Dolore/fastidio al basso addome durante attività sportiva
Buongiorno,
Premetto che non somo sicuro di essere nella sezione giusta.
Da ormai sei mesi mi capita, durante l'attività sportiva, di provare un fastidio, a volte parecchio intenso, nella parte sinistra dell'addome, in basso, subito sopra l'inguine, a volte anche un po' più in alto, all'altezza del rene; mi è capitato anche che accadesse al fianco destro, ma percentualmente poche volte.
Questo mi accade, per esempio, quando cammino velocemente, corro, scio, giocando a pallavolo, addirittura giocando a calcio balilla (dove, non nego, metto molto impegno fisico) ma con tempistiche diverse: se corro dopo anche 20 secondi, camminando dopo 10/15/20 minuti, quando scio anche dopo 1, 5/2 ore.
Se però vado in bicicletta non ho nessun problema.
A causa di questo problema e di un altro problema intestinale ho effettuato molti test ed esami (eco addome completo, colonscopia, test delle feci per malattie, infezioni, infiammazioni, ecc) tutti negativi, a parte l'ecografia che registrava una milza più grande del normale (~12 cm) ma la dottoressa che ha fatto l'esame (molto competente e stimata nell'ambiente) ha detto che probabilmente non era nulla di particolare, e l'ha spiegato in base al fatto che sono alto (1.90 quasi).
In seguito ad una visita gastroenterologica, il medico aveva inizialmente pensato ad un colon irritabile, e mi ha dato da prendere per un mese debridat 3 al giorno e mesalazina 2 volte al giorno.
Dopo 2 settimane i fastidi erano passati e sono riuscito a correre ininterrottamente per 5 minuti di fila, senza fastidi particolari.
Dopo il mese di cura a dire la verità non ho avuto occasione per verificare se fosse ancora presente il problema, dato che vado in palestra e dunque faccio gli esercizi da fermo.
Quando però sono andato a sciare un mese e mezzo fa ho avuto questo fastidio dopo circa 2 ore che sciavo, mentre 3 settimane dopo, sempre sciando, non ho avuto problemi.
Vorrei sapere dunque da cosa origina questo fastidio: il mio medico di base aveva suggerito un'ernia inguinale, senza però rilevare nulla al tatto; il gastroenterologo ha detto che, nel caso di un'ernia inguinale, al tatto non si sarebbe potuta rilevare (?) e di fare una risonanza qualora il fastidio si fosse ripetuto.
Mi chiedo dunque: innanzitutto, è un problema intestinale?
O è dovuto alla milza (anche se si è verificato anche a destra)?
O a qualcos'altro?
Nel frattempo ho concordato con il mio medico di base di fare una RM con contrasto all'addome, che eseguirò domani.
Spero che possiate aiutarmi.
Grazie e a presto
Premetto che non somo sicuro di essere nella sezione giusta.
Da ormai sei mesi mi capita, durante l'attività sportiva, di provare un fastidio, a volte parecchio intenso, nella parte sinistra dell'addome, in basso, subito sopra l'inguine, a volte anche un po' più in alto, all'altezza del rene; mi è capitato anche che accadesse al fianco destro, ma percentualmente poche volte.
Questo mi accade, per esempio, quando cammino velocemente, corro, scio, giocando a pallavolo, addirittura giocando a calcio balilla (dove, non nego, metto molto impegno fisico) ma con tempistiche diverse: se corro dopo anche 20 secondi, camminando dopo 10/15/20 minuti, quando scio anche dopo 1, 5/2 ore.
Se però vado in bicicletta non ho nessun problema.
A causa di questo problema e di un altro problema intestinale ho effettuato molti test ed esami (eco addome completo, colonscopia, test delle feci per malattie, infezioni, infiammazioni, ecc) tutti negativi, a parte l'ecografia che registrava una milza più grande del normale (~12 cm) ma la dottoressa che ha fatto l'esame (molto competente e stimata nell'ambiente) ha detto che probabilmente non era nulla di particolare, e l'ha spiegato in base al fatto che sono alto (1.90 quasi).
In seguito ad una visita gastroenterologica, il medico aveva inizialmente pensato ad un colon irritabile, e mi ha dato da prendere per un mese debridat 3 al giorno e mesalazina 2 volte al giorno.
Dopo 2 settimane i fastidi erano passati e sono riuscito a correre ininterrottamente per 5 minuti di fila, senza fastidi particolari.
Dopo il mese di cura a dire la verità non ho avuto occasione per verificare se fosse ancora presente il problema, dato che vado in palestra e dunque faccio gli esercizi da fermo.
Quando però sono andato a sciare un mese e mezzo fa ho avuto questo fastidio dopo circa 2 ore che sciavo, mentre 3 settimane dopo, sempre sciando, non ho avuto problemi.
Vorrei sapere dunque da cosa origina questo fastidio: il mio medico di base aveva suggerito un'ernia inguinale, senza però rilevare nulla al tatto; il gastroenterologo ha detto che, nel caso di un'ernia inguinale, al tatto non si sarebbe potuta rilevare (?) e di fare una risonanza qualora il fastidio si fosse ripetuto.
