Coumadin per tre mesi dopo valvuloplastica
Gentili dottori,
ho un semplice quesito da porvi, che però mi tiene in ansia.
Ad aprile sono stato sottoposto ad un intervento di valvuloplastica (mitrale) e relativa ablazione della fibrillazione. Alla dimissione il ritmo era sinusale e l'insufficienza della valvola completamente scomparsa. E' rimasta però una lieve insufficienza della valvola aortica (grado +) e una leggera dilatazione della radice aortica (38 mm) (con coartazione dell'istmo senza gradiente). I medici dell'istituto di riabilitazione mi hanno detto che a tre mesi dall'intervento potevo interrompere la cura anti-coagulante, mentre il cardiologo che mi segue mi ha suggerito di continuare la cura per un altro mese ancora e poi di sostituirla con cardioaspirina per un certo periodo di tempo (senza precisare esattamente quanto). Dal momento che i tre mesi sono quasi terminati, sono terribilmente indeciso se sospendere il coumandin o se seguire il consiglio del mio cardiologo.
Sono alto 1.90, peso 72 chili, pressione 100(sis)-70(dias)circa, non fumo, non bevo, e tutti i valori del sangue sono perfettamente nella norma. Al momento la cura è costituita da bisoprololo da 2.5 e metà triatec da 2.5. Di tanto in tanto avverto dei batti strani, ma in ospedale non ci hanno fatto caso più di tanto.
Vi chiedo, posso interrompere la cura anticoagulante? o è meglio andare avanti ancora per un po'? e poi, il coumadin per tre mesi da un intervento di valvuloplastica serve ad evitare eventi tromboembolici dovuti all'intervento o per proteggere il paziente dagli stessi in caso di fibrillazione atriale (frequente per interventi come questi)?
ho un semplice quesito da porvi, che però mi tiene in ansia.
Ad aprile sono stato sottoposto ad un intervento di valvuloplastica (mitrale) e relativa ablazione della fibrillazione. Alla dimissione il ritmo era sinusale e l'insufficienza della valvola completamente scomparsa. E' rimasta però una lieve insufficienza della valvola aortica (grado +) e una leggera dilatazione della radice aortica (38 mm) (con coartazione dell'istmo senza gradiente). I medici dell'istituto di riabilitazione mi hanno detto che a tre mesi dall'intervento potevo interrompere la cura anti-coagulante, mentre il cardiologo che mi segue mi ha suggerito di continuare la cura per un altro mese ancora e poi di sostituirla con cardioaspirina per un certo periodo di tempo (senza precisare esattamente quanto). Dal momento che i tre mesi sono quasi terminati, sono terribilmente indeciso se sospendere il coumandin o se seguire il consiglio del mio cardiologo.
Sono alto 1.90, peso 72 chili, pressione 100(sis)-70(dias)circa, non fumo, non bevo, e tutti i valori del sangue sono perfettamente nella norma. Al momento la cura è costituita da bisoprololo da 2.5 e metà triatec da 2.5. Di tanto in tanto avverto dei batti strani, ma in ospedale non ci hanno fatto caso più di tanto.
Vi chiedo, posso interrompere la cura anticoagulante? o è meglio andare avanti ancora per un po'? e poi, il coumadin per tre mesi da un intervento di valvuloplastica serve ad evitare eventi tromboembolici dovuti all'intervento o per proteggere il paziente dagli stessi in caso di fibrillazione atriale (frequente per interventi come questi)?
[#1]
Gentile utente:
se il motivo della somministrazione del Coumadin è solo la valvuloplastica e nel post operatorio non si sono presentati episodi recidivanti di fibrillazione atriale, in assenza di altre indicazioni il cuomadin puo' essere sospeso a tre mesi dall'intervento e sostituito dalla cardioaspirina.
A disposizione per ulteriori consulti
se il motivo della somministrazione del Coumadin è solo la valvuloplastica e nel post operatorio non si sono presentati episodi recidivanti di fibrillazione atriale, in assenza di altre indicazioni il cuomadin puo' essere sospeso a tre mesi dall'intervento e sostituito dalla cardioaspirina.
A disposizione per ulteriori consulti
Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it
[#2]
Ex utente
gentile dottor Tidu,
la ringrazio per la risposta. In seguito all'intervento ci sono state due recidive di FA entrambe risolte con CVE. La seconda però è stata determinata da coaguli a stampo presenti sul ventricolo destro che a detta dei medici irritavano il cuore causando la fibrillazione. Infatti dopo la rimozione dei coaguli (attraverso sternotomia) e CVE il ritmo dopo una settimana era stabilmente sinusale. Ci tengo a precisare che ho affrontato l'intervento con un cuore molto dilatato e una atriomegalia.
In clinica e in riabilitazione i medici e i chirurghi si sono limitati a constatare l'assenza di FA per suggerire la sospensione del coumadin a tre mesi dall'intervento. Nella sua risposta leggo (con sorpresa) che la sospensione a tre mesi è condizionata (se non ho inteso male) dalle eventuali recidive di FA post-operatorie. Al che mi chiedo, dato che ho avuto due recidive, dovrei assumere il coumadin per ben più di tre mesi? E poi, perchè (e soprattutto per quanto tempo) dovrei sostituire l'anticoagulante con la cardioaspirina?
La ringrazio fin d'ora per una sua seconda risposta.
la ringrazio per la risposta. In seguito all'intervento ci sono state due recidive di FA entrambe risolte con CVE. La seconda però è stata determinata da coaguli a stampo presenti sul ventricolo destro che a detta dei medici irritavano il cuore causando la fibrillazione. Infatti dopo la rimozione dei coaguli (attraverso sternotomia) e CVE il ritmo dopo una settimana era stabilmente sinusale. Ci tengo a precisare che ho affrontato l'intervento con un cuore molto dilatato e una atriomegalia.
In clinica e in riabilitazione i medici e i chirurghi si sono limitati a constatare l'assenza di FA per suggerire la sospensione del coumadin a tre mesi dall'intervento. Nella sua risposta leggo (con sorpresa) che la sospensione a tre mesi è condizionata (se non ho inteso male) dalle eventuali recidive di FA post-operatorie. Al che mi chiedo, dato che ho avuto due recidive, dovrei assumere il coumadin per ben più di tre mesi? E poi, perchè (e soprattutto per quanto tempo) dovrei sostituire l'anticoagulante con la cardioaspirina?
La ringrazio fin d'ora per una sua seconda risposta.
[#3]
Gentile utente:
Nell'immediato postoperatorio sono abbastanza requenti gli episodi di FA e pertanto essi non vanno presi come indicazioni assolute alla terapia anticoagulante orale. Se dopo quegli episodi non ci sono stati altri episodi puo' sostituire la terapia anticoagulante con l'aspirina. La spiegazione della necessità di proseguire la terapia antiaggregante è che un cuore aon atriomegalia e con una valvola rimaneggiata è a rischio di aggregazione piastrinica che deve essere antagonizzata dall'aspirina.
Saluti
Nell'immediato postoperatorio sono abbastanza requenti gli episodi di FA e pertanto essi non vanno presi come indicazioni assolute alla terapia anticoagulante orale. Se dopo quegli episodi non ci sono stati altri episodi puo' sostituire la terapia anticoagulante con l'aspirina. La spiegazione della necessità di proseguire la terapia antiaggregante è che un cuore aon atriomegalia e con una valvola rimaneggiata è a rischio di aggregazione piastrinica che deve essere antagonizzata dall'aspirina.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 18.4k visite dal 23/07/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Aritmie
Cos'è un'aritmia cardiaca? Fibrillazione atriale, extrasistoli, tachicardia: scopri quali sono le alterazioni del ritmo cardiaco e come trattare le aritmie.