Quando viene meno la figura paterna

Salve gentili dottori,
Sono un ragazzo 26enne che ha perso il papà da piccolo per una malattia. Io avevo 10 anni e mia sorella appena 3.
Seppur nella strana sorte, l'infanzia è trascorsa abbastanza bene; mia madre non ci ha mai fatti mancare niente, e siamo stati educati anche dalla nonna materna, donna forte rimasta anch'essa vedova da giovane.
Il problema è sorto nell'adolescenza; diciamo che io mi sono fatto carico di problematiche che non riguarderebbero un ragazzo di 14-15 anni. Ad esempio, tenere per quanto possibile la contabilità, svolgere quelle faccende che in genere fanno "gli uomini" come seguire mia madre nell'acquisto di auto, elettrodomestici ecc. (Non voglio sembrare sessista, ma mia madre è stata "fregata" molte volte perché "ignorante" in materia). Queste mansioni si sono "acuite" con l'entrare nella fase adulta, e ho sempre cercato di tenere una parte delle redini, sgravando mia madre da alcuni compiti. Devo dire che la cosa mi è riuscita (e riesce) bene, ho anche acquisito una certa esperienza che, oggi come oggi, penso possa far solo bene.
Quello che non riesco a gestire, però, è il rapporto madre-figlia, tra mia madre e mia sorella.
Mia madre è una donna molto apprensiva ed ansiosa mentre mia sorella è molto indipendente con un carattere forte.
Sopratutto adesso che ha compiuto la maggiore età, sono molte le discussioni circa le uscite del sabato, le vacanze estive, la scelta degli studi universitari e quant'altro.
Ad esempio mia sorella, portando l'esempio delle sue amiche, chiederebbe a mia madre di tornare un po' più tardi la sera; mia madre acconsente anche, ma chiede in cambio a mia sorella delle foto per testimoniare che effettivamente è in quel luogo a tale orario. Mia sorella trova inammissibile che una madre possa fare una tale richiesta alla figlia, ormai maggiorenne, e mia made, dalla sua, dice che non si fida degli altri. E da qui discussioni su discussioni.
Io di indole sono tranquillo e non ho mai chiesto di tornare dopo le due, le tre del mattino il sabato (nemmeno a 20-22 anni) e ho pensato che magari questa differenza di abitudini tra me e mia sorella possa, in un certo qual modo, influenzare le decisioni e richieste di mia madre.
Secondo voi, dovrei intervenire anche in queste discussioni?
Io non mi sento un padre, non posso interferire con l'autorità di mia madre... Secondo voi sbaglio?
Grazie a tutti per l'ascolto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ciò che Lei descrive accade frequentemente nella relazione madre- figlio quando il papà viene purtroppo a mancare, nel senso che il figlio talvolta può occuparsi di alcune questioni di casa, quasi a sollevare la mamma da alcune responsabilità e incombenze.

Tuttavia, Lei dice bene: non è mica il papà! E neppure il marito! Quindi, per quanto riguarda Sua sorella, sarebbe opportuno fare in modo che siano madre e figlia a sbrigarsela.

Non esistono relazioni uguali: Lei descrive Sua sorella come molto forte e indipendente. Proprio per questa ragione, trova inammissibile che la mamma fa certe richieste.
Ma forse c'è anche una eccessiva preoccupazione della mamma, comprensibile perchè tutta la responsabilità è sulle sue spalle, ma è la mamma che deve imparare a gestire la propria ansia e non spetta nè a Lei nè a Sua sorella farlo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio molto per la Sua tempestiva risposta.
Purtoppo a me fa anche molto dispiacere assistere a questi litigi, ma più che dare qualche suggerimento non so proprio come intervenire.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Immagino! :-)

Però fa parte della "crescita", non solo di Sua sorella, ma anche i genitori crescono insieme ai figli!

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
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Grazie mille Dottoressa