Tutto sull'ortodonzia

L’ortodonzia, più propriamente detta ortognatodonzia è la branca della medicina che si occupa dei problemi relativi alla crescita ed allo sviluppo delle ossa del cranio e del volto, dei problemi relativi ai rapporti tra le arcate e di quelli derivanti dalla funzione masticatoria.

L’ortodonzia, più propriamente detta ortognatodonzia è la branca della medicina che si occupa dei problemi relativi alla crescita ed allo sviluppo delle ossa del cranio e del volto, dei problemi relativi ai rapporti tra le arcate e di quelli derivanti dalla funzione masticatoria.

Lo Specialista in Ortodonzia è quel medico o quell’odontoiatria che ha perfezionato il suo corso di studi ottenendo il titolo di “Specialista in Ortodonzia“ a seguito di 3 anni di Corso Universitario di specializzazione post lauream, in una delle 19 Scuole di Specializzazione Universitarie Italiane. Ogni Specialista in Ortodonzia è anche un dentista, ma non tutti i dentisti sono ortodontisti.

Il contatto con l’ortodontista dovrebbe avvenire già nei primi anni di vita del bambino. Portare un bambino verso i 3-4 anni dall’ortodontista permette al bambino di entrare in contatto con l’ambiente odontoiatrico in modo sereno e permette allo specialista di valutare precocemente eventuali problemi di crescita e sviluppo o di armonia.

In quell’età ci sono importanti cambiamenti nello sviluppo del bambino: la dentizione decidua si completa, cambia l’alimentazione, possono persistere ancora abitudini viziate come il ciuccio o altro che possono compromettere il normale sviluppo della dentizione. La deglutizione, che è una funzione importante, può alterare gli equilibri muscolari, e ripetuti raffreddori o otiti possono instaurare abitudini respiratorie viziate.

Spesso lo Specialista in Ortodonzia si limita a monitorare il processo di crescita, controlla periodicamente il paziente aspettando le diverse fasi di crescita e di permuta della dentizione, valutando se e quando intervenire e con quali dispositivi.

La prima visita dall’ortodontista può riguardare anche persone adolescenti o adulte, perché spinte da motivazioni legate alla funzionalità respiratoria e masticatoria o all’estetica del proprio sorriso. Ci sono patologie come il bruxismo o alcuni tipi di malocclusione che possono pregiudicare seriamente il pieno svolgimento di azioni comuni e fondamentali quali mangiare e deglutire. L’ortodontista in caso di necessità può avviare anche il paziente adulto ad una terapia adeguata, a seconda delle singole esigenze, e può cominciare un trattamento ortodontico dopo aver fissato e concordato gli obiettivi da raggiungere.

Guarda il video: 5 consigli per la tua salute orale

La visita ortodontica del bambino

La prima visita: si consiglia di fare una visita al più tardi tra i 5 ed i 7 anni. La prima visita di un bambino tra i 5 ed i 7 anni ha una fase di accoglienza che è fondamentale per instaurare con il piccolo paziente una buona alleanza di lavoro. Se il bambino si sente a suo agio ed è sereno sarà molto più disponibile e collaborativo in caso di necessità.

L’anamnesi è una scheda che chiede una serie di informazioni dettagliate sulla storia del bambino. Una scheda anamnestica ortodontica può contenere informazioni sulla gestazione, sul parto, sull’allattamento, sul tipo di sonno del bambino, sull’alimentazione oltre che naturalmente le informazioni mediche (allergie, malattie ecc…).

Lo Specialista in Ortodonzia può impiegare davvero pochi minuti nell’ispezione del cavo orale per comprendere se il bambino ha bisogno di intervenire nel processo di crescita o se ci sono informazioni che fanno presupporre che potrà sistemarsi da solo.

Dopo il tempo dell’accoglienza, il tempo dell’anamnesi ed il tempo della rapida ispezione del cavo orale, di solito lo specialista ha un breve colloquio con i genitori ai quali illustra quanto riscontrato. Nei casi in cui non è necessario intervenire viene proposto l’inserimento in piano di monitoraggio a cadenza stabilita.

 

I controlli periodici e la raccolta dei dati

Il bambino viene monitorato durante il suo percorso di crescita a cadenza fissa. Nel frattempo inizia l’educazione all’igiene orale che varia i suoi presidi (spazzolini, dentifrici, pastiglie rivelatrici di placca, colluttori, ecc…) a seconda dell’età del paziente.

Quando lo Specialista in Ortodonzia ritiene che sia arrivato il momento giusto per intervenire prescrive la raccolta dei dati per lo studio del caso.

