Disagio lavorativo

Buongiorno,
Vi scrivo perché non so come comportarmi in questa situazione. Sono fidanzata con un ragazzo mio coetaneo, 32 anni, da 13 anni e conviviamo da 8 anni.
Ha sempre sofferto lavorare ma dai 20 ai 25 aveva un lavoro semplice e soddisfacente per lui, ottimi rapporti con il titolare. A 25 anni siamo andati a convivere ed era molto frustrato dell'ora in auto che doveva fare per arrivare a lavoro. Per tale motivo abbiamo deciso di fare un'esperienza lavorativa all'estero ma per me non è stata ottimale, in quanto ho accantonato gli studi per partire e la cosa mi ha creato delle remore.
Tornati in Italia nel 2013 lui ha avuto problemi a trovare lavoro, ne ha fatti diversi ma per breve tempo e con scarsi risultati. Ha lavorato nuovamente presso l'ex capo qualche mese ma, a causa della crisi, il datore ha dovuto licenziarlo.
Ad Agosto 2014 ci lasciamo per vari problemi ma a novembre 2014 ci siamo rifrequentati e a luglio 2015 siamo andati nuovamente a convivere.
Per farla breve dal luglio 2015 ad oggi, che sono 2 anni e 10 mesi, il mio compagno ha lavorato circa 10 mesi, inoltre tutti lavori in cui ha guadagnato meno di 1000 euro al mese.
Io nello stesso periodo ho lavorato due anni presso una ditta, ma a Ottobre 2017 mi sono licenziata per preparare due importanti concorsi e fare corsi di aggiornamento, per far finalmente fruttare i miei studi.
A Gennaio 2018 ho avuto uno scontro con il mio compagno, per invogliarlo ad andare a lavorare: grazie alla mia famiglia possiede tutte le patenti, conseguite a costo zero, gli ho suggerito di partire da queste per trovare un lavoro soddisfacente. Ha provato a fare il trasportatore ma si è sentito male e il capo ha pensato non avesse voglia di lavorare e lo ha cacciato; ha fatto 4 giorni il corriere per il cibo d'asporto (contro la mia opinione) e al quarto giorno è tornato a casa con un attacco di panico dicendo che quello che aveva guadagnato lo aveva speso in benzina; ha lavorato 2 giorni in fabbrica ma non è più andato perché ha visto che i dipendenti si stavano lamentando per gli stipendi; ha lavorato un mese da un fabbro, ma dopo una settimana non voleva più andare in quanto gli altri gli hanno detto che non pagava; ha lavorato due giorni come autista minibus ma si guadagnava troppo poco.
Lui vorrebbe un lavoro semplice, poca fatica, stipendio sui 1000 euro. Io ho pagato tutto negli ultimi due anni ed ora sto prendendo la disoccupazione e continuo a pagare. a luglio la disoccupazione finirà e ancora non so se lui potrà supportare la coppia.
Ho 32 anni e vorrei un figlio, stabilità e non capisco come risolvere. Mi è sempre sembrato volenteroso invece negli ultimi anni vorrebbe stare a casa a far nulla... Per non parlare che io ho ambizioni e lui no, ma con questo posso anche convivere.
Al momento non frequenta amici, pure essendo socievole.
Dovrebbe fare della terapia secondo voi?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

dal suo racconto emerge la sua preoccupazione per la situazione lavorativa del suo fidanzato. Dice che lo sente cambiato rispetto a un tempo. Seppure soffriva il lavoro, prima lo percepiva volenteroso, mentre adesso le sembra poco propenso e affaticato. Lei sottolinea che questa situazione è legata al lavoro, ma forse non solo. Sembra suggerire che potrebbe esserci una condizione più generale, se non ho capito male. Lo sente chiuso e, nonostante sia socievole, sembra al momento essersi isolato.

Mi sono chiesto se in questo momento sente anche frustrazione, rabbia, magari esasperazione e sfiducia verso di lui e la vostra coppia.

Se posso chiederle, immagino abbiate avuto occasione di parlarne, com'è andata?

Provo anche a chiederle che cosa pensa di questo suo cambiamento, se si è fatta una sua idea. Magari lui si trovava particolarmente bene nel lavoro precedente e poi ha fatto fatica a ritrovare una serenità lavorativa? Oppure, non so, forse teme che questo suo cambiamento c'entri anche con lei e con la vostra coppia?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, la ringrazio per il riscontro.
In realtà sono un po’ frustrata, da una parte soffro di ansia a causa degli esami che sto preparando e il futuro incerto. Inoltre sono fidanzata da 13 anni, ho 32 anni, comincio a pensare a dove stia portando il nostro percorso insieme.
Tornata a casa oggi non abbiamo parlato, ho provato a chiede quali problemi avesse avuto oggi a lavoro e se stesse pensando di lasciarlo. Non ho ricevuto risposta.
Apprezzo che, pur odiando lavorare o il tipo di vita che sta conducendo, si sta impegnando per me e per noi.
In realtà mi sono anche chiesta se mi piacesse un uomo non ambizioso o che non si impegni al massimo nel proprio lavoro, a questa domanda non so cosa rispondere.
[#3]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Mi sembrano emergere temi importanti dalle sue parole, che riguardano lei stessa e la vostra coppia.
Sente ansia e incertezza per il suo futuro, nutre per lui alcuni dubbi. Si chiede se lui le piace, nonostante alcune differenze tra voi.
Mi sento innanzitutto di dirle che è importante che lei possa guardarsi dentro e approfondire i suoi sentimenti. Mi soffermerei su questo con la massima attenzione.

Potrei dire la stessa cosa anche a lui, ad esempio sarebbe importante capire di più quando lei afferma che "soffre il lavoro". Forse per lui è un punto delicato, che riguarda il suo carattere e la sua personalità. E lo potrebbe sentire come una sua debolezza. Non lo conosco, ma potrebbe vivere anche il peso di non riuscire come vorrebbe, magari anche il peso di deluderla.

Come dicevo quindi, potrebbe valutare di fare una consultazione dal vivo per se stessa, trovare uno spazio di riflessione e di ascolto dove può approfondire i suoi dubbi.

Potreste anche farlo insieme, per condividere i vostri vissuti e cercare di risolvere le problematiche. Per intenderci, solo a titolo esemplificativo poiché non vi conosco, magari lui non coglie che la sua fatica a lavoro aumenta in lei l'ansia per il futuro, e questo la fa stare male generando una distanza in lei.
Così come lui potrebbe sentirla critica e creare a sua volta distanza, ad esempio quando non le risponde, e vorrebbe che lei invece cogliesse quanto delicate siano le sue fatiche.
A volte capita nelle coppie che magari nessuno dei due riesce a pensare ai vissuti dell'altro, a comprenderli profondamente. E si può generare un senso di estraneità reciproco.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis