Prick test
Salve,
vi scrivo perché ho eseguito i prick test e quando sono uscito dallo studio medico, ormai a casa, sono stato assalito da un dubbio.
Il test ha constatato un'allergia ad alcune piante( in realtà a quasi tutte quelle rilevate) come pioppo, nocciolo, paretaria, graminacee, olivo. I numeri scritti dal dottore vicino ai nomi di queste piante variano tra il 3+ e il 4+.
Mi chiedevo se questa mia allergia alle piante( e quindi suppongo al polline di queste) implichi un'allergia ai loro frutti( es: nocciole, olive) o se le due cose siano nettamete separate. Nel secondo caso come si può rilevare un'allergia alimentare???
Ho un controllo dall'allergologo nella prossima primavera, ma ho pensato prima di scrivervi per arrivarci più "preparato".
Distinti saluti.
vi scrivo perché ho eseguito i prick test e quando sono uscito dallo studio medico, ormai a casa, sono stato assalito da un dubbio.
Il test ha constatato un'allergia ad alcune piante( in realtà a quasi tutte quelle rilevate) come pioppo, nocciolo, paretaria, graminacee, olivo. I numeri scritti dal dottore vicino ai nomi di queste piante variano tra il 3+ e il 4+.
Mi chiedevo se questa mia allergia alle piante( e quindi suppongo al polline di queste) implichi un'allergia ai loro frutti( es: nocciole, olive) o se le due cose siano nettamete separate. Nel secondo caso come si può rilevare un'allergia alimentare???
Ho un controllo dall'allergologo nella prossima primavera, ma ho pensato prima di scrivervi per arrivarci più "preparato".
Distinti saluti.
[#1]
In merito all'esito de suol Prick Test una polisensibilizzazione mi induce sempre a riflettere se si tratta di vere sensibilizzazioni (sensibilizzazione specifica) oppure di cross-reattività (sensibilizzazione a proteine comuni presenti in diverse specie vegetali definite "panallergeni") che può erroneamente essere interpretata.
In merito alla possibilità che una sensibilizzazione al polline di una pianta comporti la necessità di evitarne il frutto è possibile ma raro e può anch'esso essere verificato.
Può invece frequentemente capitare una cross-reazione come quella che descrivevo prima tra pollini anche tra pollini e alimenti vegetali correlti.
Le indagini molecolari (allergologia molecolare) oggi ci permettono diagnosi molto "raffinate" in questa direzione.
Il punto più importante è che lei non ha detto di cosa soffre e quali sintomi la hanno spinto a consultare un allergologo. L'appropriatezza dell'indagine allergologica, che deve essere "mirata" , non può prescindere da una anamnesi corretta.
Per ultimo: le prove allergiche per alimenti si possono fare con le stesse metodiche validate per gli aeroallergeni che lei ha già fatto, e cioè gli skin-prick-test, i test "in vitro" (tramite prelievo) per il dosaggio delle IgE specifiche e con la diagnostica molecolare (CRD).
A volte si rendono necessari anche gli skin prick test con l'alimento fresco (Prick by Prick) per quegli estratti commerciali meno attendibili.
Spero di essere stato utile.
In merito alla possibilità che una sensibilizzazione al polline di una pianta comporti la necessità di evitarne il frutto è possibile ma raro e può anch'esso essere verificato.
Può invece frequentemente capitare una cross-reazione come quella che descrivevo prima tra pollini anche tra pollini e alimenti vegetali correlti.
Le indagini molecolari (allergologia molecolare) oggi ci permettono diagnosi molto "raffinate" in questa direzione.
Il punto più importante è che lei non ha detto di cosa soffre e quali sintomi la hanno spinto a consultare un allergologo. L'appropriatezza dell'indagine allergologica, che deve essere "mirata" , non può prescindere da una anamnesi corretta.
Per ultimo: le prove allergiche per alimenti si possono fare con le stesse metodiche validate per gli aeroallergeni che lei ha già fatto, e cioè gli skin-prick-test, i test "in vitro" (tramite prelievo) per il dosaggio delle IgE specifiche e con la diagnostica molecolare (CRD).
A volte si rendono necessari anche gli skin prick test con l'alimento fresco (Prick by Prick) per quegli estratti commerciali meno attendibili.
Spero di essere stato utile.
Dr. Marcello Cilia
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio innanzitutto per la celere risposta.
Sono un soggetto allergico dalla nascita. Soffro prevalentemente, sin da quando ero piccolo, di rinite allergica e asma( mai avute crisi di asma, per fortuna) durante il periodo primaverile.
Negli ultimi anni ho notato una maggiore sensibilità della pelle. Mi spiego meglio.
Ho sofferto, 5-6 anni fa, di forte prurito alla pelle soprattutto d'inverno e dopo attività sportiva( ma anche semplicemente quando entravo da un ambiente freddo in uno caldo). Il dermatologo che mi ha curato mi ha subito prescritto patch test e le analisi delle transaminasi. Le transaminasi sono uscite nella norma, mentre i patch test hanno segnalato soltanto una IPERSENSIBILITà DELLA CUTE in generale... Forse sbaglierò, ma temo che mi sia stato fatto con un po' di superficialità poiché ricordo di aver avuto prurito fastidioso per le ore che ebbi la striscia di allergeni dietro la schiena.
In ogni modo il dermatologo concluse che fosse un problema di secchezza della pelle dovuta a saponi troppo aggressivi. Da 4 anni quindi uso un sapone ad olio da lui suggerito e idrato la pelle con creme quanto più possibile.
Il fastidio del prurito si è attenuato sensibilemente, ma non è mai scomparso.
Quest' anno questo il "problema" sembra aver ripreso vigore. Ho di nuovo prurito su tutto il corpo, nonostante idrati la pelle e usi il sapone indicato.
A questo aggiunga che in dicembre ho avuto forte tosse e lieve asma e il medico di famiglia mi ha detto che era una cosa legata all'allergia( fuori il periodo primaverile questi sintomi sono rari per me), per cui mi ha dato aerosol con breva, clenilA, soluzione fisiologica e mi è passato tutto. Non il prurito ovviamente, per questo ho deciso di fare i prick test( consigliatimi dal medico di famiglia essendo un soggetto allergico) così da poter andare dal dermatologo con un dato in più, anche se non so quanto possa essere utile.
la ringrazio innanzitutto per la celere risposta.
Sono un soggetto allergico dalla nascita. Soffro prevalentemente, sin da quando ero piccolo, di rinite allergica e asma( mai avute crisi di asma, per fortuna) durante il periodo primaverile.
Negli ultimi anni ho notato una maggiore sensibilità della pelle. Mi spiego meglio.
Ho sofferto, 5-6 anni fa, di forte prurito alla pelle soprattutto d'inverno e dopo attività sportiva( ma anche semplicemente quando entravo da un ambiente freddo in uno caldo). Il dermatologo che mi ha curato mi ha subito prescritto patch test e le analisi delle transaminasi. Le transaminasi sono uscite nella norma, mentre i patch test hanno segnalato soltanto una IPERSENSIBILITà DELLA CUTE in generale... Forse sbaglierò, ma temo che mi sia stato fatto con un po' di superficialità poiché ricordo di aver avuto prurito fastidioso per le ore che ebbi la striscia di allergeni dietro la schiena.
In ogni modo il dermatologo concluse che fosse un problema di secchezza della pelle dovuta a saponi troppo aggressivi. Da 4 anni quindi uso un sapone ad olio da lui suggerito e idrato la pelle con creme quanto più possibile.
Il fastidio del prurito si è attenuato sensibilemente, ma non è mai scomparso.
Quest' anno questo il "problema" sembra aver ripreso vigore. Ho di nuovo prurito su tutto il corpo, nonostante idrati la pelle e usi il sapone indicato.
A questo aggiunga che in dicembre ho avuto forte tosse e lieve asma e il medico di famiglia mi ha detto che era una cosa legata all'allergia( fuori il periodo primaverile questi sintomi sono rari per me), per cui mi ha dato aerosol con breva, clenilA, soluzione fisiologica e mi è passato tutto. Non il prurito ovviamente, per questo ho deciso di fare i prick test( consigliatimi dal medico di famiglia essendo un soggetto allergico) così da poter andare dal dermatologo con un dato in più, anche se non so quanto possa essere utile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5k visite dal 25/01/2013.
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