La raccolta dei dati consiste un appuntamento abbastanza lungo in cui il bambino viene fotografato in diverse posizioni, vengono eseguite o prescritte le radiografie in diverse posizioni, vengono prese le impronte delle arcate dentarie e viene rilevata la masticazione. Questi dati, una volta sviluppati, permettono allo specialista di procedere con lo studio del caso.

 

Lo studio del caso

Lo specialista in ortodonzia si prende del tempo per elaborare i dati raccolti, fare una diagnosi, una prognosi e preparare il piano di cura con relativo preventivo di spesa.

La presentazione del piano di cura: In questo appuntamento lo Specialista in Ortodonzia illustra il suo lavoro ai genitori ed al bambino e presenta il piano di cura.

Spiega perché si interviene, quali sono i pro ed i contro di una eventuale attesa; spiega come interviene e con quali dispositivi, pro e contro dei dispositivi selezionati, spiega eventuali tappe terapeutiche dato che non sempre l’ortodonzia si svolge in una fase sola, a volte si inizia una fase poi si attende la permuta completa dei denti e si reinterviene per gli allineamenti necessari.

Al termine della presentazione del piano di cura viene presentato anche il preventivo di spesa e viene lasciato del tempo affinchè la famiglia possa decidere se e quando procedere con la terapia.

 

Il trattamento

L’inizio del trattamento, come tutte le terapie mediche, non può iniziare senza avere la firma dei genitori al consenso informate alle cure.

Durante la terapia lo Specialista in Ortodonzia sollecita il bambino al mantenimento delle condizioni di igiene domiciliare, controlla come spazzola i denti e quanto spazzola e cerca di tenere alta l’attenzione sull’igiene a casa.

L’apparecchio ortodontico richiede un po’ più di cura nello spazzolamento, c’è un aumento del quantitativo di saliva, c’è un po’ più di rischio che il cibo resti incastrato tra i bracket (le placchette attaccate sui denti) ma niente che un po’ di buona volontà un po’ di costanza e lo spazzolino adeguato non possano rimuovere.

Al termine del trattamento segue di solito una fase chiamata di contenzione. La contenzione può essere fissa (e va comunque regolarmente controllata) o mobile.

 

Glossario ortodontico

Tipi di trattamento: è lo Specialista in Ortodonzia che determina trattamento e risultato. I dispositivi che usa sono strumenti che a seconda del tipo di situazione riscontrata vengono applicati.

Intercettivo: si esegue solitamente su bambini in dentizione mista serve per correggere o supportare il processo di crescita delle ossa. Può essere effettuato con apparecchi fissi o mobili. Solitamente è un trattamento breve (6/12mesi).

Funzionale: serve per correggere alcune funzioni, utilizza le forze muscolari. Possono essere necessari tempi lunghi (12/18 mesi).

Ortopedico: utilizza forze esterne per contenere o espandere l’attività di crescita delle strutture ossee.

Ortopedico–funzionale: è una combinazione di due trattamenti sulla funzione e sulla crescita ossea contemporaneamente.

Meccanicistico: è relativo allo spostamento dei denti. Si applicano forze prestabilite e calibrate ai bracket e si spostano i denti nello spazio osseo in posizione ideale.

Chirurgia Ortognatodontica: riservata ai pazienti per i quali terapia ortopedica non è più possibile a causa dell’età o a causa delle discrepanze eccessive.

Occlusione: relazione masticatoria tra denti mandibolari e mascellari in armonia con l’anatomia la funzione e l’estetica.

Occlusione ideale: rapporti ideali fra denti arcate e basi scheletriche.

Occlusione normale: funzione ed estetica sono accettabili, l’occlusione si discosta dalla norma in modo non significativo.

Malocclusione: è un’occlusione che si discosta dalla norma in modo significativo, funzione ed estetica non sono accettabili.

Cause genetiche delle malocclusioni: trasmissione ereditaria – dimensione dei denti e delle strutture ossee.

Cause congenite: anomalie di sviluppo durante la gestazione.

Cause ambientali: abitudini viziate, perdita di denti, mancata eruzione.

Analisi funzionale: si prende in esame la respirazione, la deglutizione, la fonazione, la muscolatura, la funzione articolare.

Analisi estetica: si prendono in esame le proporzioni facciali frontalmente e di profilo e la simmetria.

Analisi dentale: stato della permuta, numero dei denti presenti e mancanti rotazioni o mal posizioni di singoli denti occlusione tra le arcate.

Attacchi o Brackets: placchette di metallo o di ceramica o di plastica che applicate al dente permette di ancorarsi per applicare le forze.

 

 

Questo articolo è stato realizzato per Medicitalia da "Gli Specialisti del Sorriso ASIO"
http://www.asio-online.it

Data pubblicazione: 15 maggio 2012

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