Interpretazione RMN

Buongiorno
per un trauma contusivo piede, da schiacciamneto, del giugno 2016, con interessamento del V metatarso (e forse un pò del IV), riporto due referti di Risonanza magnetica, il primo dell'aprile 2017 e l'altro recentissimo, giugno 2018.

REFERTO RMN - Aprile 2017 – 10 mesi dopo trauma
RMN Piede e caviglia - Apparecchiatura 1,5 Tesla

"Irregolarità della corticale e della trabecolare spongiosa al terzo medio - prossimale del quinto metatarso, come da esiti di frattura in asse. Residua modesta disomogeneità della intensità del segnale del midollo osseo, come da fenomeni riparativi.
Di minore entità la irregolarità della trabecolatura spongiosa peronale, come da esiti di frattura intraspongiosa. A questo livello non vi sono alterazioni residue della intensità del segnale del midollo osseo.
Non altre alterazioni delle componenti scheletriche. Regolari i rapporti articolari.
Nella norma le componenti tendinee e legamentose comprese nelle immagini.
Regolare il profilo della sella astragalica, in assenza di lesioni osteocondrali."

Referto RMN - Giugno 2018 – 2 anni dopo il trauma
RMN Piede e caviglia - Apparecchiatura di 1,5 Tesla

" Al controllo odierno, confrontato con una precedente analoga indagine dell'aprile 2017, non più presente l'edema spongioso del quinto metatarso della metà prossimale; residua una esile banda iperintensa nelle sequenze ad alto contrasto intrinseco, con decorso longitudinale.
Anche a livello peroneale, è tuttora presente esile banda iperintensa a decorso obliquo che coinvolge il malleolo, del tutto invariato, quale esito di frattura intraspongiosa.
Non evidenza di alterazioni delle strutture legamentose di caviglia..
Ridotta la volta plantare.
Non alterazioni dei complessi legamentosi della sotto - astragalica; circoscritta focalità interessa la spongiosa dell'astragalo e la porzione media (7 mm) da piccola componente cistica.
Minima quota fluida reattiva intraarticolare tibioastragalica, con minima distensione del recesso posteriore.
Regolari i tendini achilleo e della fascia plantare"

Se possibile una Vs valutazione, sulle patologie presenti, naturalmente riferita più al recente RMN.
Devo riferire che dalla prima RMN poichè c'era edema nell'osso mi parlarono di forse / possibile Algodistrofia, che però dovrebbe essere (se c'era) sparita, spero.
Inoltre ho notato che dalla prima RMN non sono evidenti problemi di caviglia / malleolo / astragalo/tibiotarsica, mentre in questa recente ne riferisce, ma io in questo ultimo anno non ho subito nè contusioni, nè storte caviglia...
Ho poi notato, che sempre nella zona caviglia - malleolo, nell'ultima RMN si parla di una piccola cisti, che prima non fu vista o quanto meno non fu evidenziata (se c'era, non lo so), può avere significato patologico?
Infine, se è possibile "tradurre", non comprendo il significato della frase "Residua esile banda iperintensa delle sequenze ad alto contrasto intrinseco", cosa vuol dire? Grazie!
[#1]
Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 337 13 1
Come di consueto, il Paziente racconta di aver fatto delle indagini, ma omette sistematicamente di raccontarci PERCHE' le ha fatte; o meglio, ci ha raccontato solo dell'evento che ha portato alla esecuzione della prima indagine. Quindi la prima contro-domanda è: per quale motivo ha rifatto un esame RM a distanza di 2 anni? Ha ancora dei sintomi correlati al trauma? Si è semplicemente voluto fare una verifica Diagnostica della attuale situazione?-

Per quanto riguarda quanto riportato in referto, l'attuale indagine RM è sostanzialmente negativa per patologie.
Le "sottili bande" etc etc altro non sono che i "ricordini" dell'evento traumatico. La piccola formazione cistica ossea è un reperto occasionale, privo di qualunque significato patologico.
Al limite (ma proprio al limite!) verifichi se la riportata attenuazione dell'arco plantare determina, o può determinare, un problema posturale. Per fare ciò, sarà sufficiente un esame baropodometrico (valutazione delle caratteristiche di "carico" dei suoi piedi).

