Un notevole deficit visivo all'occhio dx, non riscontrato nel precedente controllo del ns

Egregi Professori, volevo sottoporre il caso di mia figlia di 18 anni alla quale è stato riscontrato, nel corso di una visita di medicina sportiva, un notevole deficit visivo all’occhio dx, non riscontrato nel precedente controllo del ns. oculista nel 2008. e non giustificato dall’esame obiettivo dell’occhio.
Premetto che nel 2009 a nostra figlia è stata diagnosticata una colite ulcerosa curata con cortisone e stabilizzata con Asacol (2 compresse al giorno).
L’oculista ha prescritto la fluoro angiografia e OCT che risultano nella norma, il Campo visivo che evidenzia una diffusa diminuita sensibilità nell’occhio dx e una RM alle orbite ed encefalo con e senza contrasto. Quest’ultimo esame dava un referto che ipotizzava una “sospetta” MAV in sede frontale, successivamente esclusa da una Angio-Rm e dal consulto con il neurochirurgo. A 2 mesi dall’ultimo controllo risulta un lieve miglioramento del visus p.v. ma permane un poco chiaro visus di 2/10 per lontano, non correggibile con lenti. Stante la situazione sono a chiederVi quali possono essere le cause, se ci sono ulteriori esami da svolgere ed eventualmente indicazione di dove rivolgerci per un consulto.
Grazie per l’attenzione
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
mio caro amico,
andrebbe esclusa una Neurite ottica retrobulbare...
riesce a farmi avere gli esami esaguiti via mail
almeno la copia dei referti???
l.marino@auxologico.it

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Egr. Prof., la ringrazio della sua tempestiva e cortese risposta. In effetti la prima ipotesi fatta anche dalla ns. oculista è stata quella di una infiammazione del nervo ottico, per la quale ci ha prescritto la risonanza magnetica, il cui esito trascrivo pari-pari sotto.
“Si eseguono sequenze T1 e T2-pesate secondo piani sagittali, assiali e coronali prima e dopo attivazione mediante somministrazione intravenosa di mdc paramagnetico.
Regolari le strutture ossee della base e della volta. In particolare nella norma entrambe le cavità orbitarie.
Nei limiti le cisterne della base, le vallate Silviane e gli spazi sub-aracnoidei della volta.
Il complesso ventricolare è in asse, nei limiti per morfologia e dimensioni.
Regolarmente rappresentati il corpo calloso ed il tronco encefalico fino alla giunzione bulbo-spinale.
In sede corticale e di centro semiovale di sn., in regione frontale, si rileva la presenza di qualche immagine di iperintensità di segnale nelle sequenze T2-pesate, a morfologia serpiginosa.
Non apprezzabili ulteriori significative alterazioni di tipo focale dell’intensità di segnale a provenienza dal tessuto encefalico in sede sovra e sotto-tentoriale, in particolare nei limiti il nervo ottico e la componente muscolare entrinseca oculare bilateralmente.
Nelle sequenze ottenute dopo attivazione importante vascolarizzazione delle strutture descritte in sede frontale dx.
Il reperto risulta in prima ipotesi attribuibile ad anomalia vascolare (sospetta MAV).
Si consiglia valutazione neurochirurgica.
Non apprezzabili ulteriori enhacement patologici né impregnazioni anomale.”
Nel consulto con un noto neurochirurgo di Vicenza dalla lettura delle sequenze della RM è stata esclusa la MAV, in quanto in realtà si trattava di una "alterazione venosa".
In seguito a questo, solo per tranquillità, è stata eseguita una ANGIO-RM al distretto vascolare intercranico, che ha dato il seguente referto, confermando quanto rilevato dal Neurochirurgo:
"Esame eseguito mediante sequenze assiale GRE T2*, DP-T2 e assiale 3D TOF detail.
Si prende visione di precedente RM eseguita in altra sede il 21.05.2010.
In sede frontale a sinistra si apprezza struttura vascolare a decorso transparenchimale ortogonale al ventricolo laterale da riferire ad anomalia di sviluppo venoso, cui si associa minima alterazione di segnale parenchimale (gliosi). Origine fetale dell'arteria cerebrale posteriore di dx (variante anatmica). Nei limiti della norma per calibro e decorso i principali vasi del poligono di Willis."