Influenza 2025: la variante K fa salire i contagi

L’influenza 2025 sta mostrando un andamento più intenso e precoce rispetto agli anni precedenti. A trainare l’aumento dei casi è la variante K dell’influenza A(H3N2), ormai dominante anche in Italia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il virus è più trasmissibile, ma al momento non provoca forme cliniche più gravi. Resta alta, però, l’attenzione per l’impatto sul sistema sanitario e per la protezione delle persone più fragili.

Influenza stagionale: perché è iniziata in anticipo?

La stagione influenzale 2025 è partita in anticipo e sta facendo registrare un numero di casi più elevato rispetto alle ultime stagioni. Secondo gli esperti, questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori. Da un lato l’ondata influenzale è risultata più precoce e intensa, dall’altro la circolazione simultanea di diversi virus respiratori ha aumentato le occasioni di contagio.

A questo si aggiunge una minore esposizione naturale all’influenza negli anni recenti, che ha reso una parte della popolazione meno protetta, e una conseguente maggiore suscettibilità all’infezione, soprattutto tra le persone più fragili.

Cos’è la variante K dell’influenza 2025?

La protagonista di questa stagione è la variante K del virus influenzale A(H3N2), nota anche come sottoclade K (A/H3N2 J.2.4.1). È diventata dominante in molti Paesi e oggi è prevalente anche in Italia.

Identificata come variante emergente già dall’estate 2025, la variante K presenta queste caratteristiche:

• appartiene al ceppo A(H3N2);
• presenta 7 mutazioni della proteina emoagglutinina;
• ha maggiore capacità di eludere il sistema immunitario.

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Perché la variante K circola di più?

L’aumento dei casi legato alla variante K non è dovuto a una maggiore pericolosità del virus, ma alla sua capacità di diffondersi con più facilità.

Le mutazioni presenti in questa variante permettono infatti al virus di essere riconosciuto meno efficacemente dagli anticorpi, favorendone la circolazione nella popolazione. Questo si traduce in una maggiore trasmissibilità, ma non in una maggiore aggressività clinica.

Di conseguenza, il numero complessivo di infezioni cresce e, in termini assoluti, aumentano anche i ricoveri, pur senza che vi siano al momento evidenze di sintomi più gravi rispetto a quelli della classica influenza stagionale.

Come sottolineano gli esperti, se il virus circola di più, aumentano inevitabilmente anche i casi impegnativi, soprattutto tra anziani e fragili.

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Come riconoscere i sintomi della variante K?

Dal punto di vista clinico, l’infezione da variante K non si distingue dalla classica influenza stagionale.

I sintomi restano quelli tipici del virus influenzale:

• febbre alta;
• tosse;
• mal di gola;
• dolori muscolari e articolari;
• stanchezza intensa;
• talvolta disturbi gastrointestinali.

I tre segnali per riconoscere la vera influenza

Per capire se si tratta davvero di influenza 2025 e non di un semplice raffreddore, gli specialisti indicano tre segnali chiave.

• inizio brusco e improvviso della febbre sopra i 38°C;
• almeno un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola o chiuso, gola infiammata);
• almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari o spossatezza marcata.

Il vaccino antinfluenzale è ancora efficace?

Nonostante le mutazioni della variante K, il vaccino antinfluenzale resta uno strumento fondamentale di protezione, soprattutto contro le forme più serie della malattia.

Quali sono i motivi per vaccinarsi contro l'influenza?

Anche se la stagione influenzale è già iniziata si raccomanda la vaccinazione perché:

• i vaccini attuali continuano a proteggere dall’ospedalizzazione;
• non ci sono segnali di ridotta sicurezza;
• aiuta a ridurre complicanze per anziani, pazienti fragili e cronici e la pressione sugli ospedali.

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