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottor Casimiro
Intanto La ringrazio per la risposta, che va oltre a rituali due righe. Devo subito precisare alcune cose, da Lei sollecitato. Avevo omesso di includere le motivazioni del perché eseguite le RMN, per non appesantire il già corposo consulto, anche perché poi vi è un limite di caratteri nel primo inserimento, mentre pare non ve ne sia nelle successive risposte; appunto mi ero riservato di essere più dovizioso di informazioni successivamente, come ora farò.
Non è che ho voluto fare una verifica della situazione io per mia iniziativa, anche perchè il mio medico è il classico signor no che è sempre contrario a tutto e tutti gli esami e mi avrebbe fulminato con uno sguardo alla mia proposta; no questo proprio me lo hanno consigliato on line un ortopedico ed un fisiatra, perché mi han detto che quello di aprile 2017 era troppo datato, ed il mio medico non potè opporsi di fronte ad una richiesta di RMN scritta da Specialista.
Se ho ancora dei sintomi legati al trauma? Certo che si, e quindi ora racconterò la storia. Dico però subito che sono un po’ sorpreso a leggere la Sua che ” l’attuale RM è sostanzialmente negativa per patologie”, ma ovvio che le credo; dico che sono rimasto un pò stupito perché, come vado a riferire, di sintomi ne accuso.
Successe che nel giugno di 2 anni fa, in un negozio di computer mi fecero cadere un monitor di pc sul bordo esterno del piede, e calzavo le leggerissime espadrillas! Si generò un sottostante ematoma di ca 2 cm sotto il V metatarso, che poi riassorbì (mi dissero) . Il radiologo dell’ospedale che mi fece tre lastre il giorno dopo il trauma, mi confermò che non vi fu la frattura al V metatarso, e quindi (quando tornai da lui per chiedergli spiegazioni, 1 anno dopo con la prima RMN che mi fece sobbalzare perchè riferiva di “esiti di frattura in asse” che lui non evidenziò) non ritenne di farmi fare immediata TAC o RMN.
Attualmente avverto continuamente lo stimolo di “tirare” il piede, specie, ma non solo, verso le dita piccole; sento il piede come fosse “legato”, “imprigionato”, a volte piede anche un po’ “addormentato”, e fastidio all'appoggio, sensazioni contatto corpi estranei tipo come sotto ci fosse un sassolino, e a volte una lieve dolenzia anche in zona tra caviglia malleolo, ma quest’ultima sarebbe trascurabile come fastidio. Invece le sensazioni prima citate, sono più o meno fastidiose se non dolorose, mi creda. Col piede a riposo, tipo seduto o disteso, prevalgono le sensazioni di piede “legato”, mentre all’appoggio e ancor più camminando, a queste sensazioni non ci faccio caso, ma interviene il fastidio di contatti corpo estraneo con pianta piede – mi han detto chiamarsi “disestesia”- fastidioso a camminare, forse dolore di tipo neuropatico pare.
A gennaio scorso ho fatto una Elettroneurografia all’ospedale, il neurologo valutando il referto mi ha detto che i nervi da risultati ENG sono nei limiti di norma (lo ha pure scritto), mi ha parlato che nei traumi di questo tipo sono coinvolti i "tessuti molli" e ci vuole molto tempo a che questi tessuti molli si normalizzino..dice lui..
La neurologa che dispose la ENG, in referto scrisse che“ Non ci sono deficit neurologici…Pz vigile collaborante…Probabile minima neuropatia compressiva”.
Come fisioterapie, nel tempo ho fatto Laser e Tecar, poi dopo 1 anno ancora Laser Yag e Ultrasuoni in bacinella (entrambi 10 sedute), 3 sedute di "massaggi neuroconnettivali" e pure un ciclo di fanghi termali (forse perchè il Fisiatra mi visitò in un Centro Termale..)!
Mi parlarono anche che l’edema dell’osso significa una malattia che si chiama Algodistrofia, ora in questa recentissima RMN l’edema del metatarso è scritto che non c’è più, quindi l’idea di Algodistrofia dovrebbe essere fugata, spero..
Mi dissero che ho il piede un pò "piatto pronato"...i plantari personalizzati è poi così sicuro che mi faranno star meglio?
Molto cordialmente
Franco
[#3]
Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 337 13 1
Ora il raccordo anamnestico è decisamente più completo...comunque (dovendoci basare solo sul referto e non avendo la possibilità di visionare le immagini delle indagini eseguite) confermo la sostanziale negatività dell'indagine RM ultima scorsa.
Leggo che altri hanno ipotizzato qualcosa di analogo a quanto Le ho espresso, ossia un problema di "assetto" del piede (che tra l'altro corrisponde piuttosto bene alla sintomatologia soggettiva da Lei perfettamente riferita). E che è molto comune appunto dopo eventi traumatici, che non sono la causa, ma "slatentizzano" una condizione in precario equilibrio.
Quindi, prosegua con la valutazione Ortopedica/baropodometrica/fisiatrica...ed in bocca al lupo!
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Simonetti,
ha visto, poi qualche notizia in più di anamnesi l'ho inserita...come Lei in modo incredibilmente intuitivo ha percepito, pare proprio che questo trauma ha reso evidente un qualcosa che prima sarà stato latente; sta di fatto che però, prima del trauma, nulla accusavo (giusto per fare un esempio, una quindicina di Km effettuati per Roma di cui una buona metà sui pietroni dell'Appia Antica, di non tanti anni fa, senza accusare dolenzia alcuna e praticamente senza fermarmi, calzando leggere De Fonseca, lo può confermare)
Giusto per venire nel senso che ha Lei scritto, riporto parti di referti di quanto scrissero tempo fa Suoi Colleghi Ortopedici; uno scrisse clinicamente piedi piatti pronati con conflitto peroneo astragalico peggiorato dall’evento traumatico. Rom conservato, non segni di instabilità. Indicato plantare di sostegno della volta longitudinale, un altro riferì sempre di piedi piatti (pronati), esiti di trauma contusivo con modesta obiettività clinica, consiglio calzature con tacco basso e plantari correttivi da valutazione baropodometrica computerizzata statica e dinamica. Quest'ultimo un pò taciturno, da me un pò sollecitato, mi disse anche una frase tipo " Mo dai su, che queste qua sono cose che si mettono a posto". Disse lui....io sto ancora aspettando, che si mettano a posto....
Dovrò proprio decidermi a farli questi plantari, allora.
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