Marito disoccupato senza stimoli e iniziative io reflusso, nausea insonnia da 3 anni

Buongiorno. La mia situazione è diventata devastante in quanto l'ingestibilità da parte mia verso un marito disoccupato da 3 anni, per sua scelta, che dice di non essere capace a cercarsi un lavoro, che non ha alcun tipo di iniziativa in nessun campo, e non dico solo lavorativo, che non si smuove nemmeno di fronte a tutti i debiti che abbiamo, perché io vivo con l'aiuto di 500 euro al mese che mi passa mia madre. I suoi sono disoccupati e io mi sono ammalata 2 anni fa e non riesco a cercare lavoro a causa di problemi intestinali e fisici. Inoltre non ho la patente e non riesco a prenderla dopo anni che ci provo. Sono tuttora iscritta ma non riesco nemmeno più ad andare a scuola perché sono tanto giù di morale e sto sempre peggio di salute. Ho problemi intestinali, reflusso, mal di stomaco, scialorrea che non mi da pace, problemi intestinali ecc. E nonostante mio marito veda, e che io gli dico, tutti i problemi che mi fanno ammalare e mi tolgono il sonno, lho non muove un dito. 2 anni fa è morto mio padre e avevo ricevuto del denaro che purtroppo ho speso e ora sono al verde. Ho cercato un lavoro ma senza trovare nulla, anzi avrei trovato se mi fossi adeguata a proposte ambigue oppure a trasferirmi da nord a sud, perché è assurdo che dalle mia parti non ci sia lavoro di badante e colf, anzi si c'è ma più le pretese erano altre e onestamente se devo cadere in un pozzo nero sono capace di farlo da sola senza cedere a maniaci. Prima di ammalarmi, circa 4 anni fa, avevo un azienda a conduzione familiare, che purtroppo è andata a fuoco e proprio nel momento di ricostruire si è ammalato mio padre, che poteva finanziare, poi è morto e li ho avuto un crollo psicofisico, il mio compagno era già licenziato quando è morto mio padre e il fatto che io sia caduta in depressione gli ha permesso di illudermi che lui stava a casa per me, che io avevo bisogno di lui. In realtà lui approfittava della situazione per non fare nulla e fare il mantenuto. Gli ho chiesto più volte perché non cerca un lavoro e mi risponde che non sa da dove iniziare, che adesso non è più come un tempo che si fa nelle aziende a chiedere ma si deve fare giri assurdi e consegnare il curriculum a chi non ti chiamerà mai, oppure dice che non si può inviare il curriculum a chi non cerca personale e stupidaggini simili. E anche per quanto riguarda la mia attività, gli ho chiesto più volte di aiutarmi a cercare un locale e provare a ricominciare, la sua risposta è che gli piacerebbe, domani cerco, ho già cercato, ma in realtà non ha MAI fatto nulla, ne cercato il locale ne cercato un fornitore, e quello che serve... Io ho contatti e ho cercato anche dei soci e collaboratori, vedendo che lui non si muove e non posso fare affidamento su di lui, e se gli chiedo perché non lo fa lui, mi risponde che io sono più brava, che a lui non piace stare su internet a parlare con le persone, che a me danno retta perché sono una donna e mi vogliono portare a letto. Non ne posso più di discutere ogni giorno e sentirmi dire che io sono matta, che urlo tutto il giorno, non ne posso più e spesso vorrei morire perché non vedo un domani. Ho provato a parlarne con la madre ma quella è mezza stordita, non ha capito nulla e ha detto che non mi devo preoccupare. Le stesse cose che mi dice mio marito, che un giorno tutto si sistema. Ma vorrei tanto sapere come, se nessuno muove un dito, e quando, visto che io non sto nemmeno bene di salute e tutti i medici dicono che è lo stress a farmi stare così. Cosa devo fare? Ultimamente dormo 3 ore per notte e i pensieri mi svegliano assieme a nausea, scialorea, reflusso, mal di stomaco, e mi chiedo perché, cosa devo fare, me ne devo andare, ma dove, come, con quali soldi? Poi mi alzo, ne parlo a lui e puntualmente mi sento rispondere che non è possibile che io mi alzi ogni giorno con gli stessi discorsi, che lui se ne va ecc,.. Ma ne lui ne io siamo capaci di lasciarci. E tutto va sempre peggio. Anzi mi dice che potrei andare da un mio amico per qualche giorno per distrarmi, lui ovviamente non mi ha mai portato da nessuna parte in 20 anni di relazione, non abbiamo figli, non abbiamo nulla, con lui non si può pianificare nulla perché lui non è mai d'accordo su bir. Bisogna vivere la vita così, di niente. Ovviamente non ha alcun amico, non va mai da nessuna parte, solo casa e genitori. Mi porta al massimo a cena dai suoi e lui se ne sta in disparte tutta la sera e appena è stufo dice di andare. Ecco la mia vita. Un altra cosa è che lui mi spinge ad assumere i farmaci per l'ansia che mi ha dato il medico, perché dice che l'ansia non mi fa ragionare, invece io insistio che se avessi una vita decente non avrei ansia, come si spiega infatti che non ho mai avuto nulla fino a 3 anni fa? È tutto così triste e assurdo. Oppure sono io che vedo nero dove non c'è. Anche per te secondo lui è così, mi dice che devo fare calma e che tutto si sistema... Sarò davvero sbagliata. Anche perché lui dice che i miei problemi non nascono da adesso ma che già in passato ne avevo, a causa di problemi con i miei genitori che mi hanno sempre derisa e anche maltrattata. Non so più cosa pensare. Sto male ma non so da dove iniziare per cambiare la mia vita, non ho nessuno per parlare, ma madre è malata. Non so se ha senso questa vita.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

