Allergie alimentari sintomi cause

Allergie alimentari: quali sono e come si manifestano

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Dr. Nicola Verna Allergologo

Le allergie alimentari più frequenti sono quelle al latte vaccino, uovo, arachidi, pesci e crostacei. Forme gastrointestanali, respiratorie, cutanee e shock anafilattico: vediamo tutti i sintomi con cui si può manifestare un'allergia al cibo.

Allergia o intolleranza?

L’allergia alimentare è una reazione abnorme e immediata verso un alimento scatenata dal sistema immunitario. Più in dettaglio, il sistema immunitario produce un anticorpo IgE verso un dato alimento (l’IgE, o l’immunoglobulina E, è un tipo di proteina che si accanisce contro uno specifico alimento).

In alcuni casi, l’allergia alimentare può causare una malattia seria e la morte. Alcune volte, invece, una reazione ad una alimento non è affatto un’allergia, ma spesso si tratta di una reazione chiamata intolleranza alimentare. Il sistema immunitario non causa i sintomi dell’intolleranza alimentare, ma questi possono assomigliare a quelli dell’allergia alimentare.

È bene precisare sin d’ora che molte allergie alimentari, anche se non tutte, possono essere superate nel corso della vita: in altre parole, col tempo, si può sviluppare una “tolleranza” verso alimenti ai quali si era allergici in precedenza.

Allergie alimentari: incidenza e tipologie

Quando si ha una reazione spiacevole dopo aver mangiato, spesso, ci si chiede se non si abbia un’allergia alimentare. Solo sulla base di un simile sospetto, una persona su tre crede erroneamente di avere un’allergia alimentare e modifica la sua dieta o quella della sua famiglia. È chiaro, quindi, che malgrado l’allergia alimentare sia spesso chiamata in causa, i casi reali di tale malattia sono molto meno frequenti di quel che si pensa.

L'incidenza dell’allergia ad alimenti è più elevata nei primissimi anni di vita colpendo circa il 6% dei bambini con meno di tre anni di vita e diminuisce fino ai 10 anni di età. Quasi tutti i bambini che hanno l’allergia al latte vaccino la manifestano nel loro primo anno di vita. Gli stessi bambini riusciranno a bere di nuovo il latte nell’80% dei casi entro i 5 anni di età (tolleranza). Circa il 35% dei bambini con allergia al latte vaccino svilupperà altre allergie alimentari nel corso della vita. Buone sono anche le possibilità di reintroduzione dell’uovo per i bambini allergici a tale alimento.

Molto minori sono le possibilità di reintrodurre senza problemi l’arachide, la nocciola, i molluschi ed i pesci di mare per le persone allergiche a tali alimenti. La possibilità di sviluppare tolleranza verso gli alimenti ai quali si è allergici, inoltre, è progressivamente minore quanto più tardi, nel corso dell vita dell’individuo, si sia sviluppata l’allergia alimentare.

Per approfondire:Allergia a pesci e crostacei

Quali malattie può provocare l'allergia alimentare?

Le malattie che più spesso si associano ad allergia alimentare sono la dermatite atopica e l’asma. Circa il 35% dei bambini con dermatite atopica moderato-severa hanno allergia alimentare IgE-mediata, e tra il 6 e l’8% dei bambini asmatici hanno respiro sibilante (wheezing) indotto da alimenti.

Sulla base di più recenti studi, si pensa che tra il 3,5 al 4% della popolazione generale dei paesi occidentali (compresa l’Italia) abbia una allergia alimentare IgE-mediata.

Cause

Quali sono gli alimenti che danno più facilmente allergia alimentare?

Malgrado la diversità della dieta umana sia enorme, gli alimenti responsabili della maggior parte delle allergie alimentari nel mondo sono relativamente pochi.

Latte, uovo e arachide sono responsabili della vasta maggioranza delle reazioni allergiche indotte da alimenti nei bambini mentre arachide, nocciola, pesce ed molluschi sono responsabili della maggior parte delle reazioni allergiche indotte da alimenti negli adulti.

Sintomi

Come si manifesta un'allergia alimentare?

In base ai possibili quadri clinici si distinguono quattro tipi di manifestazioni cliniche che possono essere presenti anche in combinazione fra di loro:

Gastrointestinali:

  • sindrome orale allergica,
  • anafilassi gastrointestinale;

Cutanee:

  • orticaria,
  • angioedema,
  • rashes morbilliformi e flushing;

Respiratorie:

  • rinocongiuntivite acuta,
  • broncospasmo (wheezing);

Generalizzate:

Per approfondire:Come prepararsi alla visita allergologica

Forme gastrointestinali di allergie alimentari

La sindrome orale allergica o sindrome polline-alimento è caratterizzata da prurito e bruciore della mucosa orale ed edema delle labbra immediatamente dopo l’ingestione di alimenti vegetali.

