Terapia per scompenso cardiaco

Ad un mio parente (di circa 70 anni), affetto da scompenso cardiaco di III o IV classe NYHA, causa di lieve insufficienza renale e di gonfiore all’addome e agli arti, portatore di un ICD è stato consigliato da un cardiologo di potenziare l’ICD evidenziando tuttavia la possibilità (al 35%) di inefficienza del potenziamento, che comunque, anche in caso negativo, riporterebbe la situazione alla condizione iniziale.
Un altro cardiologo dello stesso ospedale gli ha prospettato una eventuale possibilità di essere sottoposto ad un intervento (TAVI). Sarei grato se mi aiutassero a capire quale potrebbe essere la scelta più positiva e meno rischiosa; inoltre se il paziente scegliesse di potenziare l’ICD, in caso di mancanza del risultato sperato potrebbe poi optare per l’intervento suindicato?
Dopo essere stato ricoverato in ospedale e liberato dal gonfiore agli arti ed all'addome il paziente non sembra proprio presentare la sintomatologia di uno scompenso così avanzato e quindi sarei grato se esprimessero un parere in merito.
Cordiali saluti e ringraziamenti.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
Sta parlando di trattamenti totalmente differenti l'uno dall'altro.

In un caso si parla di resincronizzazione cardiaca, nell'altro di trattamento percutaneo della valvola aortica.

In genere si parte dalla prima.

In ogni caso mancano dati ecocardiografici specifici per poterle rispondere.

Per visite Ospedale San Raffaele:

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Iaci,
la ringrazio moltissimo per la risposta. Eccole i dati ecocardiografici:
FE 30% SIV 14mm. ventricolo sinistro dilatato e rimodellato con notevole riduzione della capacità contrattile più evidente a carico della parete inferiore e posteriore – atrio sinistro dilatato -
Aorta: lembi valvolari calcifici e stenotici – Ectasia della radice aortica e del tratto tubulare – Mitrale: lembi fibro calcifici non stenotici – cavità destra: dilatata – Presenza di elettro catetere -
Pericardio: non segni di versamento – Disfunzione sistolica di grado severo – Rigurgito mitralico moderato – Aorta: steno-insufficienza valvolare aortica di grado moderato – Rigurgito tricuspidelico lieve (PG max 30 mm. Hg, PAPs 35mm. Hg)
Ringraziandola nuovamente per la risposta, la saluto restando in attesa di un suo gentile riscontro.
[#3]
Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 922 51 2
Se esistoni i presupposti, (vengono valutati in maniera precisa da un aritmologo) è importante effettuare prima la resincronizzazione cardiaca, una procedura molto semplice e rapida, che permette di acquisire in molti casi un miglioramento significativo della funzione contrattile.

In un secondo momento si valuterà l'effettiva necessita di trattamento della valvulopatia aortica.

GI
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Iaci,
la ringrazio per l’esaustiva e gradita risposta.
Un cordiale saluto.
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