver fatto una ecografia o altri esami?
2) Questo terapia può essere utilizzata anche per la IPB, visto che nel foglio da consegnare al medico di famiglia, lo specialista scrive come diagnosi Ipertrofia prostatica e non carcinoma?
Eventualmente può darmi un consiglio su come procedere, oppure procediamo con la terapia prescritta?
La ringrazio ancora anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La sicurezza della diagnosi si potrebbe avere solo con la biopsia, ma diremmo che la,maggioranza degli specialisti avrebbe qualche dubbio ad eseguirla ad un uomo di 87 anni. Da qui in avanti è più una questione di filosofia che di medicina, l'unica cosa su cui ci si può basare è la fiducia nello specialista curante. In merito alla sua domanda, dobbiamo dire che la bicalutamide è sostanzialmente un farmaco anti-tumorale, ma in linea di massima non necessita di piano di cura oncologico ospedaliero e può essre prescritto dal medico curante.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora dr. Piana, l'urologo che ha visitato mio padre lo segue da circa 15 anni, nonostante ciò io al momento ho qualche perplessità e sarei tentato di far visitare mio padre da un'altro specialista per un secondo consulto/parere.
In tutti i casi Le voglio chiedere francamente, pur consapevole che via mail non si possono dare terapie e tantomeno giudicare l'operato dei collleghi, secondo il Suo parere quale potrebbe esser l'iter per una situazione simile a quella di mio padre?
Grazie e cordialmente La saluto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La diagnosi di un tumore che si presenti sebìnza sintomi o complicazioni nel grande anziano è, come abbiamo detto, una circostanza che ha più a che fare con l'etica che con la medicina. Si presume perlopiù che questo ipotetico tumore sia destinato ad avere un'evoluzione molto lenta, è quindi necessario procedere ad un attento bilancio fra i pro- ed i contro connessi con eventuali approfondimenti diagnostici e la prescrizione di terapie farmacologiche (impoatto psicologico, effetti collaterali, ecc.). Ovviamente sono da escludere interventi radicali di qualsiasi tipo. Noi riteniamo che ad 87 anni l'attenzione maggiore vada posta alla conservazione della qualità della vita piuttosto che la sua durata. E' comunque solo una nostra opinione.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottore, per la Sua professionalità e disponibilità.
Eventualmente la informerò del decorso.
Cordialmente la saluto
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