Aneurisma aorta addominale

Buonasera gentili medici,<br />
mi rivolgo a voi per avere qualche delucidazione in merito alla situazione di mio padre ,età 72,fumatore,iperteso (in cura).Cinque anni fa viene sottoposto, in elezione, a primo intervento per correzione di AAA per via endovascolare con inserimento di uno stent.Fino a qui tutto bene,sino a quando ,poco tempo dopo l'operazione,sviluppa una fibrillazione atriale,di cui non aveva mai sofferto prima di allora, (stress post-operatorio?)che viene comunque prontamente trattata dapprima con medicinali , risolta poi tramite cardioversione.Quest'anno la fibrillazione riappare dopo un episodio di lipotimia ma viene tenuta sotto controllo costante,anche stavolta "debellata" come in precedenza.Attraverso i consueti accertamenti periodici di monitoraggio della situazione (TAC e via dicendo),scopriamo ieri, dopo visita cardiochirurgica,che l'intervento è da rifare,questa volta a cielo aperto poiché l'aneurisma si sta comportando come se nulla fosse stato fatto gli anni precedenti e sta ampiamente rischiando di superare la soglia limite.Partendo dal presupposto che mio padre è ben seguito dal centro di riferimento cui si è sempre rivolto,presso l'ospedale di Ravenna,da figlia mi domando quanto possa onestamente essere rischiosa questa operazione nelle sue condizioni (ovvio sempre meno rispetto al non intervenire affatto).Come si svolge l'intervento?L'iter post operatorio? Sarà risolutivo? Rischi pre-peri-post operatori?Pongo questi innumerevoli quesiti poiché,a causa del mio lavoro,mi trovo lontana dalla mia famiglia che sta tentando di tenermi aggiornata telefonicamente circa l'evoluzione degli eventi.Ringraziandovi per la gentile attenzione,porgo cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
L'intervento e' certamente ad alto rischio, come tutti quelli per aneurisma dell'aorta addominale-
Certo e' che se dopo gia' il primo intervento di endoprotesi suo padre ha continuato a fumare significa che della sua vita interessa poco o nulla.
Il che non e' certo una problematica dei cardiochirurghe o dei cardiologi.

Altri dati non vengono forniti quali ad esempio la funzione renale e la terapia in atto, per cui più' di tanto non riesco ad esserle utile.

arrivederci
cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Buongiorno dottore,
La ringrazio per la risposta. Posso concordare con il suo pensiero inerente il fumo di sigaretta nei riguardi di mio padre, ma la invito gentilmente ad evitare commenti personali su come un mio parente possa anche negativamente decidere di gestire la propria vita, limitandosi a giudicare professionalmente quanto esposto da un utente. Comprendo sia una situazione delicata aggravata da una cattiva abitudine, ma affermare che ad un paziente non importi nulla della sua vita e che conseguentemente non sia un problema dei cardiochirurghi, lo trovo fuori luogo. Per quanto riguarda la richiesta di consulto in generale, so mio malgrado di non averle fornito molti dettagli. Saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Non sono commenti personali Dato che il riaxhio operatorio sale moltissimo a seconda della funzione polmonare specie in un intervento molto lungo come questo

Arrivederci ed auguri

Cecchini
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