la sofferenza che riferisce è sicuramente complessa e difficile da sopportare per vari motivi, non ultimo per il fatto che lei è profondamente insoddisfatta del suo rapporto di coppia, ma non riesce a chiuderlo nè a modificarlo (anche perchè occorrerebbe la volontà di entrambi per cambiare le cose).

E' molto importante che si faccia seguire da un professionista dal punto di vista psicologico, rivolgendosi al consultorio familiare o al centro di salute mentale: in queste strutture troverà anche gli assistenti sociali ai quali potrà chiedere aiuto e consiglio per quanto riguarda la ricerca di un lavoro.

Quel che è certo è che non può uscire da sola da questa situazione di malessere pervasivo: l'unica cosa che può fare è affidarsi a chi le può dare aiuto e sostegno al di fuori della famiglia, dove riferisce di non ricevere alcun supporto nè comprensione.

Le faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Buongiorno gentile dottoressa e grazie per la sua risposta. Leggendo un articolo sul vostro sito che parla di estroversi e introversi mi sto chiedendo se il grande abisso tra me e mio marito non sia proprio questa differenza tra di noi. Io molto estroversa, piena di idee, pensieri, progetti, discorsi. Lui introverso, taciturno, senza progetti (almeno con me non ne fa ma dice che dentro di se ne ha sempre molti ma che non sente realizzabili), il resto del suo carattere l'ho già descritto e non mi voglio dilungare. Potrebbe essere un tipo di differenza del genere? È molto logorante per me vedermi ad affrontare tutte le cose della vita e lui che sta a guardare, perché le cose vanno fatte e lui onestamente è come un bambino senza alcuna esperienza, pensiero, problema. Grazie.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissima, concordo del tutto con quanto le dice la dottoressa Massaro, Lei ha bisogno assoluto di farsi aiutare , vada appunto al Consultorio o al Centro di salute mentale per essere aiutata in modo
efficace seguendo un programma con uno psicoterapeuta ed anche uno psichiatra..Un supporto farmacologico mirato e scelto da uno , ,
specialista ci vuole.. come vede il suo corpo parla e protesta per Lei,
Lei sta sopportando un insieme di negatività, marito disoccupato, madre malata , padre morto, difficoltà a trovar lavoro, soldi che mancano, relazione insoddisfacente sotto ogni aspetto..
Ora vaga nel buio, sia buona con sè stessa e cerchi davvero aiuto,da sola non può uscirne..avrà così modo di riflettere sul suo rapporto di coppia , mi pare che non riceva molto, poco , anzi pochissimo.. un marito, come un bambino,.. la scoraggia e la fa arrabbiare.. Coraggio , prenda in mano la sua vita..
Restiamo in ascolto con molti auguri davvero..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
È possibile che siate diversi da questo punto di vista: esistono coppie nelle quali un partner è attivo e propositivo e l'altro si fa "trainare", magari approfittando del fatto che è l'altra persona a pensare a tutto.
