Infertilita maschile nuove terapie.

Antiossidanti e infertilità maschile

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Gli antiossidanti sono utili nel migliorare la fertilità maschile?

Nuove strategie terapeutiche

Le strategie terapeutiche per migliorare i parametri del liquido seminale in uomini con una oligoastenoteratozoospermia idiopatica che prevedono l’utilizzo di sostanze antiossidanti, in questi ultimi decenni, si sono imposte e sono state consigliate molte e diverse combinazioni, a volte anche discutibili e controverse.

Ora un folto gruppo di ricercatori di alcune Università del Marocco ha pubblicato, sulla rivista “Clinical and experimental reproductive medicine”, uno studio inteso a valutare gli effetti di una particolare combinazione di antiossidanti non solo sui parametri seminali, ma anche sull’integrità del DNA degli spermatozoi, sugli ormoni e sui tassi di gravidanza in uomini con una oligoastenoteratozoospermia idiopatica, cioè senza apparente e precisa causa [1].

La terapia prevedeva l’utilizzo di un prodotto a base di Vitamina C, Vitamina E, Selenio, Zinco, Arginina, L-Carnitina e Coenzima Q10.

Questa nuova ricerca prospettica è stata condotta su 420 uomini con infertilità idiopatica che hanno assunto questa combinazione di antiossidanti due volte al giorno per 6 mesi.

I parametri seminali, gli ormoni e l’indice di frammentazione del DNA sono stati valutati all’inizio della ricerca e dopo tre, sei mesi dall’utilizzo dell’integratore utilizzando le linee guida dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021.

Per approfondire:Antiossidanti, radicali liberi e fertilità maschile

Risultati

I risultati ottenuti non hanno messo in rilievo alcuna differenza significativa sul volume o sulla percentuale di morfologia normale durante il trattamento. Mentre è stato osservato:

  • un miglioramento significativo nella concentrazione di spermatozoi dopo tre e sei mesi (p-0,01);
  • anche la motilità totale, la motilità progressiva e il numero totale di spermatozoi mobili sono aumentati in modo significativo (p-0,01);
  • mentre l’indice di frammentazione è risultato diminuito dopo 6 mesi di terapia.

Altri aumenti, però non statisticamente significativi, hanno interessato i livelli di FSH, di testosterone, sempre dopo 6 mesi di terapia con la combinazione di antiossidanti dichiarata.
Ancora secondo i ricercatori l’utilizzo di questi integratori ha migliorato anche la Pregancy Rate ottenuta

Risultati interessanti e molto positivi ed ora sono naturalmente necessari ulteriori studi per determinare eventualmente anche gli eventuali effetti della supplementazione sui marcatori dello stress ossidativo.

 

Per approfondire:Miti e realtà sulla fertilità maschile

Data pubblicazione: 26 marzo 2024

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

Iscriviti alla newsletter

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche infertilita maschile 

Contenuti correlati