Stress costante, rigidità e confusione mentale

Salve, sono un ragazzo di 22 anni e da qualche tempo soffro costantemente di strane sensazioni che non saprei davvero come definire con precisione.
Ho sofferto di ansia e attacchi di panico per circa 2 anni per poi lasciare il passo a quella che credo sia un'altra forma di ansia ovvero la mia condizione attuale.
Sono seguito da una psicoterapeuta da circa 2 anni ma in qualche modo non sono totalmente soddisfatto del percorso che stiamo facendo.
Mi trovo da più di un anno ,a causa del terremoto che ha colpito la mia regione, in una casa molto piccola in campagna con i miei genitori e i miei due fratelli poco più piccoli di me.
Da quando mi trovo li ogni giorno che passa sto sempre peggio e ho sviluppato una specie di fobia per i miei genitori.
Sono costantemente terrorizzato da loro ed ho paura del loro giudizio nei miei confronti (lavoro anche con loro nel panificio di famiglia). Credo che tutto questo si sia sviluppato a causa del comportamento sempre derisorio di mio padre nei confronti di mia madre, prendendola sempre in giro quando sbaglia qualcosa cercando sempre di farla sentire una nullità, ebbene io ho il terrore che questo venga fatto anche a me. Quando sono con loro mi sento sempre confuso, teso ed impaurito perché cerco sempre di sforzarmi a non sbagliare mai niente per evitare che mi venga fatto notare quanto sono insignificante e "stupido". Purtroppo non riesco ad ignorare questa cosa e questo troppo controllo che impongo su me stesso mi porta poi ad essere tesissimo e "sbadato" davanti a loro.
Tutto questo stress (sia a casa che a lavoro) mi fa sentire confuso e "rimbambito". Ho problemi di memoria e sento come se non riconoscessi la vita che ho davanti, non la sento mia.
Esco poco durante il giorno e questo ha portato mia madre a costringermi ad uscire di casa almeno due ore al giorno tutti i giorni. Questo non fa altro che aumentare la mia rabbia interiore perchè a 22 anni non riesco proprio ad essere costretto a fare una cosa del genere, mi sento trattato come un bambino.
In casa non esiste dialogo o ragionamento, ma solo battutine e un velo di sarcasmo in ogni discorso, per non parlare dello sbraitare costante dei miei genitori tra di loro.
In più il lavoro è un incubo, non riesco a stare anche in quella situazione con i miei, mi sento sempre controllato e ho sempre quella paura di sbagliare qualcosa.
Io ho molti sogni e sono anche un tipo creativo (almeno credo), infatti ho aperto un canale su Youtube dove sfogo in qualche modo la mia creatività facendo dei "filmini" che sono la mia passione ma tutta questa confusione nella vita mi mette in difficoltà in qualsiasi situazione.
Sto considerando seriamente di andarmene di casa per vivere da solo, così da poter riuscire a concentrarmi su me stesso e riuscire a sentire finalmente "ME" perchè sento davvero in maniera intensa la voglia di avere un po di intimità e non di stare costantemente a contatto con loro.
Spero vivamente che possiate aiutarmi a capire cosa fare.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

prima di pensare di "uscire di casa",
decisisione peraltro apprezzabile,
perchè non pensare di farsi aiutare psicologicamente
al fine di sviluppare un'autostima e una resilienza di fronte ai comportamenti sarcastici dei genitori?

Intendo dire che nella vita si incontrano spesso persone - capi, superiori -
che hanno esattamente gli atteggiamenti dei propri genitori,
ed allora si rischia di ricadere in quel buco nero da cui si è fuggiti.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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