A volte queste differenze sono contenute, altre il divario è eccessivo e chi fra i due "traina" la coppia si stanca e mette fine al rapporto, soprattutto se l'altro non dà segno di voler cambiare.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Buongiorno. Io posso sembrare eccessiva nel ripetere sempre la stessa cosa ma non so come liberarmi da questa situazione, ad iniziare dal fatto che lui non se ne va, io non so dove andare, anche perché la casa in cui viviamo è mia e poi non ho un reddito utile a permettermi alcun cambiamento. Le ho pensate tutte, camera condivisa, lavorare all'estero ecc, pur di dare una svolta alla mia vita, ma non riesco a mettere in pratica niente. Non capisco cosa mi sia successo perché non ero così, ho sempre tirato avanti io la baracca, come si suol dire, non parlo solo di soldi ma di gestione. Lui aveva un lavoro e li finiva. Ma almeno entrava qualche soldo. Io non capisco come possa essersi licenziato e si permetta da 3 anni di non fare più nulla. Nonostante veda la situazione non cerchi nemmeno un lavoro. Io metto annunci per me e per lui, perché lui non fa nemmeno questo. E non si spreca nemmeno di sapere se qualcuno risponde. Anzi quando l'anno scorso gli avevo trovato un posto serio non ci ha dato importanza e non si è presentato, ne ha telefonato per chiedere informazioni. A volte sono presa da un forte impulso di chiamare sua madre e raccontare come vivo grazie a suo figlio, che oltre a non cercare un lavoro è passivo in tutto, anche per quanto riguarda i rapporti sociali , le uscite, non mi ha mai portata da nessuna parte in 20 anni di relazione, dava sempre la colpa al lavoro che non gli dava respiro. Ora che è disoccupato non è cambiato, anzi da la colpa a me se non facciamo nulla, dice che ci annulliamo a vicenda e che se io ho bisogno di uscire posso andare da sola o accompagnarmi a chi voglio che a lui va bene, a me no però. Ho provato a parlarne alla madre a grandi linee, spiegando che lui dovrebbe essere un po' più attivo e che i problemi economici mi stanno soffocando, l'ho messa più sul personale dicendo che non riesco a trovare un lavoro anche a causa dei miei problemi di salute che effettivamente ora mi impediscono di avere una vita gestibile. Io ho pensato anche di chiedere l'invalidità perché tra scialoreea, colon, reflusso, insonnia ecc non ce la faccio davvero ad avere una vita normale. Ho speso una fortuna in consulti psicologici senza avere alcun beneficio e ora non ho la possibilità nemmeno di pagare il ticket, neanche per fare l'ennesima visita proctologica per i continui disturbi che ho. Ritornando alla scialorrea, riempio 1 sacco di spazzatura condominiale in 3 giorni a forza di sputare, con i fazzoletti di carta, la notte è peggio perché ho continuamente incubi e mi sveglio con la bocca piena di saliva acida e devo sputare di continuo finché non riprendo sonno. Nonostante io racconti tutto a lui, non si muove non fa nulla, e io non so più che fare, ho sperato di morire ma per il momento devo solo soffrire. Lui mi dice che la morte non risolve. Non so più che fare. Ho pensato anche ai lavori più degradanti ma non riesco a fare nulla.
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Dr.ssa Francesca Lifranchi Psicologo, Psicoterapeuta 31 4
Buongiorno,
comprendo la sua sofferenza, sicuramente la sua situazione è molto difficile, tra problemi con la sua famiglia di origine, problemi con suo marito, l'assenza di lavoro e la sua mancanza di salute fisica. In questi casi, quando si crea una situazione di "stallo" ossia non si riesce più a reagire e a fare nulla diventa davvero importante trovare la forza di farsi aiutare da uno specialista, in presenza, perchè qui su internet non si può fare molto.
Lei ha scritto che ha fatto dei consulti psicologici, posso chiederle di approfondirmi un po' questo: da quanti psicologi è stata? Psicologi o psicoterapeuti? per quanto tempo ci è andata?