Mi chiedo dunque: innanzitutto, è un problema intestinale?
O è dovuto alla milza (anche se si è verificato anche a destra)?
O a qualcos'altro?
Nel frattempo ho concordato con il mio medico di base di fare una RM con contrasto all'addome, che eseguirò domani.
Spero che possiate aiutarmi.
Grazie e a presto
[#1]
Gentile Signore dovendo lei fare una entero RNM è conveniente attenderne l’esito prima di esprimersi. Da quanto dice però sembra che l’unica terapia che le abbia fatto effetto sia stata la melasazina. A questo punto le consiglierei fi eseguire la calprotectina fecale per vedere se ci dono segni di infiammazione intestinale. Mi faccia sapere. Gerunda
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
[#2]
Ex utente
Gentile dottore, grazie per la risposta.
Mi ero dimenticato di scrivere che, negli esami del sangue fatti l'estate scorsa, la calprotectina aveva un rialzo, a circa 150. Proprio per quello il mio medico mi aveva prescritto gli esami per varie coliti e la colonscopia con relativo esame istologico, tutti negativi.
A dire la verità, la motivazione principale di questi esami, oltre al motivo che ho già esposto, era una diarrea ricorrente nei mesi precedenti, che poi il gastroenterolgo da cui sono andato, dopo altri esami da lui prescritti, ha diagnosticato come una prolifrazione batterica anomala.
La risonanza l'ho effettuata in condizioni non dissimili da quelle in cui ho sostenuto gli altri esami prima citati l'estate scorsa, se non per una terapia antibiotica per il dismicrobismo intestinale (curato, suppongo, definitivamente, questo autunno).
Le riporto il referto della RM (solo le cose anormali):
[...] appena percettibile formazione cistica di 4 mm si rileva nei settori sottoglissoniani del VII segmento epatico;
[...] appena percettibile cisti a contenuto proteico o emorragico, di circa 5 mm, si rileva al polo superiore del rene di sinistra;
piccolo versamento di circa 20 mm si rileva nel recesso rettovescicale;
limitatamente alla tecnica ottenuta sembra riconoscibile lieve ispessimento delle pareti dell'ampolla rettale. Utile correlazione clinica ed eventuale completamento diagnostico con indagine endoscopica.
Avendo già effettuato la colonscopia con il relativo esame istologico, e visto il referto, il mio medico di base ha ipotizzato una periviscerite, dovuta a che cosa non si è ancora capito; non ho infatti diverticoli, coliti, infezioni prostatiche, ecc. Ha escluso anche la colite minima dato che l'esame istologico era negativo.
Mi ha dunque invitato a riconsultarmi con il gastroenterologo, che spero di poter vedere il prima possibile.
Se non le dispiace la aggiornerò dopo il colloquio con lo specialista. La ringrazio ancora per il suo tempo.
Mi ero dimenticato di scrivere che, negli esami del sangue fatti l'estate scorsa, la calprotectina aveva un rialzo, a circa 150. Proprio per quello il mio medico mi aveva prescritto gli esami per varie coliti e la colonscopia con relativo esame istologico, tutti negativi.
A dire la verità, la motivazione principale di questi esami, oltre al motivo che ho già esposto, era una diarrea ricorrente nei mesi precedenti, che poi il gastroenterolgo da cui sono andato, dopo altri esami da lui prescritti, ha diagnosticato come una prolifrazione batterica anomala.
La risonanza l'ho effettuata in condizioni non dissimili da quelle in cui ho sostenuto gli altri esami prima citati l'estate scorsa, se non per una terapia antibiotica per il dismicrobismo intestinale (curato, suppongo, definitivamente, questo autunno).
Le riporto il referto della RM (solo le cose anormali):
[...] appena percettibile formazione cistica di 4 mm si rileva nei settori sottoglissoniani del VII segmento epatico;
[...] appena percettibile cisti a contenuto proteico o emorragico, di circa 5 mm, si rileva al polo superiore del rene di sinistra;
piccolo versamento di circa 20 mm si rileva nel recesso rettovescicale;
limitatamente alla tecnica ottenuta sembra riconoscibile lieve ispessimento delle pareti dell'ampolla rettale. Utile correlazione clinica ed eventuale completamento diagnostico con indagine endoscopica.
Avendo già effettuato la colonscopia con il relativo esame istologico, e visto il referto, il mio medico di base ha ipotizzato una periviscerite, dovuta a che cosa non si è ancora capito; non ho infatti diverticoli, coliti, infezioni prostatiche, ecc. Ha escluso anche la colite minima dato che l'esame istologico era negativo.
Mi ha dunque invitato a riconsultarmi con il gastroenterologo, che spero di poter vedere il prima possibile.
Se non le dispiace la aggiornerò dopo il colloquio con lo specialista. La ringrazio ancora per il suo tempo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 02/03/2020.
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