È presente in molti soggetti pollinosici ed è causata dalla presenza di proteine (allergene) in comune tra pollini (ad es. betulla, ambrosia ed artemisia) ed alimenti vegetali (es. banana, melone, patata, carota, sedano, mela, pera, nocciola e kiwi). Siccome gli allergeni responsabili di queste reazioni sono facilmente distrutti dal calore o dagli enzimi gastrici, la maggior parte dei pazienti hanno sintomi limitati alla mucosa orale e faringea.

L'anafilassi gastrointestinale si presenta tipicamente con rapida insorgenza di nausea, dolore addominale di tipo colico, vomito e diarrea; generalmente si manifesta in concomitanza di altre manifestazioni allergiche in altri organi bersaglio come la cute ed il tratto respiratorio.

Forme cutanee di allergie alimentari

Sono tra i sintomi più comuni delle reazioni allergiche indotte da alimenti.

L'orticaria è caratterizzata da prurito, bruciori e pomfi che variano considerevolmente per estensione e durata.

L’angioedema (ringonfiamento delle cute) non provoca prurito, ma formicolio, calore e sensazione di tensione su una pelle edematosa. L’allergia alimentare è raramente la causa di orticaria e angioedema cronico (sintomi che durano per più di 6 settimane).

Per approfondire:Allergia al nichel: quali sono gli alimenti a rischio?

Forme respiratorie di allergie ad alimenti

La congiuntivite allergica è raramente il risultato di una reazione allergica indotta da alimenti, sebbene spesso si manifesti in associazione con altri sintomi di allergia alimentare.

Anche l'asma è una manifestazione non comune di allergia alimentare, sebbene il broncospasmo acuto venga osservato di solito con altri sintomi indotti da alimenti. Ad ogni modo, l’iperreattività delle vie respiratorie ed il peggioramento dell’asma può essere anche indotto in assenza di marcato broncospasmo dopo ingestione di piccoli quantitativi di allergeni alimentari in soggetti sensibilizzati.

È interessante notare che l’allergia alimentare è stata recentemente individuata come una dei maggiori fattori di rischio di asma potenzialmente fatale. Vapori ed esalazioni contenenti proteine emesse dagli alimenti durante la cottura (es. pesce) possono indurre reazioni asmatiche e persino anafilassi è stato calcolato che circa l’1% dell’asma negli adulti potrebbe coinvolgere reazioni ad esposizione inalatoria ad alimenti, soprattutto in ambiente lavorativo.

Forme generalizzate di allergie alimentari

L’anafilassi generalizzata causata di allergie alimentari è responsabile da un terzo alla metà almeno dei casi di anafilassi viste nei pronto soccorsi ospedalieri. In aggiunta alle diverse espressioni dei sintomi cutanei, respiratori e gastrointestinali i pazienti potrebbero avere sintomi cardiovascolari comprendenti ipotensione, collasso vascolare ed aritmie. Curiosamente i livelli sierici delle beta-triptasi sono raramente aumentati nell’anafilassi alimento-indotta.

In uno studio osservazionale condotto su casi di anafilassi indotta da alimenti sono emersi una serie di fattori di rischio per l’anafilassi indotta dagli alimenti:

  • La maggior parte delle vittime sono adolescenti o giovani adulti;
  • Storia di precedenti reazioni agli alimenti implicati (che di solito non avevano messo a rischio la vita);
  • Quasi tutte le vittime hanno asma;
  • Mancata disponibilità dell’adrenalina autoiniettabile al momento della reazione;
  • L’arachide e la nocciola sono gli alimenti responsabili nella maggior parte dei casi (94%).

L’anafilassi esercizio-indotta associata ad alimenti è una forma di anafilassi che si presenta solo quando il paziente compie attività fisica entro 2-4 ore dall’ingestione di alimenti. In assenza di esercizio, il paziente può ingerire l’alimento senza mostrare reazioni. Essa potrebbe essere responsabile di circa la metà dei casi di anafilassi esercizio-indotta ed è molto più comune in pazienti giovani (15-35 anni di età) di sesso femminile. L’omega-5 gliadina presente nella farina è risultato essere la causa più frequente di anafilassi esercizio-indotta dipendente da alimenti.

Per approfondire:Allergie: tutto quello che devi sapere

Data pubblicazione: 13 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 26 maggio 2022

Autore

n.verna
Dr. Nicola Verna Allergologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1996 presso Università di Chieti.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pescara tesserino n° 3184.

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