Dr.ssa Francesca Lifranchi
Psicologa, Psicoterapeuta

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Buongiorno. Sono stata da 5 psicologi ed infine, di recente, da settembre 2016,da uno psichiatra per iniziare ad assumere farmaci. Ho iniziato dagli psicologi in maggio 2015. Forse è stata la perdita di mio padre ad aver aggravato un mio stato di salute mentale che non credo sia mai stata serena, i litigi con la mia famiglia di origine mi hanno portata a fare scelte e percorsi di vita che una ragazza giovane non dovrebbe fare. E dopo essermene andata da casa molto giovane i miei non sono cambiati nei loro atteggiamenti, anche verso il mio compagno, anzi hanno detto che non capiscono perché me ne sono andata e che sono rimasti delusi, dopo insulti e violenze continue cosa dovevo fare? L'unica cosa che potevamo fare io e il mio compagno, per stare assieme, senza insulti da parte dei miei, era andare per la nostra strada. Che al tempo pensavo fosse nostra mentre ora mi rendo conto che era la mia, lui veniva solo dietro. Infatti più volte mi ha detto che lui non se ne sarebbe mai andato da casa ma che lo ha fatto solo per seguire me ma che non era pronto e nemmeno maturo, che non capiva la situazione coi miei. Capire o meno io ho dovuto capire e crescere in fretta e a 18 anni avevo già il mio lavoro, lui invece è rimasto disoccupato fino a 23 anni. Io non mi lamentavo perché guadagnavo bene, solo mi dava fastidio di lui il fatto che non fosse un tipo espansivo, che non avesse amici, non legava con nessuno, non che per me sia facile avere amici, infatti non ne ho se non un paio di conoscenti che ci provano e basta, che purtroppo a volte chiamo per fare due chiacchiere ma so già che non ci potrà mai essere una amicizia da parte loro, è penoso per me avere bisogno di loro. Per il resto sorvolavo sugli altri suoi difetti perché ero impegnata con la mia nuova vita, il lavoro, l'appartamento, poi ho cambiato casa 3 volte tra i 18 e i 23 anni, perché facevo lavori stagionali. Lui veniva sempre con me. Poi siamo rimasti per un periodo di 1 anno in un appartamento e successivamente, avendo io perso il lavoro, abbiamo dovuto accettare la casa dei miei, di fianco al loro. È iniziato l'inferno. I miei erano molto invadenti e offensivi, ho sopportato 8 anni, mio marito non sembrava soffrire di questa situazione, finché me ne sono andata. Prima da sola per un po' di mesi e poi ho trovato un appartamento e siamo andati via assieme. Ovviamente lui non ha mai cercato l'appartamento, ho sempre dovuto fare tutto io. Fin dall'inizio della nostra relazione, a 18 anni, ho sempre fatto tutto io. E glielo rimprovero spesso anche perché tuttora lui è così. E la sua risposta al tempo era che si sentiva troppo immaturo e non sapeva gestire le cose, non sapeva come si faceva, poi dava la colpa al lavoro quando lo aveva, dicendo che era molto impegnato, invece passava ore al telefono con i suoi amici facendo un lavoro indipendente, ed infine dicendo che sono più brava io a gestire queste cose.

Ps non capisco perché non posso avere un aiuto psicologico on line visto che i problemi che espongo, o qui o di persona, sono gli stessi. Io ho più bisogno di un parere e un aiuto a trovare la mia strada che non una cura. Credo.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissima, le abbiamo risposto e come vede le consigliamo un percorso de visu, si faccia aiutare dal
Medico di base per recarsi al Centro di salute mentale dove verranno curati anche i sintomi fisici.. non si tratta di dirle cosa fare, ma attraverso un percorso e l'alleanza terapeutica con il collega che la seguira', trovare la lucidita' e la forza per dare una svolta alla situazione concreta e a quella affettiva.. comprendo la sua sofferenza , ma qualcosa deve cambiare in Lei per non restare in questa dura situazione.. Coraggio..!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Nessun consulto, online o di persona, le può consentire di sbrogliare una matassa così ingarbugliata perchè nessuno di noi ha la ricetta magica da consegnarle per cambiare la sua vita.
Le ricette magiche e i consigli risolutivi non esistono, esiste il lavoro psicologico/psicoterapeutico impostato seriamente e portato avanti per il tempo che serve.

Si rivolga alle strutture che le abbiamo indicato e parli con gli assistenti sociali, si faccia consigliare anche da loro sul da farsi.
Ha un passato "pesante", oltre a un presente insoddisfacente, e questo significa che c'è molto su cui lavorare per renderla libera di decidere della sua vita e serena rispetto al futuro.
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