Ansia prestazione sportiva ginnasta.

L'ansia da prestazione nella competizione sportiva

irene.bellodi
Dr.ssa Irene Bellodi Psicologo, Psicoterapeuta

Quando si parla di ansia ci si riferisce a uno stato emotivo e cognitivo che si presenta nella vita delle persone in prossimità di eventi di vita particolari a cui l'individuo associa una grande importanza. La prestazione sportiva è per antonomasia un evento competitivo dove l'attenzione al risultato è cruciale e la concentrazione sulla performace dell'individuo, soprattutto in sport singoli, è al massimo scatenando in alcuni soggetti quella che viene definita ansia da prestazione.

Quali sono i fattori che determinano l'ansia da competizione sportiva?

L'ansia da prestazione nell'ambito sportivo è una condizione fondante dell'attività stessa, è il motore che spinge l'atleta all'allenamento, a sopportare ritmi faticosi, a investire grandi energie nello sport che pratica, ma può anche assumere una direzione opposta alla propulsione, una forza cher frena e inibisce e che porta alla condizione meno desiderata anzi temuta, la perdita ed il fallimento.

Ansia da prestazione sportiva

Numerosi studi hanno esamito i fattori personali che influiscono sulla percezione e gestione dell'ansia nella prestazione sportiva e hanno coniato il termine di "ansia da competizione", proprio per fornire un contesto a questo fenomeno.

L'ansia da competizione è l'emozione che caratterizza gli atleti prima di una gara, ha caratteristiche di attivazione neurovegetativa e cognitiva e i suoi livelli hanno una grande influenza sulla prestazione sportiva.

Mentre l'attivazione neurovegetativa e i segnali che arrivano dal corpo comunicano all'atleta uno stato di attivazione, di spinta all'azione, la valutazione cognitiva di questi segnali è determinate per l'esito della prestazione stessa.

Se infatti l'atleta associa ai segnali del corpo una valutazione negativa e un'aspettativa di perdita, l'ansia e l'attivazione tenderanno a salire come in una spirale verso l'altro e porteranno l'atleta in una condizione di forte stress e bassissima concentrazione: una condizione che non favorisce la prestazione.

L'ansia da competizione infatti può inficiare la prestazione dell'atleta portandolo a instaurare in un secondo momento un circolo vizioso.

Ciò che infatti colpisce, in tutti i meccanismi che si instaurano nei circli viziosi dell'ansia, non è tanto il fenomeno in sé ma la valutazione e il significato prettamente personale che noi diamo a questi fenomeni, portando poi a una condizione di percepita irreversibilità.

Ansia da prestazione sportiva: quali rimedi?

Quando si manifestano episodi di ansia per la performance nell'attività sportiva i rimedi sono i seguenti:

  • Di fondamentale importanza è accostare sempre all'atleta un team di professionisti che prendono in carico tutti gli aspetti della prestazione sportiva: il corpo dunque, ma anche la mente.
  • È importante riconoscere e fare attenzione ad alcuni eventi che possono instaurare certi meccanismi: dopo una perdita o una prestazione non brillante è più facile che l'atleta inizi ad attribuire ai suoi segnali fisici valutazioni negative alla performance che sta per ripetere.

Conoscere il proprio funzionamento in situazioni di competizione e saper modulare i propri stati emotivi, sia in positivo, aumentando cioè l'attivazione quando troppo bassa, sia in negativo, abbassandola cioè quando troppo alta, è un obiettivo che l'altleta può e deve raggiungere attraverso un training specifico.

 

Bibliografia

  • Martinenco, L., Bobbio, A., Marino, E. Competitive State Anxiety. Bollettino di psicologia applicata. LVII-January-April 2012
Data pubblicazione: 24 gennaio 2013 Ultimo aggiornamento: 04 agosto 2021

Autore

irene.bellodi
Dr.ssa Irene Bellodi Psicologo, Psicoterapeuta

Laureata in Psicologia nel 2008 presso Università di Psicologia Bologna.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Emilia-Romagna tesserino n° 6339.

Specialista con oltre un decennio di esperienza in psicologia clinica e formazione professionale, esperta in assessment psicodiagnostico e utilizzo avanzato di test psicometrici (MMPI-2, SCL-90, BDI). Ha collaborato con università e progetti europei su disturbi alimentari e salute mentale, con un solido background in psicoterapia cognitivo-comportamentale e interventi di coaching. Autrice di pubblicazioni scientifiche e divulgative, offre formazione su comunicazione efficace, gestione dello stress e tecniche di problem solving.

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