Mastopessi/mastoplastica riduttiva

Salve, sono una ragazza di 25 anni. Sono sempre stata sovrappeso e ho sempre avuto un seno molto grosso, sviluppato a 10 anni, arrivando a portare una sesta abbondante già a 16 anni. Il sovrappeso si è trasformato col tempo in vera e propria obesità, sono arrivata a pesare 90 chili per 165 cm. L'anno scorso ho perso quasi 30 chili (attualmente peso circa 60 chili)e il seno, già abbastanza sceso in precedenza perchè pesante, si è del tutto rovinato. Ora benchè il seno corrisponda a una terza misura, senza reggiseno la ptosi è di quasi 20 centimetri,le mammelle arrivano perciò quasi all'ombelico, sono svuotate e la pelle è piena di smagliature e rugosa, con tutti i danni fisici e psicologici immaginabili. Vorrei tanto operarmi, ma non ho grandi risorse economiche e so che interventi del genere sono costosi. Mi chiedevo quindi quali fossero i criteri perchè un intervento sia passato dal Ssn. Inoltre nonostante tutto sono molto spaventata dalle cicatrici, che ho sentito essere importanti, non vorrei passare per così dire "dalla padella alla brace"... vorrei un parere, delucidazioni sul tipo di intervento più adatto (mastopessi, mastoplastica riduttiva, se con o senza protesi, tenendo conto che la misura finale che desidero è una terza)e sulla tecnica adatta al mio caso. Se possibile vorrei sapere anche il nome di un bravo chirurgo a Bologna. Grazie
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Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Buongiorno, gent.ma utente.
Un intervento del genere potrebbe, dico potrebbe col condizionale appositamente, essere a carico el S.S.N.. Questo potrebbe verificarsi se, assieme all'evidenza clinica, si associassero una serie di documentazioni che potrebbero "dimostrare" i danni che il "peso" delle mammelle stanno determinando alla colonna vertebrale e cutanei con comparsa di lesioni ai solchi sotto-mammari. In mancanza di queste ulteriori evidenze, credo sia difficile che possa esserLe inserito fra gli interventi convenzionabili, grazie ai tagli alla sanità.
Per quanto concernono le cicatrici, purtroppo, in un caso come il suo (fermo restando che la visita clinica potrebbe dirimere qualsiasi dubbio e modificare anche ciò che sto dicendo), le cicatrici sono: periareolare ed a T invertita. Questo per consentire di ricreare il "cono mammario" e riposizionare le mammelle stesse.
A Bologna ed interland vi sono molti chirurghi validi. Potrebbe cercare attraverso tale sito, oppure chiedendo all'Ordine dei Medici della sua città.

Distinti saluti
Dr. Giuseppe Liardo
www.giuseppeliardo.it

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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile utente,
mi sembra di capire che stiamo parlando di una ptosi mammaria importante conseguente a forte dimagramento. In casi simili l'intervento di pessi prevede il rimodellamento mammario e l'asportazione di molta cute in eccesso che , inevitabilmente, significa cicatrici non piccole. In qualche caso, se il volume mammario non è adeguato, si può ricorrere anche all'impiego di un impianto mammario per migliorare la proiezione del polo superiore della mammella e per ottenere cicatrici più corte.
Saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la pronta risposta. Le cicatrici sono a quanto pare inevitabili, ma mi chiedevo se le ulteriori complicanze siano direttamente proporzionali allo stato del seno da operare. Ho visto foto post pessi di mammelle molto schiacciate o che parevano tirare in corrispondenza della cicatrice verticale, è un'evenienza probabile in un caso come il mio? Vorrei capire quali sono le prospettive realistiche di un possibile intervento, per soppesare se valga la spesa, per me onerosa, oltre all'inevitabile stress fisico. Inoltre non mi è chiaro se l'eventuale inserimento di protesi debba accompagnare un riduzione del tessuto ghiandolare. Grazie ancora, cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
devo precisare che dal solco sottomammario alla fine della mammella ci sono 12 centimentri, dicendo quasi 20 avevo arrotondato eccessivamente.
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Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Gent.ma utente, come vede non è facile comprendere il problema senza una visita. In realtà, la misurazione noi chirurghi la intendiamo dal giugulo al capezzolo. Inoltre, la ghiandola mammaria non viene ridotta e se si in minor misura rispetto alla cute che, a quanto pare, risulta in eccesso.
Il mio consiglio spassionato è che si possa far visitare da un collega, quanto meno potrebbe riferire indicazioni più precise.
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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile utente,
come in tutti gli interventi esiste il rischio di complicanze che anche il chirurgo più esperto non può "azzerare", ma è sempre in grado di riconoscerle e trattarle prontamente. In casi di grande flaccidità dei tessuti il problema principale è quello relativo prorpio al cedimento della cute e della ghiandola che può produrre uno svuotamento del polo superiore. In questo senso l'impianto protesico può essere di aiuto. Se il caso è ben selezionato e l'indicazione chirurgica è corretta, i benefici sono maggiori dei rischi.
Saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it
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Dr. Massimo Vergine Senologo, Chirurgo generale 725 15
Buonasera cara utente,

credo che lei può chiarire molti dei suoi dubbi rivolgendosi ad un chirurgo plastico dell'ospedale della sua città.
In questo caso oltre ad avere informazioni dettagliate sul tipo di intervento da fare potrà avere notizie se potrà o meno essere operata presso la struttura pubblica stessa.


cordiali saluti


prof. Massimo Vergine


www.mastoplasticaroma.com


www.massimovergine.it

Prof. Massimo Vergine
www.massimovergine.it

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