Vaccini anti-Covid19: cosa ne pensano gli utenti di Medicitalia?
In occasione dell'inizio della campagna di vaccinazione Medicitalia aveva raccolto le opinioni degli utenti del sito attraverso un sondaggio anonimo: i risultati dell'indagine.
Gli utenti di Medicitalia sono favorevoli al vaccino anti-Covid19
In base ai primi dati raccolti tra dicembre 2020 e febbraio 2021 risulta un'opinione nettamente a favore della somministrazione dei vaccini, fra cui spicca anche un'alta percentuale di chi lo vorrebbe rendere obbligatorio.
La maggioranza degli utenti ha manifestato il proprio parere positivo nei confronti del vaccino e vorrebbe farlo subito quando sarà disponibile per tutti (Figura 1).
Figura 1
Alla domanda "Sei favorevole al vaccino anti-Covid?" ha risposto in modo affermativo l'84.6% degli utenti contro il 15.4% del no. Il 74% lo farà appena sarà possibile, il 12.7% non ha intenzione di farlo, mentre il 13.3% non sa rispondere.
Salgono, invece, le varie percentuali relative ai dubbi sul vaccino, anche fra chi non è contrario: soltanto il 27.3% infatti dichiara di non essere spaventato all'idea di ricevere il vaccino, mentre il 36.6% teme gli effetti collaterali non previsti; a questi si aggiungono i timori sulla durata dell'effetto immunitario (17.8%) e sul fatto che il vaccino sia stato realizzato troppo velocemente (18.3%) (Figura 2).
Figura 2
Un'ultima domanda ha riguardato, infine, l'obbligatorietà o meno della somministrazione del vaccino: il 42.4% degli utenti lo renderebbe obbligatorio, il 23.6% lo vorrebbe obbligatorio solo per le fasce a rischio, il 26.8% ritiene che debba rimanere facoltativo (7.2% non sa rispondere).
Le opinioni in corso di campagna di vaccinazione
La posizione favorevole nei confronti dell'utilità del vaccino per superare la pandemia è confermata da un secondo sondaggio effettuato tra maggio e giugno 2021.
Emerge, infatti, non solo che il 42% dei votanti (841 persone) ha già ricevuto una dose di vaccino, ma anche un 33% lo farà mentre il 13% preferirebbe scegliere il tipo di vaccino.
Inoltre il 41% degli intervistati non ha timore degli effetti collaterali e il 46% pur avendo paura lo farà comunque. Solo il 13% invece ha dichiarato di non voler comunque ricevere il vaccino (Figura 3).
Figura 3
Interessante è il dato che emerge relativamente alla comunicazione che è stata fatta sui vaccini: il 43,7% giudica insufficiente l'informazione dei media, il 41% la ritiene sufficiente e solo il 15,7% ha espresso un voto superiore a 8 su 10 (Figura 4). Si tratta di dati che denotano la confusione che si è generata intorno ai tipi di vaccino in circolazione e ai rispettivi effetti collaterali sulle differenti fasce di età.
Figura 4
La situazione aggiornata della campagna di vaccinazione
La situazione della diffusione del Covid-19 sembra confermare un trend in diminuzione: secondo i dati forniti dalla Fondazione GIMBE il 10 giugno 2021, da 12 settimane consecutive l'andamento dei casi di Covid è in discesa, così come l'occupazione dei posti letto in termini di ricoveri e di terapie intensive che, in tutte le Regioni, resta al di sotto della soglia di allerta. Inoltre da 8 settimane sono in calo anche i decessi con una media di 67 al giorno.
Questi risultati dimostrano una riduzione della circolazione del virus dovuta all'incremento delle vaccinazioni, insieme a una minore attività di tracciamento dei contagi.
Le maggiori consegne di vaccini avvenute nelle ultime settimane ha consentito di aumentare le somministrazioni giornaliere con una media di circa 547 mila inoculazioni al giorno.
Ad oggi il totale delle dosi somministrate è di 40.504.155 (dati Governo), significa che circa il 45% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose di vaccino (circa il 22% ha ricevuto, invece, entrambe le dosi). Di questi vaccini circa 27 milioni sono distribuite da Pfizer, seguono 3,6 milioni di Moderna, 1 milione di Johnson&Johnson Janssen e 7,6 milioni di Astrazeneca Vaxzevria.
Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini?
Per quanto riguarda i possibili effetti avversi dei vaccini AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha pubblicato il 10 giugno il quinto rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19 nel quale vengono riportati i dati raccolti in merito alle segnalazioni ricevute tra dicembre 2020 e maggio 2021 sui quattro vaccini ad oggi in uso.
Il tasso di segnalazione generale è di 204 ogni 100.000 dosi somministrate e riguarda nel 90% eventi non gravi che, nella maggioranza dei casi, vengono riscontrati il giorno stesso o quello successivo. Si tratta di eventi comuni quali:
- febbre
- dolore in sede di iniezione
- stanchezza
- dolori muscolari
- cefalea
- brividi
- nausea
Il 71,8% sono relative al vaccino Pfizer (quello più utilizzato) e nel 24% dei casi si tratta di Astrazeneca, seguono Moderna (3,9%) e Janssen (0,3%).
Per quanto riguarda gli effetti più gravi si registrano 21 casi ogni 100.000 dosi, indipendentemente dal vaccino somministrato.
Vaccino a vettore virale per gli under 60
Per quanto riguarda il rapporto rischi-benefici del vaccino a vettore virale in una fase dell'epidemia in cui la circolazione virale è bassa, sembra che per le categorie più giovani (in particolare under 30) sia più opportuno riservare il vaccino rMNA.
A seguito dei casi riportati dai media, come il più recente che ha riguardato la morte di una ragazza di 18 anni in Liguria insieme al ricovero in terapia intensiva di un'altra donna di 34 anni, l'11 giugno il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) ha ritenuto opportuno prevedere la somministrazione della prima dose Astrazeneca solo ai soggetti con più di 60 anni.
Nonostante i fenomeni trombotici siano estremamente rari dopo la seconda dose, per i soggetti under 60 che abbiano già ricevuto la prima dose a vettore virale dovrà essere considerata l'opzione di una vaccinazione eterologa (quindi prima dose a vettore virale e seconda con vaccino mRNA).
Fonti: