Infezione da coronavirus e problemi cardiorespiratori

Buongiorno Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 23 anni, sportivo. Verso la fine di febbraio i miei genitori si sono ammalati ed è stata diagnosticata loro un'infezione da coronavirus. Fortunatamente, nonostante picchi di febbre molto alta e moderate difficoltà respiratorie, non è stato necessario ricoverarli e attorno all'inizio della seconda metà di marzo entrambi si sono gradualmente ripresi. Io, invece, nonostante sia dovuto stare a stretto contatto con loro per assisterli, fortunatamente non ho mai manifestato né febbre né marcate difficoltà respiratorie. L'unico sintomo riconducibile all'infezione da coronavirus nel mio caso è stata la perdita del senso dell'olfatto per alcuni giorni. Durante questo periodo, vista la situazione, ho interrotto qualsiasi pratica sportiva.

Da due settimane a questa parte ho però deciso di riprendere gradualmente gli allenamenti (per ora pratico sia attività cardiovascolare utilizzando una spinbike, sia attività muscolare utilizzando attrezzatura da pesistica, non potendo fare altro fuori casa). Sebbene le prime sedute di allenamento siano andate discretamente bene, durante le ultime ho avvertito dei disturbi che mi hanno un po' allarmato: fin dall'inizio della sessione mi sento molto stanco, avverto come un senso di sonnolenza associato ad un'insolita facilità ad affaticarmi, non tanto dal punto di vista muscolare, quanto dal punto di vista respiratorio; la sensazione che avverto in questo senso è strana, da un lato mi sembra di svolgere gli esercizi indossando una mascherina che limita l'ingresso di aria, dall'altro mi sembra di avere qualcuno che mi abbracci da dietro stringendomi il torace ed impedendomi di respirare adeguatamente. A causa di ciò mi ritrovo spesso a dover eseguire dei respiri profondi forzati per alleviare la sensazione di mancanza d'aria. Inoltre, sebbene per ora io non stia superando i 150-160 battiti per minuto durante le sessioni, sento come se il cuore battesse in modo più intenso, con battiti insolitamente marcati, e a fine allenamento mi sento sempre un po' stordito.

I miei dubbi in merito a tutto ciò sono i seguenti: è possibile che questi problemi siano legati all'infezione che abbiamo avuto in famiglia, nonostante sia ormai trascorso più di un mese dal periodo di malattia? è possibile che questi problemi siano legati ad una infiammazione secondaria causata dal virus al tessuto cardiaco? in questo caso, è possibile che ciò si manifesti a così ampia distanza di tempo? è necessario interrompere la pratica sportiva e sottopormi a qualche accertamento, oppure è solo una questione di riadattamento allo sforzo (che purtroppo, come detto prima, ho dovuto interrompere per più di un mese)?

Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
Mi scusi, sicuramente le avranno fatto sia tampone che prelievo per anticorpi....con che esito e da quanto tempo li ha fatti?

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottor Cecchini,
Innanzitutto la ringrazio per la pronta risposta.
Purtroppo non sono stato sottoposto ad alcun tampone, né prelievo, così come i miei genitori.. Se il paziente non viene ospedalizzato, non sono previsti esami di alcun tipo nella mia regione.. La diagnosi di infezione da coronavirus è stata fatta da un medico infettivologo in servizio presso il mio ambulatorio in quel periodo, il quale ha poi seguito passo passo l'evolversi della malattia dei miei fino ad avvenuta guarigione. (Oltre la diagnosi, il tutto è stato anche segnalato alla ASL da quanto ho capito).
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
Quindi , mi scusi, come e' stata posta la positivita' per coronavirus ai suoi genitori?.

Lei scrive:
" è stata diagnosticata loro un'infezione da coronavirus. ".

Le consiglio di essere molto preciso, perche' la cosa puo' avere risvolti penali.

cecchini
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione Dottore, avrei dovuto scrivere "è stata posta una diagnosi di alta probabilità di infezione da coronavirus", non darlo per assolutamente certo senza alcun riscontro strumentale.. Mi scusi.. La diagnosi comunque è stata formulata sulla base dei sintomi che hanno manifestato nel corso della malattia, che il medico infettivologo ha descritto come peculiari di questa infezione.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
quindi NESSUNA DIAGNOSI DI CORONAVIRUS E' STATA POSTA.
Qundi NON hanno avuto il coronavirus altrimenti qualcuno porrebbe finire sotto processo non avendoli messi in quarantena e sottoposti agli esami di rito, lei compreso.

Arrivederci
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